I disturbi mentali superano le patologie cardiovascolari: un nuovo allerta dalla salute mentale

I disturbi mentali superano le patologie cardiovascolari: un nuovo allerta dalla salute mentale

La salute mentale è una crescente emergenza globale, con disturbi psichici previsti in aumento e un significativo impatto economico. In Italia, la crisi dei servizi e del personale medico aggrava la situazione.
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I disturbi mentali superano le patologie cardiovascolari: un nuovo allerta dalla salute mentale - Gaeta.it

La salute mentale sta emergendo come una delle principali emergenze sanitarie a livello globale, con proiezioni che indicano come, entro il 2030, i disturbi psichici, tra cui la depressione, supereranno le malattie cardiovascolari in termini di diffusione. In Italia, questo fenomeno si traduce in un costo economico significativo, pari al 4% del prodotto interno lordo, dovuto a spese dirette e indirette legate alla salute mentale. Alla luce dei dati emersi dalla Giornata mondiale della salute mentale, gli esperti della SIP hanno posto l’accento sulla preoccupante mancanza di servizi di assistenza e di personale medico, evidenziando un quadro a dir poco allarmante.

I numeri allarmanti dei disturbi mentali

Secondo le stime diffuse dalla SIP, nel mondo si perdono annualmente circa 12 miliardi di giornate lavorative a causa di disturbi come ansia e depressione. Questo si traduce in un costo globale di circa 1 trilione di dollari, ovvero una cifra che mette in evidenza la portata devastante dell’impatto economico legato a queste patologie. Le proiezioni indicano che la depressione sarà la malattia più comune entro la prossima decade, portando con sé conseguenze gravi non solo sul benessere dei singoli ma sull’intera economia globale.

Il fatto che la salute mentale stia attraversando una fase ‘epidemica’ ha sollevato allarmi tra gli esperti, che sottolineano come la risposta dei sistemi sanitari non sia stata all’altezza della situazione. L’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva già previsto un incremento significativo dei casi, ma la mancanza di risorse e la carenza di servizi di supporto continuano a compromettere la qualità delle cure.

La crisi delle strutture sanitarie italiane

Nonostante l’urgenza, il sistema sanitario italiano sta dimostrando segnali di crisi. Negli ultimi otto anni, il numero dei Dipartimenti di Salute Mentale è diminuito drasticamente, passando da 183 a 139. Questa riduzione ha avuto un impatto diretto sulla qualità dell’assistenza fornita ai pazienti.

A peggiorare la situazione è anche il grave deficit di personale medico specializzato. Si stima che nel 2024 mancheranno all’appello circa mille psichiatri nei vari servizi di salute mentale. Emi Bondi, presidente uscente della SIP, ha sottolineato come questo contesto di crescente domanda, abbinato a un’offerta sempre più ridotta di servizi, rappresenti una sfida insormontabile. La difficoltà di mantenere i professionisti nei Dipartimenti di Salute Mentale è esacerbata da problemi di sicurezza e incertezze professionali, contribuendo così a un’ulteriore erosione della capacità di risposta del sistema sanitario.

Il peso del malessere sociale e le forze del cambiamento

In aggiunta ai dati su diagnosi e trattamenti mancati, la SIP ha riportato un crescente numero di casi di violenza all’interno dei Pronto Soccorso, seguendo 35 eventi gravi segnalati nell’ultimo anno. Questo indica non solo un aumento del disagio tra le popolazioni più vulnerabili, ma anche una necessità di rivedere l’approccio alla salute mentale di fronte a realità in continua evoluzione.

L’assenza di investimenti strutturali nel settore, denunciata da tempo, continua a gravare sui pazienti e sui professionisti. La mancanza di risorse pubbliche destinate alla medicina territoriale rappresenta un ostacolo significativo nell’affrontare questo malessere sociale. Bondi ha dichiarato che la semplice implementazione di “bonus” non potrà mai compensare la riduzione dei fondi e delle risorse necessarie a garantire una cura di qualità. La sfida della salute mentale, quindi, si presenta non solo come una questione sanitaria, ma come un problema di giustizia sociale che richiede un impegno concertato da parte delle istituzioni e della comunità intera.

Ultimo aggiornamento il 9 Ottobre 2024 da Elisabetta Cina

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