Nel cuore di roma, un momento di raccoglimento ha coinvolto il Collegio cardinalizio nella basilica di santa maria maggiore. I porporati si sono radunati per un rito tradizionale molto sentito, che ha visto la partecipazione di numerosi fedeli. La cerimonia si è svolta nel pomeriggio, segnando una tappa importante nella vita spirituale della città.
Ingresso dei cardinali attraverso la porta santa
I cardinali hanno varcato la Porta Santa, uno degli ingressi simbolici più significativi di santa maria maggiore. Questo passaggio rappresenta un momento solenne, legato al perdono e alla riconciliazione all’interno della tradizione cattolica. L’attraversamento della Porta Santa apre idealmente un percorso di riflessione e preghiera ai partecipanti. Per i membri del Collegio cardinalizio, questo rito è parte di un cammino che li collega direttamente con le radici spirituali della chiesa di roma.
Il rito inizia così con un gesto carico di storia e fede, che richiama il ciclo delle celebrazioni giubilari e che, per i cardinali, ha un valore particolarmente intenso. La basilica si prepara allora ad accogliere una funzione che riunisce diversi aspetti devozionali della città.
Omaggio alla tomba di san francesco
Dopo essere entrati nella basilica, i cardinali si sono diretti verso la tomba di san francesco, venerata da molti fedeli come luogo di grande spiritualità. Questo omaggio, eseguito nella basilica gremita, è un atto di profondo rispetto e di devozione. La figura di san francesco rappresenta un modello di vita dedicata alla povertà, alla preghiera e alla carità, valori che continuano a motivare l’impegno dei porporati.
Il momento dell’omaggio si svolge con compostezza e silenzio, mentre il luogo si riempie di un’atmosfera di raccoglimento. I fedeli presenti, in numero rilevante, assistono a questo gesto e condividono la partecipazione al rito. La scelta di questo punto all’interno della basilica sottolinea il legame tra la tradizione francescana e quella romana, evidenziando la centralità e l’importanza di questi riferimenti religiosi nella vita dei cardinali.
La preghiera alla Salus Populi Romani prima dei vespri
Prima dell’inizio dei secondi vespri, il Collegio cardinalizio ha recitato una preghiera dedicata alla Salus Populi Romani, un’icona venerata nella stessa basilica. Questa immagine sacra è considerata protettrice della città di roma e dei suoi abitanti. La preghiera rappresenta una richiesta di protezione e guida spirituale, soprattutto in momenti di difficoltà o cambiamenti.
La devozione verso la Salus Populi Romani si manifesta spesso attraverso invocazioni pubbliche come questa, inserite nel rito liturgico dei vespri. L’atto testimonia il ruolo della basilica come luogo di riferimento per il popolo di roma e per i suoi rappresentanti ecclesiastici. La preghiera si svolge in un clima di partecipazione intensa, rafforzando la funzione aggregante di questi momenti religiosi.
Celebrazione dei secondi vespri presieduta dal cardinale makrickas
Alle 17 si è svolta la recita dei secondi vespri, guidata dal cardinale Rolandas Makrickas. Questo momento liturgico tende ad accompagnare il tramonto e invita alla riflessione sulla giornata trascorsa, rendendoli occasione per una comunione spirituale collettiva, specie in luoghi come santa maria maggiore. Il cardinale Makrickas ha presieduto con un atteggiamento che ha unito un rispetto profondo per la tradizione con la naturale partecipazione al rito comunitario.
La basilica, piena di fedeli, ha accolto le preghiere e i canti della celebrazione in una cornice di devozione e silenzio. Dopo la preghiera alla Salus Populi Romani, la funzione ha chiuso una giornata di intensa esperienza religiosa per i cardinali e la comunità presente. La recita dei vespri rappresenta una pratica consolidata nelle basiliche romane, essendo un momento quotidiano di condivisione della fede, fermo punto di riferimento per la vita della chiesa cattolica a roma.