Hamas accetta alcune condizioni di Israele mentre continuano i raid a Gaza e i colpi a Gerusalemme

Hamas accetta alcune condizioni di Israele mentre continuano i raid a Gaza e i colpi a Gerusalemme

Hamas accetta richieste chiave da Israele per un possibile cessate il fuoco, mentre i raid israeliani a Gaza causano nuove vittime civili. L’Onu chiede un’immediata tregua e il rilascio degli ostaggi.
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Hamas accetta alcune condizioni di Israele mentre continuano i raid a Gaza e i colpi a Gerusalemme - Gaeta.it

La situazione tra Israele e Hamas si complica ulteriormente, con un nuovo possibile sviluppo nel panorama dei conflitti della regione. Recenti notizie indicano che il gruppo militante di Hamas ha accettato alcune richieste chiave da parte di Israele per un potenziale cessate il fuoco. Queste informazioni provengono da fonti attendibili del Wall Street Journal, dove vengono riportati dettagli importanti riguardo ai negoziati in corso. Nel frattempo, l’intensificazione dei raid israeliani sulla Striscia di Gaza ha portato a nuove vittime civili.

Hamas e le richieste di cessate il fuoco

Il Wall Street Journal ha rivelato che, secondo mediatori arabi, Hamas sembra aver accettato due richieste fondamentali da parte di Israele, che potrebbero riaprire la possibilità di un accordo di cessate il fuoco. Tra le proposte accettate, spicca la possibilità che le forze israeliane restino temporaneamente a Gaza anche dopo la cessazione dei fuochi. Questo rappresenterebbe una novità significativa rispetto alle dinamiche precedenti, dove la presenza militare era un tema estremamente delicato e controverso.

In aggiunta a questo, Hamas ha presentato agli intermediari una lista di ostaggi, che include cittadini statunitensi. Il rilascio di queste persone sarebbe parte di un accordo di cessate il fuoco. Dal momento della prima tregua nel conflitto, avvenuta l’anno scorso, non ci sono stati ulteriori progressi significativi in materia di scambio di ostaggi. Questo accordo, se dovesse concretizzarsi, potrebbe segnare una svolta importante nelle negoziazioni che fino ad ora hanno fatto registrare solo insuccessi.

Un altro punto cruciale emerso dai colloqui è che Hamas ha acconsentito a concedere una temporanea gestione dei corridoi strategici, come quello di Filadelfia e quello di Netzarim, alle forze israeliane, ciò rappresenterebbe un’importante concessione nel contesto di questi negoziati.

Raid israeliani a Gaza: nuove vittime innocenti

Mentre si susseguono le discussioni diplomatiche, i raid israeliani sulla Striscia di Gaza continuano senza tregua, portando a tragedie quotidiane tra la popolazione civile. Secondo quanto riportato dall’agenzia di protezione civile di Gaza, sono almeno 21 le vittime, tra cui numerosi bambini, a seguito dei bombardamenti che hanno colpito abitazioni vicino al campo profughi di Nuseirat e a Gaza City.

Un portavoce della Protezione civile, Mahmud Basal, ha confermato che le forze israeliane hanno preso di mira un edificio che ospitava sfollati, causando quindici morti e più di 17 feriti. Questo attacco si inserisce in un contesto in cui la popolazione civile è continuamente esposta ai conflitti, e il numero degli sfollati continua a crescere. Ancora una volta, il dolore e la sofferenza dei civili palestinesi emergono come una tragica costante, sollevando interrogativi sull’efficacia delle misure di protezione e sull’accesso umanitario.

Un attacco a Gerusalemme e la morte di un bambino

Un’ulteriore escalation della violenza è avvenuta a Gerusalemme, dove un bambino di 10 anni è morto a seguito di un attacco perpetrato contro un autobus. L’incidente è avvenuto nei pressi della città palestinese di al-Khader, dove un uomo armato ha aperto il fuoco contro il mezzo pubblico, ferendo anche altre tre persone. Le autorità israeliane hanno confermato che l’assalitore è riuscito a darsi alla fuga a bordo di una BMW, aggiungendo un ulteriore strato di incertezza e paura per i cittadini.

Questo tragico evento riporta di nuovo alla luce i rischi che quotidianamente affrontano le persone nella regione. Gli atti di violenza sembrano intensificarsi, esacerbando le tensioni esistenti e la paura tra le comunità.

La risoluzione dell’Onu per il cessate il fuoco

In un clima di crescente preoccupazione, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione che chiede un cessate il fuoco immediato e incondizionato in Gaza. Questo atto, accolto con entusiasmo da molti, è stato votato da 158 stati a favore, con soli 9 contrari e 13 astensioni. La risoluzione chiede espressamente non solo un immediato cessate il fuoco, ma anche il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi coinvolti nel conflitto.

Questa iniziativa dell’Onu riflette la crescente urgenza di trovare soluzioni pacifiche e durature nel conflitto israelo-palestinese, facendo emergere le voci della comunità internazionale a favore di misure che possano porre fine a un ciclo di violenza che dura da troppo tempo.

Ultimo aggiornamento il 12 Dicembre 2024 da Donatella Ercolano

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