La figura paterna ha subito una trasformazione significativa negli ultimi anni, allontanandosi da modelli tradizionali. Oggi i padri sono sempre più coinvolti nella vita delle loro famiglie, condividendo responsabilità e creando legami più forti con i figli. Questa evoluzione è evidente anche nelle parole di Angelo Moratti, imprenditore e padre di tre figli, che riflette sulle nuove dinamiche familiari e sull’importanza di un approccio attivo alla paternità.
L’evoluzione del padre
Angelo Moratti sottolinea che il tradizionale modello di padre, che era principalmente il breadwinner, non è più sufficiente. “I padri devono essere in prima fila”, afferma. Oggi, i genitori di entrambi i sessi lavorano, e per questo, le aspettative hanno cambiato faccia. Moratti spiega che le mogli cercano un partner che non sia solo un supporto economico, ma che si prenda cura della famiglia e dei figli. Per lui, la paternità ha assunto un nuovo significato nel momento in cui è diventato padre di gemelli. Ricorda quel periodo come una fase cruciale, dove ha avuto la possibilità di stare vicino alla moglie durante questi momenti delicati.
Una tappa fondamentale nel suo percorso è stata un’esperienza in clinica, partecipando a un corso per neogenitori. Qui, ha appreso abilità pratiche come il cambio dei pannolini e l’alimentazione dei neonati, realizzando quanto fosse cambiato il contesto sociale rispetto ai tempi in cui i suoi genitori hanno avuto lui. Moratti ha scoperto che la figura del padre si è evoluta da quella di un’autorità distante a un membro attivo e presente nella crescita dei propri figli.
Il cambiamento nei ruoli familiari
Moratti tratta anche il tema dei ruoli all’interno della famiglia. Il padre che torna a casa tardi e risulta il principale fornitore economico è una figura ormai superata. Oggi, il padre è visto come un componente essenziale e attivo della dinamica familiare. Questa percezione è frutto di anni di evoluzione culturale e sociale che hanno portato a una maggiore condivisione delle responsabilità familiari.
Moratti nota che l’educazione che ha ricevuto, caratterizzata da un approccio rigido e controllato, è lontana dall’atmosfera di apertura e dialogo che cerca di instaurare nel rapporto con i suoi figli. A differenza della sua infanzia, caratterizzata da un collegio in cui le emozioni non erano espresse, ora comprende l’importanza di un equilibrio tra logica e sentimenti. È un viaggio che si sforza di trasferire ai suoi figli, affinché possano vivere una vita più sana e soddisfacente.
I cambiamenti concreti della paternità
Diventare padre, per Moratti, ha comportato anche una prioritizzazione delle responsabilità familiari. Sottolinea che i problemi riguardanti la sua famiglia ora vengono al primo posto. A tal proposito, egli ha ridotto significativamente i suoi viaggi per essere più presente nella vita dei suoi figli. Talvolta, le decisioni riguardanti il lavoro vengono messe sullo sfondo per dare priorità alle esigenze familiari.
In particolare, Moratti parla con orgoglio dell’esperienza di Adam, il suo figlio maggiore che vive con una disabilità neurologica. Recentemente, Adam ha fatto i suoi primi passi, un traguardo significativo avvenuto durante i Giochi invernali di Special Olympics, dove Moratti ricopre il ruolo di presidente in Italia. Questo momento ha rappresentato non solo una grande emozione per la famiglia, ma anche una lezione di resilienza e attenzione verso le differenze che ogni membro porta nella dinamica familiare.
Moratti conclude evidenziando come i gemelli stiano crescendo con la consapevolezza di avere un fratello con bisogni particolari. Questa realtà arricchisce non solo la loro esperienza, ma contribuisce anche alla comprensione e alla capacità di empatizzare, creando una famiglia unita e coesa. La trasformazione del modello paterno non è solo una questione di responsabilità ma anche di relazioni emotive più profonde e consapevoli.