Il lancio di Hampden 1753 segna un nuovo capitolo nell’affascinante saga della distilleria giamaicana Hampden Estate. Situata nella regione di Trelawny, conosciuta come la patria dei migliori rum giamaicani, questa innovativa release incarna l’arte della produzione di rum, combinando metodi tradizionali con una qualità ineguagliabile. Questo articolo esplorerà le diverse fasi di produzione, le note di degustazione, nonché il patrimonio culturale e storico di Hampden Estate.
La produzione di Hampden 1753: un esempio di tradizione artigianale
Hampden 1753 si distingue per la sua produzione naturale, che si basa su ingredienti di prima qualità e processi artigianali secolari. Alla base della sua realizzazione c’è l’acqua purissima, fornita da una sorgente situata a breve distanza dalla distilleria, nel cuore della Cockpit Country. Questo elemento è fondamentale per la diluizione della melassa che proviene dallo zuccherificio di Long Pond.
La fermentazione spontanea è un altro aspetto distintivo. Viene innescata da lieviti naturali indigeni, i quali lavorano per periodi lunghi, creando esteri che conferiscono al prodotto finale il suo profilo aromatico caratteristico. Questo processo di produzione, tramandato di generazione in generazione, è considerato uno dei più autentici nel panorama mondiale degli spiriti.
La distillazione avviene in alambicchi discontinui double retort in rame, alcuni dei quali risalgono addirittura al 1960, e dura circa sette ore. L’invecchiamento tropicale, infine, è la fase finale prima dell’imbottigliamento, durante la quale il rum matura in botti ex Bourbon. Questo processo, insieme all’assenza totale di zuccheri e coloranti, rende Hampden 1753 un’esperienza unica per gli amanti del rum e uno dei più ricercati sul mercato.
Note di degustazione: un viaggio sensoriale
Quando si apre una bottiglia di Hampden 1753, il naso viene immediatamente avvolto da aromi intensi e voluttuosi di frutta tropicale matura, accompagnati da delicati accenni affumicati. La complessità del profilo aromatico viene ulteriormente arricchita da accenti floreali e vegetali che regalano un’eleganza straordinaria.
Al palato, questo rum offre una notevole esplosione di sapori, con una predominanza di frutta tropicale matura come l’ananas e la banana. La combinazione di spezie e noci si fonde perfettamente con un tocco vegetale fresco, risultato di tre anni di invecchiamento in un clima tropicale.
Il finale è lungo e variegato, rivelando delicate sfumature floreali seguite da un’interessante nota salina. La freschezza agrumata, che ricorda limone e pompelmo, conferisce vivacità e complessità, creando un’esperienza di degustazione che lascia il segno.
Hampden Estate: un patrimonio giamaicano di eccellenza
Fondata nel 1753, Hampden Estate ha una storia che abbraccia oltre due secoli di tradizione nella produzione di rum. Il paesaggio della distilleria si estende su centinaia di ettari e vanta una biodiversità unica, che rappresenta una risorsa fondamentale per la qualità dei suoi prodotti. La gestione della distilleria è passata attraverso diverse famiglie, ognuna delle quali ha rispettato le tradizioni artigianali.
Dal 2009, la famiglia Hussey ha intrapreso una nuova fase nella storia di Hampden, aprendo la strada all’invecchiamento del rum in loco. Fino a quel momento, Hampden aveva commercializzato i propri liquidi esclusivamente in bulk, per la creazione di blend o come componente di aromi. Con la collaborazione avviata nel 2018 con Velier, Hampden ha iniziato a rilasciare Single Rum identificando i vari marks in base alle loro caratteristiche.
Attualmente, la distilleria custodisce un patrimonio di oltre 6500 botti presso le sue tre warehouse. La maggior parte di queste botti è di provenienza ex-Bourbon, mentre è presente anche un numero limitato di botti inecessibili ex-sherry. In questo modo, Hampden Estate continua a rappresentare un faro per gli appassionati del rum di alta qualità, mantenendo viva la tradizione e l’autenticità che da sempre la contraddistinguono.