Il premio dei Nastri d’Argento per i cortometraggi del 2025 ha visto una serata memorabile al cinema Caravaggio di Roma, dove sono stati premiati Marcello di Maurizio Lombardi e Playing God di Matteo Burani. La cerimonia, dedicata al compianto giornalista cinematografico Stefano Amadio, ha celebrato il talento emergente nella settima arte, in particolare quello dei giovani autori e interpreti. Un evento che ha rispolverato la memoria di un professionista molto attivo nello scouting dei nuovi talenti, come il suo progetto ‘Meno di trenta’.
Marcello: una storia di ribellione e scoperta
Marcello, interpretato dal talentuoso Francesco Gheghi, racconta la storia di due ragazzi delle periferie romane, spinti dalla frustrazione a distruggere il bar del boss del loro quartiere. Questa azione incosciente segna l’inizio di una fuga che li porterà a Cinecittà , un luogo simbolo della cultura cinematografica italiana. Qui, il protagonista vive un incontro inaspettato che cambierà il suo destino e il corso della narrazione.
La regia di Maurizio Lombardi riesce a mescolare elementi di rabbia giovanile e amore per il cinema in una narrazione intensa e coinvolgente. Un momento di particolare impatto è rappresentato dal monologo dell’attore Adamo Dionisi, che interpreta un ruolo chiave, offrendo una riflessione profonda sulla dualità tra sogno e realtà nel contesto instaurato dal cinema. La performance di Gheghi, già lodata nella scorsa stagione, conferisce al personaggio di Marcello una dimensione realistica e complessa, rendendo il cortometraggio un’occasione di riflessione e scoperta personale.
La fuga verso CinecittÃ
Il viaggio dei protagonisti è simbolico, rappresentando una ricerca di identità e appartenenza, temi centrali nel cortometraggio.
Playing God: animazione e inquietudine
L’altro vincitore della serata, Playing God, si distingue per la sua innovativa animazione in stop motion, curata da Arianna Gheller. Diretto da Matteo Burani, il film esplora un tema profondo attraverso l’esperienza di un artista che da oltre un decennio lavora nel settore dell’animazione. In questo corto, le figure di argilla prendono vita e affrontano una cruda realtà , mossa dalla volontà di un creatore che può decidere se darle esistenza o distruggerle.
Il cortometraggio ha debuttato alla Settimana della Critica di Venezia, catturando l’attenzione per la sua narrativa inquietante e affascinante. Burani, insieme a Gianmarco Valentino, ha saputo utilizzare la tecnica della stop motion per raccontare una storia di potere e vulnerabilità , rendendo gli spettatori partecipi di un gioco di vita e morte che si svolge sotto gli occhi attoniti dei suoi protagonisti in argilla.
L’arte dell’animazione
L’animazione di Burani non è solo una forma d’arte, ma un mezzo per esprimere conflitti interiori e questioni esistenziali.
Premi speciali e altre opere meritevoli
Oltre ai due cortometraggi vincitori, vari altri progetti hanno ricevuto riconoscimenti durante la serata. La buona condotta, presentato da Francesco Gheghi, è stata premiato come migliore opera prima. Un lavoretto facile facile di Giovanni Boscolo, con un cast di nome tra cui Mirko Frezza e Giorgio Colangeli, ha ottenuto il riconoscimento per la migliore commedia.
Sorveglianze, il primo lavoro di Guido Pontecorvo, ha vinto il Premio della Fondazione Claudio Nobis, dedicato ai giovani autori. Un altro aspetto interessante della serata è stato il Premio Media Fenix, un contributo di 5.000 euro per facilitare la realizzazione di un cortometraggio futuro. Mercato libero di Giuseppe Cacace ha guadagnato una menzione speciale per la sua attenzione ai temi sociali.
Anche gli attori sono stati premiati, con un riconoscimento per Vincenzo Nemolato per la sua comicità nel cortometraggio Sharing is caring.
Riferimenti a opere fuori selezione ufficiale
Non sono mancati premi per opere che non facevano parte della selezione ufficiale, come The Eggregores’ Theory di Andrea Gatopoulos, per la sua innovazione in un contesto internazionale realizzato con l’apporto dell’intelligenza artificiale. A Domani di Emanuele Vicorito ha conquistato l’attenzione per la sua toccante narrazione, che affronta temi legati al carcere minorile di Nisida. I premi assegnati sottolineano l’altissima qualità di queste opere, valorizzando la sensibilità dei giovani registi e sceneggiatori.
Un evento che ha celebrato la creatività e il potenziale delle nuove leve nel mondo del cinema, rendendo onore a una tradizione che continua ad evolversi e a sorprendere.