Il Governo Meloni ha raggiunto un traguardo significativo nel tasso di adozione dei decreti attuativi essenziali per l’implementazione di bonus e altre misure previste dalla legislazione. Tuttavia, nonostante il risultato positivo—un 60,7% di attuazione al 31 marzo 2025—restano oltre 500 decreti ancora in attesa di approvazione. Questo stato di incertezza genera un limbo tra le norme approvate e la loro applicazione reale.
Il contesto normativo tra teoria e pratica
Il percorso che porta dall’approvazione delle leggi alla loro esecuzione concreta è caratterizzato da tempi lunghi e incertezze. Dopo che una legge è stata ratificata, il compito passa ai diversi Ministeri e enti governativi, i quali devono elaborare i dettagli operativi. Questo processo oscuro spesso si prolunga, lasciando i cittadini in attesa di novità normative che, in teoria, dovrebbero essere pronte per l’uso. La complessità di questo meccanismo può portare a frustrazioni, specialmente per coloro che beneficeranno direttamente delle agevolazioni.
L’ultimissimo monitoraggio condotto dal Dipartimento per il programma di Governo, aggiornato ai primi giorni di aprile, riflette un incremento nell’adozione delle normative. Tuttavia, l’effettiva implementazione di misure come agevolazioni per assunzioni e interventi previsti dalla Legge di Bilancio è ancora in alto mare, segnalando che il tempo di attesa è un fattore critico.
In effetti, 555 decreti attuativi rimangono pendenti, con una storia di ritardi accumulati che tocca le mille unità durante l’emergenza sanitaria del Covid-19. Una situazione che, sebbene in parte mitigata dai risultati ottenuti, continua a mettere a rischio l’efficacia delle politiche implementate.
I ritardi nei decreti attuativi e le scadenze sfuggenti
La crisi dei tempi di attuazione non riguarda solo i decreti attuativi ma si estende a diverse misure, tra cui i bonus per l’occupazione. Questi provvedimenti, che richiedono un’azione rapida da parte dei Ministeri, sembrano rimanere bloccati in una sorta di stallo burocratico che ritarda l’accesso a opportunità di lavoro per giovani e donne.
Nel caso del DL Coesione, annunciato il 1° maggio 2024 dalla premier Giorgia Meloni, le promesse di un utilizzo tempestivo delle risorse allocate non sono state rispettate. Le scadenze per l’adozione di provvedimenti cruciali, come gli esoneri contributivi, sono state superate con un ritardo di mesi. L’ultimo aggiornamento ha confermato che, sebbene siano stati progettati diversi bonus, i decreti su di essi non sono stati ancora adottati, lasciando la situazione in stallo.
Nel contesto della Legge di Bilancio 2025, la situazione non è migliore: su 110 decreti attuativi necessari, solo pochi sono stati firmati. In termini pratici, per 44 di questi documenti, gli enti competenti risulterebbero già in ritardo, vanificando l’intento di rendere rapida l’attuazione delle misure.
Bonus di lavoro e misure ferme: chi paga il prezzo
Tra le misure più evidenti colpite dai ritardi c’è il bonus per le madri lavoratrici e vari contributi legati ad attività sportive per minori. Questi interventi, citati frequentemente dai rappresentanti del Governo come esempi concreti di supporto alle famiglie, risultano, al momento, non applicabili. La lentezza nel varare decreti significa che benefici attesi sono sempre più lontani dalla realtà .
Sette decreti connessi al DL Coesione sono scaduti nel 2024 senza mai vedere la luce, mentre i risultati della Legge di Bilancio 2025 rimangono incerti, aumentando il numero di provvedimenti in attesa. Il risultato finale è un paradosso: l’apparente efficienza nel ridurre la quantità di decreti pendenti non si traduce in un miglioramento delle tempistiche di attuazione.
Il contrasto tra scadenze normativamente fissate e la mancanza di azione concreta sottolinea come le promesse fatte dall’esecutivo, pur apprezzabili, non si stiano traducendo in realizzazioni fattive. Le date di scadenza, pur stabilite in fase di stesura delle norme, si sono dimostrate solo teoriche, generando un disagio palpabile tra i cittadini e una crescente distanza tra intenti e attuazione.