I rischi dei dazi Trump: impatti sull'economia e il futuro dell'Italia nel 2025

I rischi dei dazi Trump: impatti sull’economia e il futuro dell’Italia nel 2025

Le politiche commerciali protezionistiche degli Stati Uniti sollevano preoccupazioni per l’economia globale, con impatti significativi sul PIL italiano e sull’inflazione, creando incertezze per il futuro.
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L'articolo analizza l'impatto delle politiche commerciali protezionistiche dell'amministrazione Trump sull'economia globale, con particolare attenzione all'Italia. Esperti avvertono che tali misure potrebbero portare a stagnazione economica, inflazione crescente e una riduzione del PIL italiano nei prossimi anni. Nonostante le sfide, si intravedono segnali di ripresa, con l'Italia che punta su investimenti strategici per affrontare le in - Gaeta.it

Le recenti politiche commerciali suggerite dall’amministrazione Trump sollevano preoccupazioni notevoli per l’andamento dell’economia globale. Gli esperti avvertono che l’adozione di misure protezionistiche, insieme a una serie di fattori esterni, potrebbe portare a un’ulteriore stagnazione economica, influenzando i prezzi dei beni e le prospettive di crescita per molti paesi, Italia inclusa.

Dazi e incertezza economica

Durante un’udienza al Palazzo Madama, Stefano Menghinello, Direttore del Dipartimento per le statistiche economiche, ambientali e conti nazionali dell’Istat, ha commentato il clima di insicurezza derivante dai dazi imposti dagli Stati Uniti. Le nuove misure protezionistiche, entrate in vigore in alcune fasi per un periodo di circa tre mesi, hanno esacerbato l’incertezza nel contesto macroeconomico, già messo alla prova da tensioni geopolitiche in corso. Queste misure, secondo Menghinello, rischiano di compromettere gli scambi internazionali e di tradursi in un incremento dei costi commerciali che, a loro volta, potrebbero riflettersi sui prezzi finali per i consumatori. L’effetto di questa situazione si ripercuoterà in un’inflazione più alta, allungando i tempi di normalizzazione della politica monetaria in molti paesi.

La situazione si presenta quindi complessa, con effetti potenziali sul commercio, i prezzi e l’economia a lungo termine. Il passaggio delle pressioni inflazionistiche attraverso le catene di fornitura internazionali rappresenta un ulteriore fattore di rischio. Così, la preoccupazione degli esperti è che l’instabilità generata dalle politiche commerciali degli Stati Uniti possa esercitare una notevole pressione sull’economia globale nei prossimi anni.

Impatti sui dati economici italiani

Uno studio dell’Istat ha stimato che gli effetti delle attuali politiche commerciali americane possano portare a una riduzione del PIL italiano di 0,2 punti percentuali nel 2025 e di 0,3 punti percentuali nel 2026. Secondo la simulazione, se il livello d’incertezza restasse ancorato ai valori medi del primo trimestre di quest’anno, e il tasso di cambio euro-dollaro si apprezzasse del 3% nel 2025, le conseguenze economiche sarebbero significative. Se i dazi americani, presunti al 20% sulle importazioni, venissero completamente trasferiti sul prezzo dei beni finali, il calo del commercio mondiale sarebbe di circa mezzo punto percentuale nel 2025 e di un intero punto nel 2026.

Queste dinamiche economiche pongono l’Italia di fronte a un futuro incerto, in cui la crescita appare sempre più fragile. Nonostante questo scenario complesso, è fondamentale considerare anche il contesto più ampio in cui gli scambi commerciali avvengono, tenendo conto di sviluppi futuri e interazioni internazionali.

Previsioni di crescita per l’Italia

Menghinello ha evidenziato che, nonostante le sfide, l’economia italiana continua a mostrare alcuni segnali di ripresa. Nel primo trimestre del 2025, sono attesi dati contrastanti dai diversi settori, creando incertezza nella fiducia di imprese e consumatori. L’indagine sulle aspettative economiche riflette il timore degli operatori di fronte a un quadro in continua evoluzione. La stima preliminare del PIL per il primo trimestre sarà diffusa dall’Istat il 30 aprile 2025, offrendo un primo sguardo sullo stato dell’economia.

A dispetto di un’inflazione in crescita e dei dazi voluti dagli Stati Uniti, nel quarto trimestre del 2024, il PIL ha registrato una modesta crescita dello 0,1%. Questa lieve ripresa, sebbene non sufficientemente robusta, ha generato una variazione acquisita pari allo 0,1% per il 2025.

In questo contesto di incertezze e sfide economiche, l’Italia continua a puntare sull’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza . Gli investimenti previsti potrebbero rappresentare una chiave per affrontare le sfide future, stimolando crescita e sviluppo in un periodo delicato per l’economia globale. Le scelte strategiche si rivelano cruciali per il futuro della nazione.

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