Nel dibattito sulla prossima successione al soglio pontificio, i candidati più discussi sono attualmente almeno quindici. Questa lista, stilata dall’Afp nel 2025, raccoglie i nomi di cardinali con esperienze significative, radicati in varie aree geografiche. Tra questi spiccano figure italiane come Pietro Parolin e Matteo Maria Zuppi, ma anche esponenti da Asia, Africa e Americhe. Il confronto tra questi esponenti della Chiesa cattolica fornisce un quadro variegato, in vista del possibile conclave che definirà il futuro della Santa Sede.
i cardinali italiani in prima linea per la guida della chiesa
Tra i più accreditati in Europa si collocano diversi cardinali italiani. Pietro Parolin, nato nel 1955, occupa da anni la carica di Segretario di Stato vaticano. La sua esperienza diplomatica si è consolidata durante quasi tutto il pontificato di papa Francesco, e il suo ruolo è stato centrale negli sviluppi diplomatici, come l’accordo del 2018 tra la Santa Sede e la Cina sulla nomina dei vescovi. Parolin gode di ampia conoscenza tra i leader mondiali e nella stessa Curia romana, elemento che lo posiziona tra i candidati più esperti.
pierbattista pizzaballa e il suo ruolo cruciale nel medio oriente
Pierbattista Pizzaballa, 60 anni, si distingue per il suo incarico come patriarca di Gerusalemme dei Latini, una posizione che lo pone al centro di tensioni religiose e politiche in Medio Oriente. Ordinato cardinale nel settembre 2023, ha visto la sua nomina coincidere con l’escalation del conflitto tra Israele e Hamas, spingendolo a lanciare chiamate alla pace e protagonismo sul territorio. Nel dicembre 2024 da lui celebrata simultaneamente la messa a Gaza e a Gerusalemme riflette il suo impegno concreto sul campo.
matteo maria zuppi: dialogo e mediazione sociale
Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, ha 69 anni e porta con sé una lunga esperienza di dialogo e mediazione. Legato alla comunità romana di Sant’Egidio e impegnato in missioni di pace, tra cui quella per l’Ucraina, Zuppi è noto per il suo approccio inclusivo verso i migranti e i diversi gruppi sociali, inclusi i cattolici gay. Presidente della Conferenza Episcopale Italiana dal 2022, Zuppi si presenta come una figura vicina alle tematiche sociali più delicate, con un forte profilo pubblico.
claudio gugerotti, esperienza diplomatico-religiosa
Claudio Gugerotti, anch’egli 69enne, ha un background diplomatoco ampio, avendo ricoperto il ruolo di nunzio apostolico in vari Paesi dell’Europa orientale e a contatto con crisi attuali. Dal 2022 è prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali e ha collaborato a stretto contatto con papa Francesco per le questioni legate al conflitto in Ucraina. La sua conoscenza delle dinamiche religiose e politiche dell’area ne fa un candidato di rilievo nei giochi vaticani.
volti europei con profili di dialogo e impegno sociale
Nel contesto europeo si segnalano anche alcuni cardinali dalla Francia, Svezia, Malta, Ungheria e Lussemburgo, ciascuno con tratti distintivi che influenzano la Chiesa su scala globale. Jean-Marc Aveline, nato in Algeria e arcivescovo di Marsiglia, è emblema di un dialogo interreligioso e culturale impegnato nel sostegno ai migranti. Nominato cardinale nel 2022, è un interlocutore comune per temi che animano il pontificato attuale.
anders arborelius, tra dottrina e accoglienza
Anders Arborelius, primo cardinale svedese, è un convertito al cattolicesimo in un paese largamente protestante e laico. A 75 anni, difende rigorosamente la dottrina tradizionale della Chiesa, ma sostiene comunque l’accoglienza dei migranti, specie in una regione dove la secolarizzazione influenza pesantemente le comunità religiose.
mario grech e l’equilibrio tra progressisti e conservatori
Mario Grech, vescovo emerito di Gozo a Malta, è il segretario generale del Sinodo dei vescovi. Il suo ruolo di mediatore tra progressisti e conservatori all’interno della Chiesa lo rende una figura chiave per il bilanciamento interno, mentre porta avanti un dialogo aperto senza rinunciare a una linea gerarchica ferma. La sua posizione spesso richiama l’equilibrio ricercato anche da papa Francesco.
