L’incredibile storia dei grissini ha inizio 345 anni fa a Torino, dove è stato creato dal panificatore di Casa Savoia. Questo alimento è diventato un simbolo della tradizione culinaria italiana, con una produzione annuale che raggiunge 35mila tonnellate. Il 27 novembre di ogni anno, i grissini vengono celebrati in tutto il mondo, a testimonianza della loro importanza culturale e gastronomica. Semplicità, leggerezza e gusto sono le caratteristiche che hanno reso questo prodotto così amato. L’Associazione Italiana Bakery Ingredients ha evidenziato questi aspetti in occasione della Giornata mondiale consacrata a questo alimento.
L’origine dei grissini: da Torino al mondo
La genesi dei grissini affonda le radici nella città sabauda di Torino nel 1679, dove il panificatore di Casa Savoia conobbe l’arte di creare un prodotto unico. Questi bastoncini di pasta, inizialmente pensati come sostitutivo del pane, hanno guadagnato rapidamente popolarità grazie alla loro leggerezza e alla lunga conservazione, che li ha resi un’opzione pratica per molti. In un periodo in cui il pane tendeva a seccarsi facilmente, i grissini si distinguevano per la loro durata, diventando un consumo comune anche durante eventi culturali, come rappresentazioni teatrali e banchetti.
Il fascino dei grissini attirò anche personalità storiche come Napoleone Bonaparte, noto per farli inviare regolarmente da Torino. Questa preferenza illustre ha contribuito a elevare il prodotto a un vero e proprio status alimentare. La combinazione di praticità e bontà ha fatto sì che i grissini permangono una presenza amata nella cucina italiana, essendo oggi una scelta comune nei ristoranti, dove non possono mancare nel cestino del pane.
I numeri che parlano: il successo del grissino nel mercato italiano
Secondo Aibi, i grissini, insieme ai crackers e ai pani morbidi, rappresentano il 6,4% dei ricavi delle aziende che operano nel settore della panificazione, posizionandosi al quarto posto nella gerarchia di fatturato del comparto, dietro a pane, pizza e dolci da ricorrenza. Questo risultato è il frutto di diversi fattori: la digeribilità dei grissini, unita alla loro versatilità, ne ha favorito l’ascesa nel mercato alimentare.
In un’epoca in cui il consumo di snack leggeri sta guadagnando sempre più terreno, i grissini si dimostrano ideali per quelle situazioni in cui si desidera un’alternativa al pane tradizionale. Sono facilmente conservabili e pronti all’uso, caratteristiche che li hanno resi un’alternativa eletta per chi cerca qualcosa di rapido ma appagante. L’apprezzamento per il grissino classico non è diminuito, ma sono emerse anche varianti innovative. Oggi esistono grissini aromatizzati con ingredienti particolari, come oli extravergini, peperoncino, rosmarino, o in versioni integrali e senza glutine.
La modernità dei grissini: evoluzione e nuove tendenze
La versatilità dei grissini ha spinto molti produttori a sperimentare nuovi gusti e forme, in linea con le tendenze culinarie moderne e l’evoluzione delle abitudini alimentari. La continua ricerca dell’innovazione nel settore ha portato alla creazione di varianti gourmet, dove la qualità degli ingredienti gioca un ruolo fondamentale. Le nuove ricette includono abbinamenti audaci e fusioni di sapori, rendendo il grissino un elemento non solo tradizionale ma anche innovativo.
Questa re-invenzione del grissino ha contribuito a mantenere vivo l’interesse attorno a esso nel mercato nazionale e internazionale. Sostenibile, pratico e ora anche personalizzabile, il grissino si veste di nuove forme e sapori, ampliando il suo raggio d’azione da semplice accompagnamento a protagonista di ricette creative e piatti originali. Così, rimanendo fedele alle sue origini, il grissino continua a conquistare il palato delle persone, affermandosi come un alimento senza tempo, ma sempre attuale.
Ultimo aggiornamento il 26 Novembre 2024 da Elisabetta Cina