Dal 24 agosto 2016, il Centro Italia ha vissuto una delle pagine più drammatiche della sua storia recente, attraversato da quattro devastanti terremoti che hanno causato ingenti danni e portato via la vita di 299 persone. A otto anni dall’evento catastrofico, i confronti sulla ricostruzione si intensificano, con l’anniversario che è un’opportunità non solo per onorare le vittime, ma anche per valutare i progressi e le difficoltà nel processo di recupero delle aree colpite. Gli sforzi per ricostruire le comunità di ABRUZZO, LAZIO, MARCHE e UMBRIA si stanno intensificando, ma i ritardi e le sfide sono ancora palpabili.
Il bilancio della ricostruzione
Un cambio di passo nei progetti
Guido Castelli, commissario straordinario per la ricostruzione, ha recentemente dichiarato che negli ultimi diciotto mesi è stato registrato un significativo “cambio di passo”. Questo cambiamento arriva dopo anni di difficoltà e ritardi, durante i quali le istituzioni hanno cercato di affrontare le enormi sfide imposte dalla ricostruzione. Castelli ha sottolineato l’importanza di fare memoria delle vittime e delle famiglie coinvolte, ma ha anche evidenziato la necessità di scusarsi per le numerose false partenze e i ritardi accumulati.
“Adesso è fondamentale accelerare i tempi di ricostruzione nei borghi più colpiti, come Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto“, ha affermato Castelli, evidenziando come la collaborazione tra diverse entità, inclusi Regione e Ufficio speciale per la ricostruzione , giochi un ruolo cruciale nell’avanzamento delle opere. L’impegno dell’Autorità nazionale anticorruzione ha fornito un ulteriore supporto, garantendo standard di legalità e trasparenza nelle procedure.
Monitoraggio e trasparenza nella ricostruzione
L’ANAC ha reso noto che sono stati eseguiti controlli su oltre mille procedure di affidamento, per un valore che supera 1,6 miliardi di euro. I risultati sono promettenti: sono stati forniti quasi 4mila pareri, con un numero esiguo di contenziosi, attestando un’efficace garanzia di legalità e trasparenza. Questo approccio ha evitato episodi di corruzione e ha contribuito a ridurre il contenzioso, facilitando i tempi di realizzazione delle opere senza compromettere la qualità.
In base ai più recenti rapporti sulla ricostruzione, al 31 luglio 2024, sono state presentate 31.786 richieste di contributo, per un valore complessivo di 14,5 miliardi di euro. Di queste, sono state approvate 20.429 richieste , con quasi 9 miliardi già concessi e 4,8 miliardi liquidati, a testimonianza di una progressiva accelerazione nel rilascio delle risorse.
La situazione nei comuni colpiti
Progressi nei cantieri e criticità
I dati relativi ai cantieri autorizzati forniscono un quadro complesso. Fino al 31 luglio, sono stati autorizzati 20.379 cantieri, di cui 11.364 conclusi, portando a una percentuale di interventi chiusi che varia dal 48% nel LAZIO fino al 62% in ABRUZZO. Malgrado i progressi, ci sono ancora ampie disparità: molte comunità lamentano un ritmo di ricostruzione troppo lento, come evidenziato dal sindaco di Arquata, Michele Franchi, che ha dichiarato che, sebbene siano visibili alcuni risultati, “c’è ancora molto da fare” per raggiungere l’obiettivo di un recupero completo.
La situazione è ulteriormente complicata dalla costante necessità di assistenza abitativa: più di 11.000 famiglie nel 2024 richiedono ancora supporto. Questo riflette la persistente fragilità delle situazioni abitative in molte delle aree colpite dai terremoti. La Cassa depositi e prestiti ha segnalato un aumento delle erogazioni a favore delle imprese coinvolte nella ricostruzione, con un incremento del 31,3% rispetto all’anno precedente.
La memoria delle vittime
La notte del 24 agosto è un momento di riflessione e commemorazione: alle 3:36, orario della prima scossa, Arquata ricorderà le 52 persone che persero la vita nel disastroso sisma. Questa ricorrenza serve da monito, sollecitando non solo un cimento con la memoria, ma anche un impegno rinnovato da parte delle istituzioni per garantire che le tragedie del passato non vengano dimenticate e che la ricostruzione proceda con la dignità e il rispetto dovuti alle vittime e alle loro famiglie.
Questi aggiornamenti sullo stato della ricostruzione non solo forniscono un quadro delle azioni intraprese, ma evidenziano la necessità di un impegno costante e coordinato per garantire che le promesse fatte non rimangano inattuate. La strada da percorrere è ancora lunga, ma il dialogo tra istituzioni, aziende e comunità è fondamentale per costruire un futuro migliore e più sicuro per il Centro Italia.