Nel 2024, il Governo ha annunciato la sospensione dei contributi per i piccoli Comuni, penalizzando in modo significativo le comunità con meno di 1.000 abitanti. Questo provvedimento, che prevede l’erogazione dell’ultima tranche di 59 mila euro, è motivo di preoccupazione e dibattito, soprattutto da parte di esponenti locali. Come sottolineato da Giuseppe Amici, presidente di UNCEM Marche, la situazione è grave e richiede attenzione immediata. Senza la disponibilità di questi fondi, molte piccole località, specialmente quelle montane, si trovano a fronteggiare un futuro incerto, abbandonate a loro stesse.
La denuncia di uncem marche
La notizia della sospensione dei contributi ha provocato reazioni immediate da parte di UNCEM Marche, che ha espresso forti preoccupazioni. Giuseppe Amici ha evidenziato come il Governo non solo non abbia confermato i precedenti contributi, ma non abbia nemmeno preso iniziative per attivare misure fiscali a favore delle comunità locali. Questo atteggiamento viene visto come una scelta discutibile, poiché compromette la sostenibilità dei piccoli Comuni e la capacità dei loro amministratori di fornire servizi ai cittadini. Infatti, secondo Amici, ci si aspettava almeno l’adozione di misure compensative in grado di supportare i territori marginali e colmare il divario con le aree urbane.
La situazione è aggravata dal decreto legge n. 34/2019, che prevede l’azzeramento del fondo per i piccoli Comuni a partire dal 2025. Questo fondo era essenziale per garantire la sicurezza degli edifici pubblici, migliorare le infrastrutture e sostenere iniziative di sostenibilità energetica. La decisione fa sorgere interrogativi sulle intenzioni del governo nei riguardi delle politiche locali e della loro capacità di rispondere alle esigenze delle comunità più vulnerabili.
Le preoccupazioni degli amministratori locali
Gli amministratori locali, rappresentati da UNCEM Marche, si sono fatti portavoce delle preoccupazioni derivate dalla mancanza di risorse. Questi fondi, che rappresentavano un sostegno vitale per le aree montane e interne, permettevano di affrontare problemi quotidiani come lo spopolamento, la carenza di infrastrutture e le difficoltà economiche. Senza il supporto finanziario, queste comunità rischiano di scivolare ulteriormente verso una situazione di abbandono, mettendo in pericolo la qualità dei servizi offerti ai cittadini.
Marco Bussone, presidente nazionale di UNCEM, ha richiesto un intervento del governo attraverso un provvedimento specifico che reintroduca gli investimenti per i piccoli Comuni. Egli ha sottolineato la necessità di una vera riforma in grado di potenziare le Unioni Montane e incentivare la collaborazione tra i municipi. Un’adeguata capacità impositiva degli enti locali è vista come una soluzione per risolvere le problematiche finanziarie che potrebbero determinare un aumento delle imposte locali, aggravando ulteriormente la situazione.
La questione della trasparenza
Il clima di disagio si intensifica, soprattutto considerando il silenzio con cui questa situazione è stata accolta. Le voci critiche chiedono maggiore attenzione da parte dell’opinione pubblica e delle istituzioni, affinché la questione non scivoli nell’indifferenza generale. La situazione dei piccoli Comuni non è solo un problema locale, ma riflette una questione sociale più ampia che riguarda l’intero Paese.
UNCEM Marche si impegna a mantenere alta l’attenzione su questa tematica cruciale, continuando a segnalare la necessità di supporto per i piccoli Comuni. La speranza è che si possa creare condizioni migliori per tutti quei territori che, nonostante le difficoltà, desiderano dare un futuro alle loro comunità. Con un approccio concreto e collaborativo, è possibile affrontare la crisi attuale e garantire servizi adeguati per le generazioni future.
Ultimo aggiornamento il 5 Gennaio 2025 da Armando Proietti