Una grave condanna è stata emessa nei confronti di un trentanovenne originario di Roma, accusato di violenza sessuale e tortura ai danni di un co-detenuto nel carcere di Terni nel periodo compreso tra gennaio 2021 e febbraio 2022. La sentenza del tribunale lo ha condannato a 14 anni di reclusione per i terribili reati commessi.
Accuse di violenza e torture
Secondo l'accusa, il recluso condannato avrebbe perpetrato atti di violenza sessuale e tortura nei confronti di un altro detenuto che, a sua volta, era affetto da problemi psichiatrici. Le nefandezze includerebbero minacce, percosse, aggressioni e violenze sessuali ripetute che si sarebbero verificate soprattutto quando i due si trovavano soli nella cella comune.
Dettagli delle torture subite
Le atrocità denunciate includono non solo abusi sessuali, ma anche altri atti crudeli come costringere la vittima a pulire il bagno della cella senza guanti, causandogli gravi lesioni versandogli candeggina sulle mani. Inoltre, viene riportato che il recluso condannato avesse impedito alla vittima di riposare, di accedere all'infermeria e di partecipare agli incontri con psicologi ed educatori.
Conclusioni legali
La sentenza emessa dal tribunale rappresenta un importante passo nel perseguire la giustizia per le vittime di violenza e tortura all'interno delle istituzioni carcerarie. L'accusa di gravi reati come quelli descritti richiama l'attenzione sull'importanza di garantire la sicurezza e il rispetto dei diritti fondamentali di tutti i detenuti, indipendentemente dalle circostanze.
