Il sistema giudiziario italiano si trova attualmente al centro di un importante dibattito, un tema cruciale che mira a garantire un’applicazione equa della giustizia per tutti i cittadini. A Napoli, in occasione del convegno ‘La giustizia è uguale per tutti?‘, il procuratore generale Aldo Policastro ha delineato le principali sfide e i principi che dovrebbero governare l’attività giudiziaria. Policastro sottolinea l’importanza dell’autonomia della magistratura, affermando che le decisioni devono essere sempre allineate alla Costituzione e alle normative europee.
Il principio di giustizia per tutti
Aldo Policastro, durante il suo intervento all’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, ha ribadito un concetto fondamentale: la giustizia deve essere uguale per tutti e non deve lasciare spazio a interpretazioni dettate da interessi esterni. “Noi rimaniamo fedeli ai principi della Costituzione”, ha dichiarato, enfatizzando il ruolo della magistratura come garante dell’uguaglianza davanti alla legge. Policastro ha messo in evidenza la necessità di operare in un contesto di massima integrità e indipendenza, affermando che i giudici devono essere “soggetti solo alla legge”, rimanendo disobbedienti a qualsivoglia potere che tenti di influenzare o deviare il corso della giustizia. Questo richiamo all’autonomia della giurisdizione si traduce in una chiara divisione dei poteri, che deve essere rispettata per garantire la salute della democrazia.
Collaborazione con gli altri poteri
Malgrado la necessità di mantenere l’indipendenza, Policastro ha espresso l’importanza della collaborazione con gli altri poteri dello Stato. Ha affermato che gli operatori della giustizia devono interagire lealmente nei vari aspetti del funzionamento governativo, specialmente quando si tratta di discutere possibili riforme e innovazioni nel sistema legale. In queste circostanze, il magistrato si pone come attore attivo, pronto a fornire il proprio contributo e le proprie riflessioni sulle modifiche proposte.
Tale approccio finalizzato alla cooperazione però, non deve compromettere il ruolo di ciascun potere: nell’esercizio dell’azione penale, della conduzione delle indagini o della emissione delle sentenze, ogni organo deve rimanere nella sua sfera di competenza. Policastro ha chiarito come ogni attore dell’apparato giudiziario debba perseguire l’obiettivo della giustizia senza condizionamenti da altre istituzioni. Questo equilibrio fra collaborazione e autonomia diventa vitale in un contesto nel quale qualsiasi interferenza esterna può compromettere la giustizia.
Riforme e rispetto della Costituzione
Riguardo alle imminenti riforme legislative, il procuratore generale ha avvertito che qualsiasi nuova normativa deve passare attraverso un rigoroso controllo di legittimità. Egli afferma: “Le norme che verranno approvate, noi le applicheremo ma a due condizioni”. Queste condizioni essenziali riguardano l’assenza di contrasto con la Costituzione e il rispetto delle direttive europee. Se dovessero sorgere questioni di legittimità, Policastro ha annunciato che gli atti verrebbero rimessi alla Corte costituzionale per un ulteriore scrutinio.
Ed è proprio in questo contesto che Policastro pone l’asse sulla salvaguardia dei diritti dei cittadini, elaborando come il buon funzionamento della giustizia sia un impianto da preservare. “La giustizia è uguale per tutti se l’esercizio dell’azione penale è garantito ed è autonomo e indipendente”, ha concluso, evidenziando che la paura di subire pressioni da altri poteri è inadeguata in un sistema giudiziario che aspira a essere credibile e giusto. La sfida rimane, per i magistrati, quella di mantenere viva l’essenza di un sistema che pone al centro i diritti delle persone, assicurando che ogni individuo possa disporre di una giustizia equa e imparziale.