Gli agnelli sotto la lente d’ingrandimento: indagini fiscali e lotte ereditarie

Indagini della procura di Torino sulla famiglia Agnelli rivelano presunti illeciti legati all’eredità di Marella Caracciolo, coinvolgendo manovre fiscali e spartizioni patrimoniali tra gli eredi John, Lapo e Ginevra Elkann.
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Gli agnelli sotto la lente d'ingrandimento: indagini fiscali e lotte ereditarie - Gaeta.it

Un capitolo complesso si apre per la famiglia Agnelli, nota per il suo impero industriale e la finezza economica, mentre la procura di Torino avvia indagini su presunti illeciti legati all’eredità della defunta Marella Caracciolo di Castagneto. Al centro di questa controversia ci sono i tre eredi diretti: John, Lapo e Ginevra Elkann, figli di Marella e Gianni Agnelli. Queste indagini potrebbero portare a rivelazioni sconcertanti riguardanti affari e questioni patrimoniali intricati che coinvolgono importanti esponenti della dinastia.

Il piano svizzero: residenza fittizia o scelta strategica?

Al centro delle indagini emerge un piano presuntivo orchestrato per spostare la residenza fiscale di Marella Caracciolo di Castagneto in Svizzera. Secondo gli inquirenti, la trama coinvolge un’email inviata nel 2011 dall’avvocato svizzero Peter Hafter a John Elkann, in cui si raccomandava di mantenere un profilo basso per non attirare l’attenzione delle autorità italiane. Il piccolo comune di Lauenen, situato nel Cantone di Berna, è stato indicato come scelta per la nuova residenza fiscale. Questo paradiso montano, lontano dai riflettori di località più note come Saint Moritz, sarebbe stato selezionato per la sua tranquillità, mentre gli inquirenti sostengono che la strategia fosse essenzialmente motivata da ragioni fiscali.

L’avvocato Hafter, nel suo messaggio, suggeriva di evitare che Marella fosse accompagnata da avvocati di Zurigo o Ginevra, affinché la situazione non destasse sospetti. La necessità di “presidiare” la residenza elvetica è emersa come un punto cruciale, evitando che fosse percepita come una “casa fredda”, un termine usato per descrivere residenze non occupate per gran parte dell’anno e utilizzate per fini di elusione fiscale. In effetti, il tentativo di mantenere il permesso di residenza permanente rappresenta un elemento fondamentale per accedere ai benefici fiscali svizzeri. Nonostante la difesa degli Elkann che sostiene che Marella desiderasse trasferirsi in Svizzera fin dagli anni ’70, le evidenze raccolte dai pubblici ministeri sembrano indicare un’intenzione marcata di sfruttare il sistema fiscale alle spalle delle autorità italiane.

L’eredità milionaria: spartizioni e manovre fiscali

Le indagini si approfondiscono ulteriormente con la questione dell’eredità di Marella Caracciolo di Castagneto, che avrebbe potuto valere circa 170 milioni di euro, includendo opere d’arte e gioielli di inestimabile valore. Un’opera di Andy Warhol è stata assegnata a John Elkann, mentre orecchini di diamanti del valore stimato di 78 milioni euro sarebbero andati a Ginevra Elkann, e un set di piatti russi, unico nel suo genere e di elevato valore, a Lapo Elkann. L’accusa sostiene che questi beni siano stati catalogati come regali ricevuti prima della morte di Marella, in modo da eludere le imposte di successione.

Questo processo di spartizione “post mortem” è considerato dai magistrati un ennesimo tentativo di proteggere il patrimonio della famiglia da apposite tassazioni. In aggiunta a questo, le magistrature hanno esaminato una somma di 597 milioni di euro, apparentemente collocati in trust alle Bahamas, considerati fittizi, e un credito di 15 milioni di euro legato a una società lussemburghese. L’ampiezza di questa faccenda rivela come le manovre fiscali coinvolgano giurisdizioni diverse e non solo l’Italia, indicando una latitanza che va al di là della semplice questione patrimoniale.

La difesa degli elkann: trasparenza e legittimità

I fratelli Elkann, attraverso i loro legali, hanno formalmente rigettato tutte le accuse di irregolarità, affermando che nulla sia occultato riguardo l’eredità Agnelli e che ogni passo è stato compiuto “alla luce del sole”. La difesa si presenta con forza, insistendo sul fatto che la nomina di John Elkann come successore al vertice del gruppo non sia partita da passaggi discutibili, ma faccia parte di una tradizione giuridica e familiare già consolidata. Il legame diretto con il fondatore Gianni Agnelli è un tema centrale nella loro narrazione, motivo per cui John è stato designato come erede.

Per quanto riguarda la residenza svizzera di Marella, i legali degli Elkann sostengono l’autenticità della scelta, respingendo l’idea di un mero stratagemma fiscale. Aspetti giuridici legati a gioielli e opere d’arte vengono definiti come doni legittimi da Marella prima della sua morte, sgombrando il campo da qualsiasi sospetto di evasione.

Il clan degli agnelli: una saga di potere e conflitti

La saga della famiglia Agnelli si sviluppa in un contesto intricato di potere economico e controversie legali, che non solo minacciano la loro solidità patrimoniale, ma anche l’immagine di una dinastia storicamente associata all’aristocrazia industriale italiana. Con diverse generazioni di Agnelli al vertice della FIAT e di altre imprese di successo, la storia del clan è simbolo di adattamento e resilienza in una finanza mondiale in continuo mutamento.

I recenti sviluppi, tuttavia, potrebbero esporre la facciata di eleganza e discrezione che da sempre ha caratterizzato gli Agnelli, facendo emergere potenziali conflitti interni e una discrepanza nelle rappresentazioni pubbliche volte a preservare l’unità familiare. La battaglia legale sull’eredità è, quindi, non solo una questione patrimoniale, ma anche simbolo delle tensioni interne e delle rivalità che si sono accumulate nel tempo, dove il patrimonio non è solo economico ma anche simbolico nella rappresentanza familiare.

Ultimo aggiornamento il 29 Settembre 2024 da Marco Mintillo

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