Le malattie infiammatorie croniche intestinali, come la colite ulcerosa e la malattia di Crohn, affliggono circa 250 mila persone in Italia. Durante il Congresso dell’Italian Group of Inflammatory Bowel Disease a Riccione, sono emersi risultati promettenti relativi a Guselkumab, un anticorpo monoclonale di Johnson & Johnson. Questa terapia si dimostra non solo efficace, ma anche sicura nel trattamento delle citate patologie. Guselkumab è l’unico anticorpo anti IL-23 ad avere una doppia azione, bloccando l’infiammazione e contribuendo a migliorare la qualità della vita dei pazienti. Questo articolo esplorerà i dettagli del farmaco e i dati recenti sui suoi effetti.
Guselkumab: Un Nuovo Farmaco per Malattie Croniche Intestinali
Guselkumab è un anticorpo monoclonale completamente umano che colpisce la subunità p19 dell’IL-23, una proteina coinvolta nel processo infiammatorio. Questo farmaco è attualmente autorizzato in Italia per trattare la psoriasi a placche da moderata a severa e l’artrite psoriasica attiva, ma è ora in fase di valutazione dall’Agenzia Europea dei Medicinali per l’uso in pazienti con colite ulcerosa e malattia di Crohn. Le recenti scoperte al Congresso Ig-Ibd rivelano che, secondo i dati raccolti, Guselkumab porta a una significativa remissione nei pazienti affetti da colite ulcerosa e malattia di Crohn.
Il farmaco lavora neutralizzando l’IL-23 e legandosi al CD64, un recettore presente sulle cellule coinvolte nell’infiammazione. Le ricerche hanno dimostrato che una percentuale significativa dei pazienti trattati con Guselkumab migliora il loro stato clinico. In particolare, circa il 50% dei pazienti naïve ai trattamenti biologici e il 33% di quelli refrattari raggiungono la remissione endoscopica.
Risultati degli Studi Clinici sul Guselkumab
Uno dei punti focali dei dati presentati al Congresso è stato lo studio Quasar, un trial clinico di fase 2b/3. Questo studio ha esaminato diversi gruppi di pazienti con colite ulcerosa attiva da moderata a severa e ha confrontato gli effetti del Guselkumab rispetto a un placebo. I dati rivelano che il farmaco ha raggiunto tassi di remissione endoscopica del 38,1% e del 41,7% nei gruppi trattati con dosaggi differenti, contro il 20,4% di pazienti nel gruppo placebo. Queste cifre sono importanti perché indicano l’efficacia dell’approccio terapeutico proposto.
Allo stessa maniera, negli studi Galaxi 2-3 dedicati alla malattia di Crohn, Guselkumab ha dimostrato un vantaggio significativo rispetto a Ustekinumab, altro trattamento biologico attualmente in uso. Questo rappresenta una svolta nel panorama terapeutico delle malattie infiammatorie intestinali, dato che Guselkumab è stato il primo inibitore dell’IL-23 a mostrare tali risultati in un trial registrativo.
Importanza Clinica e Futuro di Guselkumab
I risultati ottenuti con Guselkumab sono stati accolti con ottimismo da esperti del settore. Alessandro Armuzzi, professore di gastroenterologia, ha sottolineato come il farmaco rappresenti un importante passo avanti nella cura della colite ulcerosa. La capacità di Guselkumab di indurre e mantenere la remissione clinica e la remissione endoscopica potrebbe migliorare notevolmente la qualità della vita dei pazienti. Allo stesso modo, Silvio Danese, direttore della Gastroenterologia dell’Ospedale San Raffaele, ha commentato che le evidenze suggeriscono che Guselkumab potrebbe rispondere alle esigenze di pazienti che hanno fallito precedenti opzioni terapeutiche.
La ricerca continua sul Guselkumab include anche lo studio Graviti, dove il farmaco si è dimostrato efficace già nelle prime settimane di trattamento. Con tutte queste informazioni disponibili, Guselkumab potrebbe presto diventare una delle chiavi per gestire meglio le malattie infiammatorie intestinali, portando nuovi livelli di speranza ai pazienti affetti.
Ultimo aggiornamento il 29 Novembre 2024 da Donatella Ercolano