Il quadro attuale della situazione in Libano sta destando preoccupazione tra i governi europei, che, in risposta all’improvviso aumento delle tensioni tra Hezbollah e Israele, hanno raccomandato fermamente ai loro cittadini di ritornare nei propri paesi. A partire da avvisi ufficiali emessi da Portogallo, Spagna, Francia e Regno Unito, il messaggio è chiaro: è fondamentale lasciare il Libano prima che la situazione possa degenerare ulteriormente e prima che i voli commerciali possano interrompersi.
Appelli all’evacuazione da parte del Regno Unito
In un messaggio di grande urgenza, il primo ministro britannico Keir Starmer ha esortato i cittadini britannici a non attendere ulteriori sviluppi e a partire immediatamente. Le sue dichiarazioni, trasmesse attraverso i mezzi di comunicazione, hanno sottolineato che i voli commerciali sono ancora disponibili, rendendo raccomandabile una partenza immediata. “Il momento di partire è adesso,” ha ribadito Starmer, enfatizzando l’urgenza della situazione.
Il governo britannico sta anche dando seguito a questa emergenza effettuando un dispiegamento di circa 700 truppe a Cipro. Questo intervento fa parte di un piano di emergenza sviluppato per garantire la sicurezza dei cittadini britannici ancora presenti in Libano. Inoltre, il Ministero degli Affari Esteri e il Ministero della Difesa hanno confermato che le squadre militari lavoreranno in coordinamento con le forze di frontiera e altri funzionari per facilitare l’evacuazione.
Avvertimenti da parte della Francia e del Portogallo
Il ministero francese per l’Europa e gli Affari Esteri ha emesso un avviso di viaggio in cui si raccomanda ai cittadini di abbandonare il Libano al più presto possibile, a causa della violenza in corso legata alla campagna militare israeliana. In aggiunta ai consigli di evacuazione, il ministero ha esortato coloro che decidono di restare nel Paese a esercitare la massima cautela, suggerendo di evitare viaggi nella regione.
Anche il governo portoghese ha rilasciato un avviso simile, evidenziando le zone più pericolose, come la regione meridionale del fiume Litani e la Valle della Bekaa. Le autorità portoghesi hanno invitato i propri cittadini a considerare l’idea di lasciare il Libano utilizzando i voli commerciali ancora disponibili, sottolineando che attualmente ci sono varie opportunità di rientro.
Escalation del conflitto e impatti umanitari
La settimana scorsa, gli attacchi israeliani contro Hezbollah hanno avuto un impatto devastante, con rapporti che indicano un saldo di almeno 575 persone decedute nel sud del Libano. La situazione è ulteriormente complicata dall’intensificarsi degli scontri, dopo che Hezbollah ha lanciato migliaia di razzi contro Israele in risposta all’attacco di Hamas del 7 ottobre. Queste operazioni militari hanno trasformato il panorama del conflitto nella regione, portando l’attenzione internazionale su un possibile intervento umanitario.
Di fronte a tali eventi, il portavoce della Commissione europea, Peter Stano, ha informato che l’Unione Europea è pronta a discutere strategie di evacuazione durante la riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, programmata per mercoledì sera. Stano ha assicurato che l’Unione sta monitorando la situazione e che, qualora si rendesse necessario, è pronta a facilitare un’evacuazione coordinata, attivando le proprie risorse sia sul campo che presso la sede del Servizio europeo per l’azione esterna.
La crescente tensione nella regione richiede attenzione e monitoraggio continuo, con gli stati europei che si impegnano a garantire la sicurezza dei propri cittadini in una situazione sempre più instabile.
Ultimo aggiornamento il 25 Settembre 2024 da Elisabetta Cina