Grido di pace al Sacrario di Cima Grappa: il cardinale Tagle celebra la memoria dei caduti

Grido di pace al Sacrario di Cima Grappa: il cardinale Tagle celebra la memoria dei caduti

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Grido di pace al Sacrario di Cima Grappa: il cardinale Tagle celebra la memoria dei caduti - Gaeta.it

Il Sacrario di Cima Grappa, un luogo emblematico del ricordo dei soldati caduti nella Prima Guerra Mondiale, ha ospitato ieri, domenica 4 agosto, una cerimonia di grande valore spirituale e simbolico. Il pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, cardinale Luis Antonio Tagle, ha presieduto una Messa che ha richiamato l’attenzione su temi di pace e riconciliazione, evidenziando l’importanza di un desiderio collettivo di arrestare i conflitti insensati. Questa celebrazione annuale, attuata sin dal 1901, è un momento di riflessione e di richiamo alla comunità per un futuro migliore.

Una cerimonia di grande valore storico

Il significato del Sacrario di Cima Grappa

Il Sacrario Militare di Cima Grappa, situato in Veneto, rappresenta un monumento commemorativo dedicato ai giovani soldati che hanno perso la vita durante il conflitto mondiale. Ogni anno, la prima domenica di agosto, si tiene una cerimonia che rende onore a questi eroi, richiamata alla memoria da papa Pio X. Le annuali celebrazioni non sono solo un atto di devozione; hanno anche assunto un significato di riconciliazione per i popoli d’Europa, illustrazione di un cammino verso la pace in un’epoca di lutti e divisioni.

Numerose autorità civili, militari e religiose, insieme a varie associazioni, hanno preso parte a questo significativo evento. La cerimonia è iniziata con la deposizione di una corona al Monumento al Partigiano e si è conclusa con un omaggio ai caduti nel Cimitero Austro-Ungarico. Durante l’omelia, il cardinale Tagle ha messo in evidenza l’importanza di quel sacro luogo, richiamando l’invocazione alla Beata Vergine Maria, nella quale si manifesta l’aspirazione a una pace duratura.

L’appello alla pace e alla riconciliazione

Un messaggio forte contro le guerre

Il cardinale Tagle ha lanciato un appello diretto e incisivo per porre fine ai conflitti armati, sottolineando come le guerre derivino spesso da appetiti deviati. Usando parole cariche di pathos, ha esclamato: “Basta con la distruzione. Basta con le uccisioni. Basta con la guerra.” Attraverso queste affermazioni, il cardinale ha voluto far emergere il dramma umano dietro ogni guerra, richiamando un esame di coscienza collettivo su come le società possano contribuire a una cultura di pace.

L’omelia ha toccato anche punti sensibili, invitando i presenti a riflettere su come ognuno, come discepolo di Gesù, possa diventare promotore di una pace autentica. Ha posto domande cruciali: “Come rendere un vero culto al Redentore, il Principe della pace? Come possiamo onorare la memoria dei soldati uccisi attraverso la costruzione della pace?” Questi quesiti hanno reso evidente la necessità di un impegno comune nella ricerca di un mondo libero da conflitti.

Educare e trasformare gli appetiti

La correlazione tra desideri e conflitti

Nel corso della Messa, Tagle ha approfondito il concetto di “appetito”, evidenziando come desideri e aspirazioni possano risultare deviati e portare a conseguenze disastrose. Ha spiegato che “le guerre nascono da desideri o appetiti deviati”, mentre la vera pace emerge quando questi appetiti sono purificati. L’appetito, ha aggiunto, influenza il comportamento umano e le decisioni collettive; di conseguenza, la trasformazione in questo ambito è essenziale per aspirare a una società più giusta.

Con il suo discorso, il cardinale ha suggerito che si debba nutrire un “appetito per ciò che è buono”, esprimendo la necessità di abbandonare stili di vita basati su desideri ingannevoli. Ha sottolineato che dove c’è fame di potere e dominio, inevitabilmente si generano conflitti e violenza. Al contrario, un’attitudine verso la giustizia, verità, amore e vita in Dio può aprire le porte a una vera e duratura pace.

Una celebrazione che guarda al futuro

I temi trattati dal cardinale Tagle non sono stati solo riflessioni su un passato bellico, ma rappresentano un forte monito per le future generazioni. Con momenti di commemorazione come quelli al Sacrario di Cima Grappa, si ricorda l’importanza dell’unità e della necessità di costruire un futuro basato su valori di amore e riconciliazione. Man mano che eventi di questo tipo continuano a essere celebrati, cresce la speranza che la memoria serva da guida per evitare di ripetere gli errori del passato, avviando così un percorso verso un domani di pace e armonia.

Ultimo aggiornamento il 5 Agosto 2024 da Donatella Ercolano

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