Negli ultimi due decenni, Pepsi ha perso terreno sul mercato statunitense, un declino che ora potrebbe accelerare per effetto dei dazi imposti dall’amministrazione Trump. Questo cambiamento nelle tariffe doganali rischia di influenzare pesantemente le strategie commerciali di Pepsi, mettendo in discussione la sua competitività nei confronti di Coca Cola, rivale storica. La situazione si inserisce in un contesto economico e commerciale complesso, dove i costi di produzione e distribuzione stanno diventando un fattore critico per le aziende del settore beverage.
impatto dei dazi sulle aziende americane del beverage
I dazi introdotti negli ultimi anni dall’amministrazione Trump hanno aumentato i costi di importazione per molte materie prime necessarie nell’industria delle bevande, come zucchero, aromi e materiali per l’imballaggio. Pepsi, che si appoggia a fornitori esteri per una parte significativa di queste risorse, si trova quindi a dover sostenere costi più elevati. Questi oneri si riflettono direttamente sui prezzi finali, mettendo pressione su margini già ridotti a causa della concorrenza aggressiva di Coca Cola.
riorganizzazione e alternative per le aziende
Non a caso, molte aziende americane del settore si stanno riorganizzando per trovare soluzioni alternative, come l’adozione di fornitori nazionali o di materie prime diverse. Ma queste alternative spesso comportano costi e tempi di ristrutturazione non indifferenti. Pepsi in particolare, essendo più vulnerabile rispetto a Coca Cola sul mercato interno in termini di quota, potrebbe pagare uno scotto maggiore da questi cambiamenti. A titolo di esempio, i costi per gli imballaggi plastici, oggi molto più onerosi, incidono pesantemente sia sulle produzioni che sulla distribuzione.
crisi delle quote di mercato di pepsi negli stati uniti
Stiamo parlando di un calo netto che, in vent’anni, ha spostato il bilancio delle vendite decisamente a favore di Coca Cola. I consumatori statunitensi hanno mostrato una preferenza crescente per i prodotti della concorrente, ma anche le campagne promozionali e l’adattamento del prodotto hanno giocato un ruolo. Gli ultimi dati indicano una perdita ulteriore di quota di mercato per Pepsi, che nel 2025 non supera il 30% nei segmenti chiave di bevande gassate.
fattori che hanno inciso sul calo di pepsi
Questo risultato mette Pepsi in una posizione delicata, soprattutto nel momento in cui la concorrenza si fa più agguerrita e il prezzo delle materie aumenta. Le tensioni commerciali finite nei dazi non fanno che amplificare le criticità. La crisi di mercato della compagnia è in parte dovuta anche a scelte di marketing meno incisive rispetto a quelle della rivale e a minori investimenti in nuovi prodotti rivolti ai consumatori più giovani, che stanno cambiando gusti e preferenze.
strategie di pepsi per contrastare l’effetto dei dazi
Per cercare di arginare le perdite, Pepsi ha intrapreso alcune iniziative volte a contenere l’aumento dei costi da dazi. Tra queste c’è la ricerca di fornitori nazionali, soprattutto per zucchero e plastica. Qualche impianto produttivo è stato riconvertito per usare materiali alternativi meno soggetti a dazi, anche se l’operazione ha richiesto investimenti significativi.
diversificazione e nuovi prodotti
In parallelo, l’azienda sta puntando su prodotti diversi dalle bevande gassate classiche, come acque aromatizzate e bevande salutistiche, settori in crescita. Questo cambio di focus risponde anche a una domanda diversa dei consumatori, ma non compensa ancora completamente il calo delle vendite tradizionali. Il rischio è che la pressione dei costi trascini i prezzi verso l’alto, rendendo meno competitivi i prodotti Pepsi rispetto a Coca Cola, che ha una presenza più consolidata nei canali distributivi e può sostenere meglio il caro materie prime.
scenari futuri per il mercato delle bevande negli stati uniti
Il confronto tra Pepsi e Coca Cola resta centrale nel mercato americano, ma i dazi introdotti hanno complicato i rapporti di forza. La battaglia commerciale non si gioca più solo sulla qualità del prodotto o sulle campagne pubblicitarie, ma anche sulla capacità delle aziende di reggere i costi legati al contesto internazionale.
Se i dazi dovessero permanere o aumentare, il vantaggio di Coca Cola potrebbe amplificarsi ulteriormente, consolidando la sua posizione dominante. Pepsi dovrà quindi adattare la sua strategia rapidamente, con maggiore attenzione ai costi di produzione e all’innovazione di prodotto. Nel frattempo, i consumatori potrebbero assistere a una riduzione della varietà e a prezzi più elevati sugli scaffali, riflesso diretto delle tensioni commerciali internazionali.