peter erdÅ‘ e la complessità del rapporto con l’ungheria
Peter Erdő, arcivescovo metropolita di Esztergom-Budapest, rappresenta una delle figure più accademiche nel gruppo, con profonde competenze nel diritto canonico e una notevole apertura verso altre fedi. Tuttavia, il suo rapporto con il governo ungherese e la posizione tradizionalista su diversi temi sociali aggiunge complessità al suo profilo.
jean-claude hollerich, ponte tra oriente e occidente
Jean-Claude Hollerich, gesuita come papa Francesco, archivia una lunga esperienza in Giappone e rappresenta un ponte tra Oriente e Occidente. Mantiene una fermezza nei dogmi della fede ma spinge i giovani laici ad attivarsi nella Chiesa, riflettendo una tensione tra continuità e rinnovamento.
asia: una regione con leader di grande impatto pastorale e sociale
In Asia, il cardinale filippino Luis Antonio Tagle è considerato il favorito regionale. Nato nel 1957, ex arcivescovo di Manila e ora Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, Tagle parla più lingue ed è noto per il suo carisma e la capacità di parlare delle difficoltà della Chiesa, inclusi i casi di abusi. Sostenitore dei poveri e degli emarginati, il suo profilo somiglia in diversi aspetti a quello di papa Francesco, avendo già attirato l’attenzione in passato come papabile.
charles maung bo e il suo impegno nel myanmar
Charles Maung Bo, arcivescovo di Yangon in Myanmar, presiede la Federazione delle Conferenze Episcopali Asiatiche. Noto per il suo appello alla non violenza dopo il colpo di stato militare del 2021, ha preso posizione a favore dei Rohingya perseguitati, denunciando la situazione di pulizia etnica. La sua battaglia contro la tratta di esseri umani nel suo Paese evidenzia un impegno pastorale profondo e concreto in condizioni difficili.
l’africa tra voci di rilievo e un impegno ufficiale sulla scena internazionale
Peter Turkson, 76 anni, di origini ghanesi, si mette in evidenza come uno dei più influenti cardinali africani. Con un passato da arcivescovo di Cape Coast, ha partecipato a comitati vaticani che legano scienza e tematiche sociali. Partecipante regolare al World Economic Forum di Davos, Turkson ha espresso critiche al modello economico che trascura i poveri, dimostrando attenzione ai nodi globali che influenzano anche la Chiesa.
fridolin ambongo besungu, rappresentante dell’africa centrale
Fridolin Ambongo Besungu, arcivescovo di Kinshasa, rappresenta l’Africa centrale nel consiglio consultivo di papa Francesco. Di 65 anni, è presidente del Simposio delle Conferenze Episcopali di Africa e Madagascar e si è espresso con chiarezza su temi delicati, come la benedizione delle unioni omosessuali, mantenendo posizioni più conservative. Il suo ruolo evidenzia come l’Africa si candidi a rivestire un peso crescente nel futuro della Chiesa.
americhe: cardinali impegnati in diocesi grandi e complesse
Robert Francis Prevost, statunitense nato a Chicago e 69 anni, guida il Dicastero per i Vescovi, dove consiglia il Papa sulle nomine episcopali a livello globale. Presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina, è una figura centrale nel dialogo tra Vaticano e realtà latinoamericane, aree fondamentali per il cattolicesimo.
timothy dolan, profilo conservatore nella chiesa americana
Timothy Dolan, arcivescovo di New York, nato nel 1940, rappresenta un profilo conservatore all’interno della Chiesa americana. Forte oppositore dell’aborto, ha gestito situazioni complesse legate agli abusi nella sua precedente diocesi di Milwaukee. Alla guida della più grande arcidiocesi degli Stati Uniti, cerca di rispondere al declino dei fedeli adattandosi a una popolazione cattolica sempre più diversificata, soprattutto dal punto di vista etnico.
Il quadro di questi grandi vescovi e diplomatici, distribuiti tra continenti e culture diverse, riflette la complessità e le sfide che la Chiesa cattolica si appresta ad affrontare. Ogni cardinale porta con sé un insieme di esperienze e posizioni che saranno fondamentali nella scelta del prossimo pontefice.