Una vicenda di violenze domestiche si è consumata a Correggio, nel reggiano, dove una donna è stata sottoposta a maltrattamenti per quasi quattro anni dal compagno. La situazione ha raggiunto un livello di gravità estrema durante la gravidanza. La vittima ha subito insulti, minacce, e aggressioni fisiche costanti. Solo dopo mesi di sofferenza ha trovato la forza di rivolgersi ai carabinieri, che hanno avviato le indagini e denunciato il responsabile.
Maltrattamenti quotidiani e abusi in presenza della figlia minore
La donna è stata oggetto di vessazioni quotidiane. L’uomo, un 37enne residente a Correggio, l’avrebbe insultata e minacciata quotidianamente, accompagnando le parole con schiaffi, pugni e calci. Le violenze sono proseguite anche mentre la moglie era incinta, compromettendo gravemente la sua salute e quella del nascituro. La presenza della figlia minore durante questi eventi aggravava ulteriormente il quadro di pericolo e sofferenza familiare. Non è tutto: in più occasioni l’uomo avrebbe abusato della compagna anche mentre questa dormiva, aggiungendo un ulteriore elemento di violenza e controllo.
Un ambiente opprimente e insostenibile
Gli episodi di violenza si sono protratti nel tempo, a testimonianza di un ambiente opprimente e insostenibile per la donna. Nonostante la paura e le difficoltà , la vittima è riuscita a denunciare gli abusi ai carabinieri di Correggio, permettendo l’avvio di un’indagine approfondita. I rilievi dei militari hanno confermato la natura continuativa e grave degli episodi denunciati. Le lesioni fisiche e i segni delle aggressioni erano evidenti, mentre le testimonianze della donna hanno collocato nel tempo e nelle modalità tutte le condotte illecite.
L’aggressione di gennaio e il sequestro in camera da letto
L’episodio più grave risale alla fine di gennaio. La donna, allora incinta, è stata aggredita dal compagno in modo violento anche con la complicità della madre dell’aggressore. Durante l’aggressione la donna è stata strattonata per i capelli fino a cadere a terra. Mentre era a terra è stata colpita con pugni e calci. Le ferite riportate erano tali da richiedere una prognosi di sette giorni. Quell’episodio non è rimasto isolato: subito dopo la violenza, l’uomo e i suoi genitori hanno chiuso la donna e la figlia minore in una stanza della casa per due giorni, lasciandole senza cibo e consentendo di uscire solo per andare al bagno. Questa prigionia domestica ha configurato un sequestro di persona aggravato dalla situazione familiare.
La fuga e l’intervento dei carabinieri
La donna e la figlia sono riuscite a fuggire solo approfittando di un momento di distrazione dei carcerieri. Nel fuggi fuggi sono scappate di casa e hanno chiamato il 112 per chiedere aiuto. Sono stati i carabinieri di Correggio ad intervenire tempestivamente, mettendo fine a quel periodo di detenzione forzata. La fuga ha permesso finalmente di mettere al sicuro mamma e figlia e procedere nei confronti dei responsabili.
Denunce a carico dell’uomo e dei genitori per sequestro e lesioni
Le indagini dei carabinieri hanno portato a una denuncia a carico del 37enne per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e sequestro di persona. Non solo lui: anche i genitori, coinvolti negli episodi più gravi, sono finiti sotto accusa. La madre dell’uomo, una donna di 60 anni, è stata denunciata per lesioni e sequestro di persona. Il padre, 70 anni, risponde invece solo di sequestro. Le responsabilità dei genitori hanno confermato la natura di una situazione familiare complessa e violenta.
Misure restrittive e protezione delle vittime
La procura di Reggio Emilia ha valutato attentamente la pericolosità del 37enne e ha ottenuto dal tribunale alcune misure restrittive. Sono stati disposti il divieto di espatrio con ritiro del passaporto e il divieto di avvicinamento alla ex compagna e alla figlia. Per monitorare i movimenti dell’uomo è stato disposto anche il braccialetto elettronico. La donna e la bambina sono state sistemate in una struttura protetta, lontano da casa, per tutelare la loro sicurezza.
Le forze dell’ordine mantengono alta attenzione sul caso per verificare il rispetto delle restrizioni imposte e per garantire che la famiglia non subisca ulteriori traumatismi. Qui a Correggio, questo episodio mette in risalto la necessità di vigilare sulle violenze domestiche, soprattutto quando coinvolgono minori e donne in condizioni di particolare fragilità .