Grave crisi del sistema penitenziario in Campania: sindacati chiedono interventi urgenti

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Grave crisi del sistema penitenziario in Campania: sindacati chiedono interventi urgenti - Fonte: Ansa | Gaeta.it

Il sistema penitenziario in Campania sta affrontando una crisi senza precedenti, con situazioni insostenibili che colpiscono non solo i detenuti, ma anche il personale delle carceri. Durante una recente conferenza stampa a Napoli, i segretari dei principali sindacati della Polizia Penitenziaria hanno esposto un quadro allarmante della situazione, invitando le autorità competenti a prendere misure decisive per affrontare le problematiche rilevate. Le rivendicazioni riguardano in particolar modo la mancanza di risorse, il sovraffollamento e le condizioni di lavoro del personale, che continuano a deteriorarsi senza la dovuta attenzione da parte delle istituzioni.

Problematiche strutturali del sistema penitenziario

Aggressioni e condizioni di lavoro

Nel corso della conferenza, i rappresentanti sindacali hanno messo in evidenza le gravi aggressioni che il personale di polizia penitenziaria subisce quotidianamente. Le statistiche suggeriscono che tali atti violenti non sono eventi isolati ma piuttosto un sintomo di un sistema in crisi. Le aggressioni sono spesso provocate da tensioni interne e dal sovraffollamento, creando un ambiente di lavoro insostenibile. I sindacati hanno richiesto che vengano implementate misure di sicurezza adeguate e che siano potenziate le risorse umane e materiali per tutelare il personale.

Sovraffollamento e carenze di organico

Un’altra questione centrale riguarda il sovraffollamento delle carceri. Secondo i dati forniti, molte strutture penitenziarie in Campania superano significativamente la loro capienza regolamentare. Alcuni esempi includono il carcere di Napoli Poggioreale, che ospita 2078 detenuti invece dei 1400 previsti, e l'istituto di Avellino con 627 detenuti a fronte di una capienza di 486. I sindacati hanno lanciato un appello per l'apertura di nuove strutture penitenziarie e per una revisione delle linee di politica penitenziaria, evidenziando che l’attuale situazione non è sostenibile.

Questioni specifiche sollevate dai sindacati

Chiusura della casa circondariale femminile di Pozzuoli

Tra le questioni sollevate dai segretari regionali c’è la chiusura della casa circondariale femminile di Pozzuoli. Questa chiusura ha portato a una diminuzione delle opzioni disponibili per le detenute, costringendole a essere trasferite in strutture più distanti e spesso sovraffollate. I rappresentanti hanno sottolineato la necessità di ripristinare un istituto corrispondente alle esigenze femminili, in modo da garantire una detenzione più adeguata e rispettosa dei diritti delle donne.

Trasferimento di detenuti e movimentazione del personale

Un altro punto critico riguarda il trasferimento fuori regione dei detenuti responsabili di atti violenti nei confronti degli agenti di polizia penitenziaria. Nonostante le richieste di misure più rigorose, il fenomeno della movimentazione interna del personale penitenziario è stato segnalato come problematico. I sindacati chiedono maggiore chiarezza e stabilità nella gestione del personale, in particolare per quello dirigenziale, volto a garantire una migliore organizzazione e sicurezza all'interno degli istituti.

Dati preoccupanti sul sovraffollamento

Le informazioni rese pubbliche dai sindacati forniscono un quadro allarmante della situazione attuale. Oltre a Napoli e Avellino, anche altre strutture mostrano un elevato sovraffollamento: Salerno conta 590 detenuti contro una capienza prevista di 433, mentre Ariano Irpino ha 325 detenuti a fronte di 270 posti. Altre carceri, come quelle di Benevento e Santa Maria Capua Vetere, evidenziano scenari simili, che mettono in discussione la possibilità di garantire a ciascun detenuto condizioni di detenzione dignitose e sicure. I sindacati affermano che l'inefficienza del sistema penitenziario non può essere tollerata ulteriormente e che azioni concrete devono essere intraprese immediatamente.

Queste dichiarazioni e dati, riportati durante la conferenza stampa, rappresentano un grido d'allerta per le autorità competenti e per la società civile, affinché venga portata a termine una riforma efficace del sistema penitenziario in Campania, che garantisca la sicurezza e i diritti di tutti.

Ultimo aggiornamento il 20 Settembre 2024 da Armando Proietti

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