Il governo ha presentato una relazione IROPI per giustificare la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina, nonostante la negativa valutazione di incidenza ambientale. Questo documento, approvato il 9 aprile dal Consiglio dei Ministri, sostiene che il progetto rappresenti l’unica soluzione possibile e soddisfi le condizioni per la deroga ambientale prevista dall’articolo 6.4 della direttiva Habitat dell’Unione europea. Tuttavia, l’associazione “Invece del ponte” ha reagito criticando pesantemente tali affermazioni, sottolineando l’assenza di prove concrete e la mancanza di alternative meno impattanti sul territorio.
Il ruolo della relazione iroppi nel progetto del ponte sullo stretto
La relazione IROPI, elemento centrale presentato dal governo, ha il compito di dimostrare che il progetto del ponte sullo Stretto di Messina risponde a motivi di rilevante interesse pubblico tali da giustificare la deroga all’articolo 6.4 della direttiva habitat UE. Questi motivi sono fondamentali per superare la valutazione negativa dell’impatto ambientale, che finora ha bloccato il progetto. Secondo la documentazione ufficiale approvata il 9 aprile, la costruzione del ponte non avrebbe alternative e risolverebbe significative esigenze di mobilità.
Contestazioni dell’associazione invece del ponte
L’associazione “Invece del ponte” però ha evidenziato come la relazione non contenga prove di sostegno sufficienti. Inoltre, mette in luce la mancanza di un’analisi seria e comparativa relativa a soluzioni alternative meno invasive per l’ambiente, che pure costituisce un requisito imprescindibile per procedere alla deroga. Il documento si concentra invece su elementi di tipo economico e sociale, che la normativa ambientale non contempla come giustificazioni valide per scavalcare la tutela degli habitat.
Criticità e mancanza di alternative nelle motivazioni ufficiali
Un punto cruciale sollevato dall’associazione riguarda proprio l’assenza nello studio di una vera valutazione di alternative progettuali. Nel documento GERW0332, citato nella conferenza stampa di “Invece del ponte”, si ammette che “l’analisi… non prevede alcun intervento alternativo”. Questo significa che le possibilità di realizzare l’infrastruttura in modo diverso o con impatti minori non sono state esaminate o approfondite.
Carenza di evidenze tecniche
La relazione IROPI dedica a questo tema solo una breve sezione priva di evidenze tecniche o riferimenti a studi scientifici. Al contrario, sostiene la preferenza per un ponte a campata unica, opinione che secondo l’associazione contraddice documenti pubblici del Ministero delle Infrastrutture risalenti agli ultimi anni. La debolezza di queste motivazioni rappresenta un ostacolo significativo per ottenere l’approvazione da parte delle autorità europee, che richiedono prove dettagliate e basate su dati tecnici.
Aspetti economico-sociali non riconosciuti dalla normativa ambientale
Le ragioni presentate per sostenere il progetto, riferite soprattutto a vantaggi di natura economica e sociale, non rientrano nei criteri tecnici stabiliti per la deroga ambientale. La direttiva Habitat prevede che l’esame riguardi soltanto l’impatto sugli habitat protetti e la possibile mancanza di alternative ecologicamente meno dannose. Per questo motivo, le motivazioni basate sulla crescita economica o sull’incremento della mobilità civile non possono giustificare la deroga.
“Invece del ponte” sottolinea come gli “imperativi motivi di interesse pubblico” così presentati risultino insufficienti. Inoltre, il governo non ha fornito prove ufficiali che dimostrino un’immediata necessità militare per l’opera, malgrado il ponte sia stato descritto come strategico anche per la mobilità militare internazionale. La mancanza di elementi concreti sul ruolo duale civile-militare pone ulteriori dubbi sulla fondatezza delle motivazioni del progetto.
Rischi strategici e contestazioni sulla sicurezza del ponte
Un ulteriore aspetto critico riguarda la possibile vulnerabilità del ponte in caso di conflitto. L’associazione mette in evidenza che un’infrastruttura come il ponte sullo Stretto rappresenterebbe un obiettivo particolarmente facile da colpire in uno scenario bellico. La funzione militare invocata per giustificare il progetto, quindi, non solo resta priva di prove, ma potrebbe trasformarsi in un motivo di rischio aggiuntivo.
Iniziativa dell’associazione invece del ponte
Questa problematica non viene affrontata in modo approfondito dalla relazione. La conferenza stampa di “Invece del ponte” ha annunciato l’intenzione di presentare una diffida al Comitato interministeriale per la programmazione economica , responsabile dell’approvazione definitiva. L’associazione sollecita così un blocco dell’iter decisionale fino a quando non sarà realizzato uno studio più completo, serio e conforme alle prescrizioni ambientali europee.
Il dibattito intorno al progetto del ponte sullo Stretto continua a concentrarsi su temi delicati come la tutela dell’ambiente, la pianificazione infrastrutturale e la sicurezza nazionale, senza segnali chiari di una soluzione condivisa nel breve termine.