Situata nel cuore di Roma, la storica struttura alberghiera Grand Hotel Plaza sta affrontando gravi difficoltà economiche. I recenti sviluppi svelano un ammanco di 29 milioni di euro, provocando non poche preoccupazioni per la sua continuità operativa. Le indagini finanziarie stanno mettendo in luce le problematiche fiscali che coinvolgono la proprietà, legata alla famiglia di Olivia Paladino, compagna dell’ex premier Giuseppe Conte.
Dettagli sulle difficoltà finanziarie
Il recente rapporto finanziario dell’hotel, riportato da Open online, ha sollevato un allarme significativo. La gestione delle finanze dell’Unione Esercizi Alberghi di Lusso Srl, che controlla il Grand Hotel Plaza, ha mostrato una perdita operativa che è cresciuta in modo drammatico, passando da 4,5 milioni a 8,2 milioni di euro. La situazione è diventata così critica che anche i revisori di conti non hanno potuto approvare il bilancio del 2023 senza riserve, evidenziando quindi la precarietà della situazione.
All’inizio dell’anno, la struttura ha subito una ristrutturazione che ha visto la creazione di una nuova holding, l’Immobiliare Roma Splendido, assorbendo altre società immobiliari legate al suocero di Conte. Tuttavia, questa operazione non ha portato il miglioramento delle finanze atteso. Le perdite accumulate nel bilancio rimandano anche a componenti straordinarie e globali, segnalando un forte debito verso l’Agenzia delle Entrate, che ha costretto il gruppo a rivedere le proprie strategie e la propria sostanza patrimoniale.
Problemi preesistenti e debiti accumulati
Le difficoltà del Grand Hotel Plaza non sono affatto nuove. Anni fa, Cesare Paladino, padre di Olivia e noto immobiliarista, si trovò coinvolto in grane legate alle tasse non pagate. Accettò una pena di patteggiamento di un anno e quattordici mesi per la detenzione di una somma, oltre due milioni, relativa alla tassa di soggiorno versata dai clienti dell’hotel. Questo episodio ha gettato un’ombra sulla reputazione familiare e sul futuro dell’hotel.
Il bilancio approvato il 5 dicembre scorso ha rivelato ulteriori passività, che ammontano a sanzioni e interessi per tasse non pagate per un importo di 7,8 milioni di euro. Questi nuovi dati non fanno altro che aggravare la già fragile situazione economica della struttura, portando il totale del debito verso il fisco a 29,859 milioni. È chiaro che la capacità di far fronte a tali obbligazioni rappresenta una sfida ardua per i gestori dell’hotel.
Prospettive future e l’impatto del Giubileo
Malgrado i gravi problemi, alcune voci di ottimismo sono legate all’imminente Giubileo e all’atteso afflusso di pellegrini nella capitale. Le speranze su un’inversione di tendenza nel turismo, sebbene siano basse considerando il posizionamento di mercato dell’hotel, potrebbero simboleggiare un’opportunità di rilancio. D’altronde, il prezzo medio per una camera standard al Plaza è di 450 euro, che non attira certamente il turismo religioso, noto per avere un target economico più contenuto.
L’Agenzia delle Entrate ha infine notificato cartelle esattoriali all’indirizzo in cui vivono Olivia e Conte, complicando ulteriormente le operazioni e la gestione dei debiti da parte dell’hotel. Per giunta, un’altra azienda legata a Olivia, le Sorelle Fontana, erede del celebre marchio di moda, ha mostrato segni di difficoltà, registrando un fatturato di appena 18.387 euro e perdite pari a 232.070 euro.
La situazione del Grand Hotel Plaza rappresenta un caso emblematico dell’incrocio tra affari, politica e gestione delle crisi in ambito alberghiero, destinato a far parlare per le sue ripercussioni economiche e sociali nel contesto romano e non solo.
Ultimo aggiornamento il 24 Dicembre 2024 da Sofia Greco