I paradisi fiscali nel mondo: la situazione dei super ricchi italiani e delle multinazionali

I paradisi fiscali nel mondo: la situazione dei super ricchi italiani e delle multinazionali

I paradisi fiscali in Europa, come Monaco e Lussemburgo, attraggono super ricchi e multinazionali, causando una significativa evasione fiscale che costa all’Italia circa 10 miliardi di euro all’anno.
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I paradisi fiscali nel mondo: la situazione dei super ricchi italiani e delle multinazionali - Gaeta.it

La questione dei paradisi fiscali viene spesso sollevata in riferimento alla gestione delle tasse e ai flussi di capitale verso determinate giurisdizioni. Recenti dati dell’ufficio studi della Cgia hanno evidenziato i quattro principali paradisi fiscali in Europa, che hanno attratto molti super ricchi e multinazionali, specialmente italiani. Montecarlo e Lussemburgo si rivelano al centro di questa dinamica, mentre le Bermuda rappresentano l’unica giurisdizione extraeuropea nella lista. Queste aree fiscali, con regole favorevoli alla tassazione pressoché nulla, continuano ad alimentare il dibattito sull’equità fiscale e sulla capacità dell’Italia di recuperare le entrate fiscali.

Il ranking dei paradisi fiscali nel mondo

Secondo quanto riportato dalla Cgia, tra i principali paradisi fiscali emergono il Principato di Monaco, il Granducato del Lussemburgo, il Liechtenstein e le Channel Islands. Tutte queste giurisdizioni si trovano in Europa e offrono vantaggi fiscali che attirano un’ampia gamma di contribuenti, da imprenditori a celebrità. Il quinto posto è occupato dalle Bermuda, l’unico paradiso fiscale non europeo in questa classificazione. Questa situazione suggerisce che le giurisdizioni con una tassazione favorevole continuano a esercitare una forte attrazione su individui e aziende, spingendo molti a trasferire la propria residenza in luoghi con aliquote nulla o molto basse.

Nel caso del Principato di Monaco, circa 8.000 italiani hanno scelto di spostare la loro residenza, attratti dall’assenza di tasse sul reddito e sugli immobili. Questo flusso di persone include non solo imprenditori, ma anche sportivi e volti noti del panorama mediatico che cercano di ottimizzare la loro situazione fiscale. Parallelamente, in Lussemburgo, operano circa sei banche italiane, vari fundi di investimento e molte multinazionali, rendendo questa nazione un hub importante per la finanza e gli affari.

L’impatto delle politiche fiscali sui ricavi erariali italiani

La presenza di super ricchi e multinazionali nei paradisi fiscali comporta una significativa evasione fiscale. Annualmente, l’Italia perde circa 10 miliardi di euro a causa delle manovre fiscali attuate da aziende che operano a cavallo di più frontiere. Questi miliardi potrebbero risultare fondamentali nel sostenere il bilancio pubblico e i servizi. Per affrontare questo problema, dal 2024 è stata introdotta la global minimum tax, una misura che mira a garantire una tassazione equa anche per le grandi multinazionali che operano in diverse giurisdizioni.

Secondo un dossier del servizio Bilancio della Camera dei deputati, le entrate previste dalla tassazione globale si attestano su valori relativamente contenuti: 381,3 milioni di euro nel 2025, 427,9 nel 2026 e 432,5 nel 2027, con un picco di quasi 500 milioni di euro nel 2033. Questo gettito, sebbene utile, rappresenta una frazione rispetto all’ammontare complessivo della perdita erariale.

Multinazionali e loro incidenza sul mercato del lavoro italiano

In Italia, il mercato del lavoro conta oltre 17,6 milioni di occupati, con 3,5 milioni di questi che lavorano in multinazionali, sia italiane che estere. Questo dato corrisponde al 20% della forza lavoro totale e evidenzia l’importanza delle grandi aziende nel contesto economico nazionale. A livello regionale, alcune aree mostrano percentuali più elevate di occupazione nelle multinazionali, come l’Emilia Romagna , il Friuli Venezia Giulia , il Piemonte e la Lombardia, dove si raggiunge il 27%.

L’influenza delle multinazionali non si ferma ai posti di lavoro, ma si estende anche al fatturato complessivo dell’Italia. Ogni anno il fatturato generato dall’intero sistema produttivo del Paese sfiora i 4.322 miliardi di euro, con le multinazionali che contribuiscono per 1.975 miliardi. Questo significa che circa il 45,7% del fatturato delle imprese private è imputabile a grandi aziende, un dato che sale in alcune regioni come il Friuli Venezia Giulia e il Lazio .

La complessità del fenomeno dei paradisi fiscali e la loro interazione con le politiche fiscali italiane continua a essere un tema di discussione cruciale, specie in un contesto in cui ogni euro conta e può fare la differenza per il bilancio pubblico e la crescita economica del paese.

Ultimo aggiornamento il 4 Gennaio 2025 da Laura Rossi

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