La recente approvazione della Legge di Bilancio nazionale ha generato reazioni contrastanti in Abruzzo. Mentre alcuni esponenti di Fratelli d’Italia celebrano i presunti benefici per la regione, molti politici locali, tra cui l’onorevole Luciano D’Alfonso e il senatore Michele Fina, esprimono profonda delusione. Le loro osservazioni si concentrano su dati economici e previsioni negative che pongono interrogativi sulla reale efficacia delle misure proposte dal governo centrale.
La situazione economica dell’abruzzo
Il contesto economico dell’Abruzzo appare complesso e preoccupante. Secondo gli ultimi dati, la produzione industriale è in calo da ventuno mesi consecutivi. Numeri forniti da Istat e Bankitalia hanno rivelato che le previsioni del Pil sono state corrette, indicando una crescita di appena lo 0,5% per il 2024. La situazione sembra ulteriormente critica, con proiezioni che stimano un incremento massimo dello 0,8% nel 2025. Negli ultimi nove mesi, sono state autorizzate oltre 350 milioni di ore di ammortizzatori sociali, un aumento del 23,3% rispetto allo stesso periodo del 2023. Inoltre, i salari continuano a rimanere fermi, con un potere d’acquisto che diminuisce a causa dell’inflazione crescente. Molti lavoratori si trovano in una situazione di povertà , nonostante i loro sforzi per mantenere un’occupazione.
Questi dati rendono evidente come la Legge di Bilancio, secondo i critici, non affronti le vere problematiche economiche della regione. Essi evidenziano che le promesse fatte non si traducono in aiuti concreti per le famiglie e le imprese, alimentando così un clima di sfiducia tra i cittadini abruzzesi.
Le misure fiscali e le loro criticitÃ
Uno delle misure più discusse è il taglio dell’Ires “premiale”, che riduce l’imposta per le aziende che assumono, passando dal 24% al 20%. Tuttavia, i critici sottolineano le numerose condizioni da soddisfare per poter beneficiare di questo taglio e il fatto che possa coprire solo in parte le difficoltà economiche affrontate dalle aziende, a causa della recente abolizione dell’Ace, l’Aiuto Crescita Economica. Molti esperti del settore imprenditoriale indicano che l’abolizione di questa misura ha creato un gap nel sostegno economico, fondamentale per il rafforzamento patrimoniale delle imprese.
La legge sembra rivolgersi più a problematiche di breve periodo, invece di fornire una visione a lungo termine di sviluppo economico, lasciando molte questioni senza risposta e senza incentivi reali all’occupazione. La disillusione nei settori produttivi è palpabile.
Le difficoltà nel settore automotive
Il settore automotive, cruciale per l’economia italiana e abruzzese, ha subito un forte colpo con la previsione di un taglio ai fondi statali. Il governo Draghi aveva stanziato 700 milioni di euro per il 2022 e un miliardo per ogni anno dal 2023 al 2030 per sostenere la transizione ecologica nel settore. Tuttavia, la Legge di Bilancio ha previsto una drastica riduzione delle risorse, azzerando i fondi nel 2025 e allocando solo 200 milioni per il 2026 e il 2027. Questo cambiamento ha suscitato preoccupazioni tra le aziende del settore, che ora temono per il futuro degli investimenti in ricerca e sviluppo.
Il settore automotive è centrale per la modernizzazione dell’industria italiana, e l’assenza di sostegno economico adeguato potrebbe ritardare la transizione verde e rallentare l’innovazione nel paese. Le misure scelte dal governo potrebbero rivelarsi deleterie non solo per il presente, ma anche per il futuro competitivo dell’industria.
Le nuove iniziative per gli studenti
Una nota positiva della Legge di Bilancio è l’assegnazione di fondi per il sostegno psicologico nelle scuole. Grazie all’impegno del Partito Democratico, sono stati introdotti 10 milioni di euro per il 2025 e 18,5 milioni per gli anni successivi. Questa iniziativa mira a garantire un supporto psicologico per gli studenti, una necessità sempre più riconosciuta in un contesto educativo che presenta sfide significative. L’importanza di un adeguato supporto psicologico per i giovani è indiscutibile, e si tratta di un passo necessario per migliorare il benessere complessivo degli studenti.
Crisi nella sanità e nei fondi per i comuni
Il Settore Sanitario Nazionale ha sofferto nel corso degli anni, e quest’anno la richiesta di un incremento di 5 miliardi e mezzo per le politiche di prevenzione, retribuzioni e assunzioni è stata ignorata. Questo riflette lontano da una reale attenzione alle problematiche sanitarie che affliggono gli abruzzesi. Le mancanze strutturali della sanità pubblica continuano a pesare sui cittadini, con servizi sempre più sotto pressione.
Inoltre, 51 sindaci abruzzesi hanno manifestato preoccupazione per il taglio dei fondi ai Comuni, che comporta 1,5 miliardi di euro in meno nel triennio 2024-2026. Questo abbattimento delle risorse si va a sommare a precedenti riduzioni e rappresenta un serio pericolo per i servizi locali, aggravando ulteriormente la già difficile situazione economica e sociale della regione.
Distorsioni nell’assegnazione dei fondi
Anche a livello nazionale si assiste all’uso di pratiche decisamente discutibili, come le “Leggi mancia“, che prevedono fondi elargiti ai Comuni senza criteri selettivi. Sono stati assegnati 178 milioni di euro attraverso canali non trasparenti, creando un clima di clientelismo che minaccia di minare la credibilità delle istituzioni. Questo approccio non solo sminuisce l’importanza delle decisioni politiche, ma alimenta un circolo vizioso che danneggia la fiducia dei cittadini nella governance.
La mancanza di una strategia coerente nell’assegnazione dei fondi penalizza le amministrazioni locali e la loro capacità di rispondere alle esigenze dei cittadini. Eppure, esperti e politici concordano nel ritenere che una legge di bilancio efficace dovrebbe necessariamente basarsi su una pianificazione attenta e strategica, piuttosto che su interventi sporadici e disorganizzati.
Il quadro complessivo della Legge di Bilancio lascia molte domande, e i sostenitori di una gestione più coesa ed equa delle risorse pubbliche hanno molto su cui riflettere.
Ultimo aggiornamento il 4 Gennaio 2025 da Donatella Ercolano