Per far fronte alle necessità imposte dalla messa in sicurezza del Sistema Idrico del Gran Sasso, è stata recentemente firmata una convenzione tra Pierluigi Caputi, Commissario Straordinario per la Sicurezza del Sistema Idrico del Gran Sasso, e Gran Sasso Acqua S.p.A., l’ente che gestisce il Servizio Idrico Integrato. Questo accordo mira a garantire continuità nell’approvvigionamento di acqua potabile durante i lavori di ristrutturazione, con un investimento complessivo di 19 milioni di euro.
Opere di captazione e derivazione: i dettagli del progetto
Il progetto prevede lo sviluppo di opere di captazione e di derivazione dell’acqua destinata all’uso umano, che sarà presa dall’invaso di Campotosto, situato nel territorio di L’Aquila. L’acqua sarà poi potabilizzata prima di essere distribuita attraverso l’acquedotto del Chiarino. La scelta di interconnettere queste due risorse idriche si rivela cruciale per garantire un approvvigionamento sicuro e costante, anche nel corso delle opere di messa in sicurezza che interesseranno il sistema idrico.
Queste opere, considerate complementari a quelle eseguite all’interno delle gallerie, sono state incluse nel Quadro Esigenziale, documento programmatico fondamentale per il Commissario Straordinario. Questo passaggio rappresenta una risposta concreta alle esigenze territoriali, specialmente in un periodo storico caratterizzato da sfide ambientali e climatiche crescenti.
Il ruolo dei potabilizzatori: un elemento chiave per la sicurezza idrica
Un aspetto fondamentale del progetto è rappresentato dai potabilizzatori, strumenti essenziali per garantire un approvvigionamento idrico continuo durante la realizzazione degli interventi. Secondo quanto dichiarato dal Commissario Caputi, senza l’installazione di questi potabilizzatori, sarebbe impossibile mantenere l’attuale volume di acqua potabile disponibile. La loro presenza all’esterno delle gallerie permetterà non solo di non interrompere il servizio idrico, ma garantirà anche che l’acqua somministrata sia sempre sicura per il consumo umano.
Caputi ha espresso gratitudine per la cooperazione dimostrata da Gran Sasso Acqua S.p.A., che si farà carico delle fasi di progettazione e appalto, fornendo supporto ai lavori. Questo spirito di collaborazione è fondamentale per il completamento rapido ed efficace delle opere richieste.
L’impatto sul territorio e le prospettive future
Completate le opere di messa in sicurezza, il nuovo potabilizzatore sarà mantenuto dal gestore del servizio idrico, diventando una risorsa permanente per affrontare eventuali emergenze future. La progettazione di questo intervento è stata studiata non solo per rispondere alle necessità immediate, ma anche per rafforzare il sistema di gestione delle risorse idriche a lungo termine.
Ivo Pagliari, presidente di Gran Sasso Acqua, ha sottolineato come questo progetto rappresenti un passaggio significativo nella gestione integrata del ciclo idrico per il territorio aquilano. L’infrastruttura pianificata non solo garantirà un’erogazione costante, ma integrerà le fonti di approvvigionamento già esistenti, come sorgenti e pozzi. Questo approccio multisfaccettato permette di affrontare in modo più efficace le sfide ambientali, inclusa la consistente riduzione delle portate d’acqua verificatesi quest’anno.
La sinergia fra la struttura commissariale e Gran Sasso Acqua potrebbe rivelarsi un modello da replicare in altre aree, dimostrando la capacità delle istituzioni di collaborare per garantire servizi fondamentali alla popolazione e rispondere prontamente alle crisi ambientali.
Ultimo aggiornamento il 14 Dicembre 2024 da Sara Gatti