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La serata di mercoledì 4 settembre 2024 segna un momento di grande emozione per la comunità scolastica di Cerveteri, con la celebrazione del pensionamento di Riccardo Agresti, Dirigente Scolastico rispettato e apprezzato. L’evento ha avuto luogo presso la suggestiva Villa dei Desideri e ha visto la partecipazione di un’ampia platea, composta da insegnanti, famiglie e istituzioni locali. Durante la serata, ricca di convivialità e festeggiamenti, Agresti ha tenuto un discorso toccante che ha messo in luce il suo lungo e profondo legame con il mondo della scuola, risuonando nel cuore dei presenti e suscitando una standing ovation sulle note di Vasco Rossi.
Un viaggio dedicato ai bambini
La profonda connessione con la scuola
Riccardo Agresti ha dato avvio al suo commovente discorso parlando della sua lunga carriera, che ha dedicato alla crescita educativa dei bambini. “Quando ricevi una standing ovation, ti scompare tutta l’amarezza,” ha affermato, sottolineando l’importanza del lavoro svolto per il bene dei più giovani. Agresti ha rimarcato come la sua esperienza scolastica sia stata influenzata dalla sua famiglia: suo padre, un insegnante elementare, e sua madre, che ha sempre incoraggiato lo studio, nonostante le avversità del tempo, hanno lasciato un’impronta indelebile sulla sua vita. Questi valori di accoglienza e giustizia sociale lo hanno guidato nel suo percorso educativo.
L’insegnamento come vocazione
Agresti ha definito l’insegnamento come una chiamata che ha accolto per caso, fortuitamente vincendo un concorso e iniziando a insegnare dopo il servizio militare. Il suo entusiasmo era palpabile nel descrivere le reazioni degli studenti durante le lezioni. “Vedere brillare gli occhi dei ragazzi è stato impagabile,” ha dichiarato, rilevando così l’importanza di un approccio educativo che vada oltre le mere nozioni scolastiche. Ha parlato dell’importanza di offrire risposte significative e di stimolare la curiosità degli studenti, rendendo l’apprendimento un’esperienza gratificante e appagante.
Un sogno di scuola
Una carriera come dirigente scolastico
Dopo anni trascorsi come insegnante, Agresti è diventato dirigente scolastico per affrontare quelle ingiustizie che avevano colpito il sistema educativo. “Il mio compito è stato di liberare docenti e ragazzi da fardelli burocratici inutili,” ha chiarito. Ha cercato di creare un ambiente favorevole alla cultura, ma ha anche evidenziato le sfide poste dalla burocrazia scolastica, che talvolta ostacola la creatività e l’innovazione necessarie in un contesto educativo. Sotto la sua guida, la scuola ha visto molteplici iniziative che hanno valorizzato la cultura e l’arte, accogliendo concerti e conferenze, rendendo l’istruzione un’esperienza a tuttotondo.
Affrontare le avversità con coraggio
Riccardo Agresti ha anche condiviso con i presenti le difficoltà incontrate nella sua carriera, tornando a episodi di critiche e attacchi personali che ha dovuto affrontare. “Essere definito ‘comunista’ o ‘fascista’ da chi non capisce il vero significato di servire lo Stato è stato frustrante,” ha affermato. Tuttavia, ha anche sottolineato che questi attacchi hanno rafforzato la sua determinazione a garantire un’istruzione equa e giusta per tutti, dimostrando come la vera ricompensa sia nel sorriso dei suoi studenti e nella fiducia riposta in lui.
L’eredità di Riccardo Agresti
Un insegnamento per le future generazioni
Agresti ha concluso il suo discorso ringraziando la comunità presente, sottolineando la necessità di preservare e trasmettere i valori di rispetto e amore per la conoscenza ai giovani. Ha descritto la comunità scolastica come il fondamento indispensabile per un futuro migliore, in cui l’educazione gioca un ruolo cruciale per formare cittadini consapevoli e attivi. “Resta solo ciò che abbiamo lasciato nella mente degli amici,” ha affermato, ponendo l’accento sull’indelebile impatto che ognuno può avere nella vita degli altri.
Un futuro da costruire insieme
Mentre Riccardo Agresti si accinge a lasciare il suo ruolo, la sua eredità continua a vivere tra gli studenti e gli insegnanti che ha ispirato. La sua storia e il suo impegno nella diffusione della cultura e nel miglioramento della società rimarranno una fonte di motivazione per tutti quelli che operano nel campo dell’istruzione. La celebrazione del suo pensionamento è stata quindi non solo un addio, ma anche un tributo a un valore che continua a brillare e a guidare chi lavora per il bene delle future generazioni.