I fiori commestibili: un'alternativa salutare ai super food studiata dal Crea di Sanremo

I fiori commestibili: un’alternativa salutare ai super food studiata dal Crea di Sanremo

La ricerca del Crea di Sanremo esplora i fiori commestibili come nuove fonti di antiossidanti, promuovendo un’alternativa nutriente e innovativa ai tradizionali super food nella cucina moderna.
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I fiori commestibili: un'alternativa salutare ai super food studiata dal Crea di Sanremo - Gaeta.it

Nei recenti sviluppi della ricerca agroalimentare, i fiori commestibili stanno guadagnando attenzione come nuove fonti di antiossidanti, proponendosi come una valida alternativa ai tradizionali super food. Il Crea, il Centro di Ricerca per la Floricoltura e l’Orticoltura di Sanremo, sta investendo tempo e risorse in questo processo, esplorando le potenzialità culinarie e nutrizionali di questi ingredienti originali.

Fiori commestibili: un approccio innovativo

La ricerca sui fiori eduli si sta trasformando in un settore di rilevante interesse per agronomi e chef. Barbara Ruffoni, responsabile del Crea, ha sottolineato come questa iniziativa stia riscontrando notevole successo. “I fiori commestibili offrono un’alternativa naturale e ricca di antiossidanti che può essere facilmente integrata nella nostra dieta quotidiana,” ha dichiarato Ruffoni in un’intervista con l’agenzia ANSA.

Il progetto ha preso forma attraverso l’analisi di circa quaranta varietà di fiori, esaminandone le caratteristiche chimiche e nutritive. Questi fiori non solo hanno un aspetto visivamente attraente, ma offrono anche profili di sapore unici che possono elevare i piatti a nuovi livelli. Tra le varietà studiate ci sono fiori come la begonia, la calendula e varie specie di rosa e salvie, alcune delle quali provengono dall’estero. Questi fiori si sono rivelati adatti per l’uso in cucina e possono rappresentare una novità interessante per i ristoratori e i consumatori.

Trovare fiori commestibili può risultare complicato, ma è possibile acquistarli sia online che nei supermercati. I floricoltori della Riviera dei Fiori, comprese le aree attorno a Sanremo, stanno già integrando la produzione floreale con quella di piante aromatiche, incrementando la disponibilità di questi prodotti sul mercato locale.

Un progetto interregionale in collaborazione con la Francia

Il Crea ha attivato collaborazioni internazionali, in particolare con la Francia, per promuovere ulteriormente la ricerca sui fiori commestibili. Questo dialogo intercontinentale si propone di approfondire ulteriormente le caratteristiche nutrizionali e i potenziali benefici per la salute offerti da queste piante, mirando sia a una diversificazione dell’offerta alimentare che a un incremento del benessere collettivo.

Le iniziative condotte dal Crea non si limitano solo ai fiori, ma si estendono anche ad altre piante, come il basilico, oggetto di un progetto specifico sulla resistenza alle malattie fungine. “Gli studi si concentrano sull’evoluzione assistita per rafforzare le piante e proteggerle da patologie devastanti. Per esempio, la peronospora è un’enorme minaccia per il basilico e i nostri sforzi mirano a garantire la sopravvivenza di queste coltivazioni,” ha aggiunto Ruffoni.

Le tecnologie innovative al servizio dell’agricoltura

Il Crea di Sanremo sta anche sviluppando approcci innovativi attraverso tecnologie di evoluzione assistita. Questo è particolarmente rilevante per le ricerche su piante come pomodori e melanzane, dove le stesse tecniche sono state applicate per fronteggiare patologie specifiche. Queste procedure, che nel passato venivano indicate come ingegneria genetica, permettono di affrontare sfide antiche che minacciano le coltivazioni, aprendo la strada a un futuro più sostenibile.

Con l’attenzione crescente verso metodi di coltivazione più ecologici e la necessità di fronteggiare malattie diffuse, il Centro di Ricerca di Sanremo rappresenta un nodo cruciale nell’evoluzione dell’agricoltura moderna. Le collaborazioni intraprese a livello nazionale e internazionale testimoniano l’importanza di un impegno congiunto per garantire soluzioni innovative e pragmatiche a favore dell’intera comunità.

In questo contesto di ricerca e sperimentazione, la proposta di introduzione dei fiori commestibili come ‘simpatic food’, per usare le parole di Ruffoni, è emblematico di una nuova visione in cui bellezza e salute si fondono armoniosamente nel piatto, offrendo così opportunità uniche sia per i consumatori che per i produttori.

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