i fatti che hanno portato all'arresto

i fatti che hanno portato all’arresto

Un operaio di 38 anni affronta un giudizio immediato per stalking e minacce all’ex compagna, dopo episodi di violenza culminati in un inseguimento e minacce gravi.
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Un operaio di 38 anni di Castellammare di Stabia, residente a Ravenna, affronta un giudizio immediato per stalking e minacce nei confronti dell'ex compagna. Arrestato dopo aver inseguito la donna e sfondato un finestrino, l’indagato possedeva anche un'arma clandestina. Le minacce, tra cui l'intenzione di sfregiarla con l'acido, hanno costretto la vittima a camb - Gaeta.it

Un’operaio di 38 anni, originario di Castellammare di Stabia e residente a Ravenna, si prepara ad affrontare un giudizio immediato per stalking e minacce nei confronti dell’ex compagna. Il provvedimento è stato emesso dal Gip Andrea Galanti su richiesta del Pubblico Ministero Francesco Coco, in seguito a un incidente che ha avuto luogo all’inizio di febbraio.

Il 38enne è stato arrestato dai carabinieri dopo che avrebbe inseguito la propria ex in auto, sfondandole un finestrino con un pugno. Questo fatto ha scatenato l’allerta delle autorità, già in precedenza informate sulle tensioni tra i due. La denuncia della donna, assistita dall’avvocato Sara Scarpellini, ha rivelato un quadro complesso di comportamenti minacciosi culminati in atti di stalking. La relazione tra i due era iniziata nel 2009 e, a detta della donna, si è evoluta in una serie di episodi di violenza verbale e fisica.

le indagini e l’arresto

Durante le indagini, i militari del Radiomobile hanno scoperto, all’interno dell’abitazione dell’uomo, una pistola di calibro 7.65, due caricatori e 15 munizioni. L’operaio ha dichiarato, durante l’udienza di convalida, di aver rinvenuto l’arma per caso, affermando di non averla acquistata né posseduta in precedenza. Tuttavia, il Gip ha ritenuto sussistenti i motivi per disporre la custodia cautelare in carcere, alla luce dei presunti comportamenti aggressivi del imputato.

la testimonianza della ex e le minacce

I racconti della donna hanno portato alla luce minacce gravissime. Tra le più inquietanti, la certezza da parte dell’imputato di volerla allontanare da Ravenna, minacciando di sfregiarla con l’acido e, in un ultimo atto di follia, di sparare a lei e ai suoi familiari. Le minacce, ripetute nel tempo, avrebbero costretto la donna, per paura, a modificare la sua vita, lasciando un lavoro che aveva svolto per quasi vent’anni.

prossimi passi nel procedimento legale

Il processo si svolgerà a fine maggio, salvo che la difesa dell’uomo, rappresentata dall’avvocato Luigi Filippo Gualtieri, non richieda un rito alternativo. Nel frattempo, il caso sta sollevando importanti discussioni sul tema della violenza di genere e sulla necessità di interventi tempestivi da parte delle autorità competenti. L’attenzione mediatica attorno a questi eventi pone l’accento sull’importanza di proteggere le vittime e prevenire episodi di violenza nelle relazioni personali.

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