Guida al bonus barriere architettoniche 75%: limiti di spesa e applicazione agli edifici non residenziali

Guida al bonus barriere architettoniche 75%: limiti di spesa e applicazione agli edifici non residenziali

Il Bonus Barriere Architettoniche consente una detrazione del 75% per interventi di accessibilità, con chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate su limiti di spesa e applicabilità a edifici non residenziali.
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Guida al bonus barriere architettoniche 75%: limiti di spesa e applicazione agli edifici non residenziali - Gaeta.it

L’eliminazione delle barriere architettoniche è un tema cruciale, non solo per il miglioramento della qualità della vita delle persone, ma anche per gli incentivi fiscali che il governo mette a disposizione. In particolare, il Bonus Barriere Architettoniche offre la possibilità di ottenere una detrazione del 75% sulle spese sostenute per interventi mirati. Tuttavia, restano alcuni interrogativi sulla corretta applicazione del limite di spesa, specialmente quando gli interventi riguardano più edifici con accessi comuni. L’Agenzia delle Entrate ha recentemente fornito chiarimenti su queste problematiche.

Calcolo del limite di spesa per edifici autonomi

Recentemente, un contribuente che possiede un complesso edilizio composto da due fabbricati accatastati in categorie B/5 e C/6 ha chiesto chiarimenti. Entrambi gli edifici non sono dotati di accessi separati, il che potrebbe complicare il calcolo del limite di spesa. Gli interventi proposti, peraltro già autorizzati tramite CILA, comprendono la creazione di percorsi accessibili e l’automazione dei cancelli, misure conformi al D.M. n. 236/1989, norma che stabilisce le modalità di realizzazione per garantire l’accessibilità.

Un punto centrale della richiesta riguardava l’ambito di applicazione del limite di spesa previsto dall’art. 119-ter del D.L. n. 34/2020, noto anche come Decreto Rilancio. Secondo le indicazioni dell’Agenzia delle Entrate, il contribuente non deve tener conto delle restrizioni introdotte dal D.L. n. 212/2023, poiché la CILA era stata presentata prima della scadenza fissata del 30 dicembre 2023.

Applicabilità della detrazione agli edifici non residenziali

Un altro aspetto rilevante del Bonus Barriere Architettoniche riguarda gli edifici non residenziali. La normativa prevede che la detrazione del 75% sia applicabile anche a immobili non residenziali, purché i lavori siano conformi al D.M. 236/1989. Questo significa che le opere devono rispettare criteri specifici di accessibilità, impedendo così che le barriere architettoniche limitino la fruibilità degli spazi.

Nel caso esaminato, l’Agenzia ha affermato che quando si tratta di complessi composti da più fabbricati accatastati autonomamente, anche se dotati di accessi comuni, il limite di spesa di 50.000 euro si applica per ciascun edificio. In tal modo, si garantisce una maggiore flessibilità e opportunità per i contribuenti di beneficiare degli incentivi fiscali.

Riconoscimento del totale detraibile

La decisione finale dell’Agenzia porta a una conclusione interessante per il contribuente. Nel caso specifico, i due fabbricati indicati rientrano nelle categorie previste dalla normativa, che stabiliscono un tetto di 50.000 euro per ogni unità immobiliare. Pertanto, non ci sono vincoli normativi che impongano un’unitarietà del complesso, bensì prevale la considerazione dell’autonomia catastale degli edifici.

Di conseguenza, il totale detraibile sarà di 100 mila euro, risultante dalla somma di 50.000 euro per ciascuno dei due fabbricati. Questo incentivo rappresenta un’opportunità significativa per i contribuenti che desiderano investire nella rimozione delle barriere architettoniche, promuovendo così l’accessibilità e il rispetto dei diritti di tutti.

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