La storia delle città divise rivela come la Guerra Fredda abbia influenzato profondamente le comunità locali, specialmente nei punti di confine come Gorizia e Trieste. Le ferite lasciate da questo conflitto ideologico sono ancora visibili e, a più di trent’anni dalla caduta del Muro di Berlino, sono solo in parte rimarginate. Il prossimo evento, il Forum “Città divise e città contese durante la Guerra Fredda“, si apre a Gorizia il 20 marzo, ponendo questa realtà al centro delle discussioni.
La conferenza di apertura: David Reynolds e il mondo diviso
Uno dei momenti chiave del Forum sarà la lectio magistralis dello storico David Reynolds, professore emerito di Storia internazionale all’Università di Cambridge. Per anni, Reynolds ha esplorato la storia del XX secolo, fornendo un’analisi critica e approfondita degli eventi che hanno segnato il nostro presente. La sua conferenza, intitolata “Il mondo diviso della Guerra fredda“, si svolgerà alle 18 presso la sede dell’Università di Udine a Gorizia. Questa presentazione fungerà da introduzione a tre giorni di dibatti e riflessioni sul periodo della Guerra Fredda.
Reynolds non è solo; con lui ci saranno oltre 40 esperti e storici provenienti da tutto il mondo, pronti a confrontarsi e discutere su temi rilevanti in questo contesto. Il Forum è organizzato dall’Università di Udine in collaborazione con Harvard University – Cold War Studies Project e Friuli Storia. Questo evento mira a promuovere un dialogo internazionale sulla memoria storica e l’eredità della Guerra Fredda.
Il legame tra Gorizia e Nova Gorica
Il Forum si presenta in un anno significativo per la cultura europea, poiché Gorizia e Nova Gorica sono state designate Capitale europea della Cultura. Storicamente separate dalla Cortina di Ferro, queste due città rappresentano un simbolo della divisione e della speranza di un futuro unito. Il tema centrale del Forum, “La Guerra fredda come antefatto degli scenari del nostro tempo“, intende esaminare le tensioni che caratterizzano il nostro presente, facendo riferimento a eventi recenti e conflitti internazionali. Attraverso otto sessioni programmate, i partecipanti analizzeranno come gli strascichi della Guerra Fredda continuino a influenzare il panorama politico e sociale attuale.
Figure chiave nel dibattito storico
Per arricchire ulteriormente il dibattito, il Forum vedrà la partecipazione di diverse figure di spicco. Tra queste, Mark Kramer, che dirige il Centro Studi Guerra Fredda presso Harvard University, porta con sé un bagaglio di conoscenze e ricerche fondamentali su questo argomento. La sua esperienza sarà cruciale per offrire ai partecipanti nuove prospettive sulla Guerra Fredda.
Non mancheranno nomi noti come James G. Hershberg, professore di Storia e Affari Internazionali alla George Washington University, e Sergey Radchenko, esperto di storia russa e direttore del Bologna Institute for Policy Research. Questi esperti presenteranno le loro analisi e ricerche, contribuendo a un dibattito che mira a mettere in luce le lezioni che si possono apprendere dalla storia.
Il Forum sarà quindi un’occasione unica per riflettere sulla storia e sul suo impatto, affrontando questioni che rimangono attuali e fondamentali per comprendere le dinamiche internazionali di oggi.