Un appello forte e chiaro arriva dai sindaci della Valle del Belìce, a distanza di 57 anni dal devastante terremoto del 14 gennaio 1968. Con il manifesto sottoscritto da tredici sindaci, si denuncia l’avanzata di progetti legati a impianti eolici e fotovoltaici che minacciano di alterare irrimediabilmente il paesaggio e l’ambiente di una delle zone più incontaminate della Sicilia. Con questo articolo approfondiremo il contenuto della loro dichiarazione e le implicazioni future per il territorio.
La richiesta di fermare nuove costruzioni
I tredici sindaci, riuniti per iniziativa del sindaco di Montevago, Margherita La Rocca Ruvolo, hanno redatto un documento da presentare al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e al Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in occasione della cerimonia di apertura di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025. Questo manifesto esprime una forte contrarietà a una serie di progetti che prevedono l’installazione di torri eoliche alte fino a 200 metri e vaste aree coperte da pannelli fotovoltaici. La loro richiesta è chiara: sospendere ogni procedura autorizzativa e revocare le autorizzazioni già concedute per progetti non avviati.
La posizione dei sindaci sulle energie rinnovabili
Nonostante l’opposizione a questi specifici progetti, i sindaci non sono contro l’uso di energie alternative. Il documento sottolinea l’importanza di uno sviluppo economico che valorizzi la bellezza naturale e culturale della valle, rispettando la sua vocazione agricola e turistica. Essi richiamano l’attenzione sulla necessità di una gestione sostenibile del territorio, chiarendo che la salute dell’ambiente e del paesaggio deve essere una priorità. Infatti, la Valle del Belìce è un’area ricca di storia e cultura, dove si auspica una rinascita attraverso l’Arte e la Cultura piuttosto che attraverso investimenti che possano danneggiare il suo patrimonio naturale.
La questione delle richieste di connessione elettrica
Un’altra preoccupazione espressa dai firmatari riguarda l’inaspettato numero di richieste di connessione alla rete elettrica nazionale. Attualmente, in Sicilia, tali richieste superano di quattro volte gli obiettivi posti dalla legge regionale e di otto volte se si considerano le pratiche in fase di istruttoria. Le province di Trapani e Agrigento risultano al top per quanto riguarda il numero di richieste, accumulando quasi il 40% del totale regionale. Questa situazione porta i sindaci a chiedere un’apposita pianificazione da parte della Regione per identificare le aree non idonee per impianti eolici e fotovoltaici, per evitare una gestione indiscriminata del territorio.
Un appello per il futuro della Valle del Belìce
Con questo manifesto, i sindaci della Valle del Belìce sperano di attirare l’attenzione delle istituzioni sull’importanza di una gestione oculata del territorio che tenga conto della sua ricchezza naturale e culturale. La loro iniziativa evidenzia un profondo attaccamento alla propria terra e un desiderio di proteggerla da scelte che potrebbero risultare dannose per l’ambiente e per la comunità. La Valle del Belìce, già segnata dalla tragedia del terremoto, è ora chiamata a difendersi da una nuova forma di devastazione, non più legata alla forza della natura, ma all’azione umana.
Ultimo aggiornamento il 18 Gennaio 2025 da Armando Proietti