La questione dell’etichettatura d’origine degli alimenti ha preso piede in Italia, in particolare grazie a un recente rapporto di Coldiretti e Censis. La maggioranza degli italiani reclama maggiori informazioni sui prodotti che acquista, desiderando avere chiarezza riguardo alla provenienza di ogni ingrediente. Questo fenomeno è emerso con forza durante il recente Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, che si è svolto a Villa Miani a Roma, un evento organizzato in collaborazione con The European House-Ambrosetti.
La cultura alimentare degli italiani e l’importanza dell’origine
La crescente attenzione degli italiani per la qualità degli alimenti si radica nella necessità di conoscere ciò che si consuma quotidianamente. Questo desiderio si traduce in una richiesta di trasparenza, specialmente in un contesto in cui si nota una diffusione preoccupante dell’italian sounding, ossia l’uso di denominazioni e marchi che rimandano all’Italia, ma che non sono necessariamente di origine italiana. Secondo il rapporto, più della metà degli intervistati ha dichiarato di aver acquistato in passato un prodotto credendolo italiano, solo per scoprire in seguito la sua vera origine. Tale consapevolezza ha portato a una condanna di pratiche commerciali che possono risultare ingannevoli per il consumatore.
La spinta verso la trasparenza non si limita a un semplice desiderio di conoscenza, ma diventa un elemento cruciale per la salvaguardia della salute pubblica e della sostenibilità economica. Il possibile inganno riguardo alla provenienza degli alimenti ha spinto Coldiretti a intraprendere iniziative concrete per garantire l’obbligo di indicare l’origine su tutti i prodotti in commercio in Europa. L’obiettivo è fermare il dilagare dei cibi importati vestiti da italiani, creando un freno al mercato di prodotti scadenti e a maggior rischio per i consumatori.
La petizione per una legge europea di iniziativa popolare
L’iniziativa di Coldiretti per una legge europea di iniziativa popolare è un passo concretizzato tramite una petizione con l’obiettivo di raccogliere un milione di firme. L’iniziativa mira a dare voce ai cittadini, ai coltivatori e a tutte le persone che credono nella qualità e nella sicurezza alimentare. Non si tratta solo di una questione di etichettatura, ma di una chiamata a tutelare la salute dei consumatori e di valorizzare il lavoro degli agricoltori locali. L’attuale norma prevista dal codice doganale consente, infatti, una “camuffamento” di prodotti stranieri come italiani, grazie a trasformazioni anche minime, arrecando danno al mercato e alla fedeltà del consumatore.
Segnaliamo che chiunque desideri supportare questa proposta di legge può firmare la petizione presso i mercati contadini di Campagna Amica e presso vari punti di riferimento territoriali, o direttamente online. Il portale per la registrazione è accessibile, offrendo diverse opzioni per la firma, inclusa l’autenticazione tramite SPID. Questo approccio rappresenta un’importante opportunità per i cittadini di esprimere il proprio parere e influenzare le politiche alimentari a livello europeo.
La trasparenza come pilastro per la fiducia dei consumatori
In un contesto in cui i consumatori mostrano crescente diffidenza verso le informazioni alimentari, l’esigenza di un’etichettatura chiara diventa fondamentale. La trasparenza emerge come un pilastro su cui si può costruire la fiducia tra produttori e consumatori. Gli italiani desiderano non solo sapere cosa c’è nel loro piatto, ma vogliono anche assicurarsi che le scelte che fanno siano perfettamente in linea con l’identità del prodotto. La ricerca di autenticità si traduce in una crescente preferenza per prodotti che possano vantare una provenienza sicura e garantita.
Il dibattito sull’etichettatura non è solo una questione di consumi, ma riflette anche un cambiamento culturale e sociale. La maggior parte degli italiani oggi è più consapevole degli effetti delle proprie scelte alimentari non solo sulla propria salute, ma anche sull’ambiente. Pertanto, l’impegno per una maggiore trasparenza alimentare potrebbe rivelarsi unico nel restituire ai consumatori il controllo sulle proprie scelte quotidiane, portando anche a una rivalutazione del made in Italy nel panorama alimentare globalizzato.
L’azione di Coldiretti e il sostegno dei cittadini potrebbero dar vita a un’importante rivoluzione nella cultura alimentare, stabilendo nuovi standard sulla trasparenza e preferenza per l’originalità e la qualità nel cibo.
Ultimo aggiornamento il 29 Novembre 2024 da Sara Gatti