Idroelettrico: il Consiglio provinciale avvia una commissione d’indagine su Hydro Dolomiti Energia

Idroelettrico: il Consiglio provinciale avvia una commissione d’indagine su Hydro Dolomiti Energia

Il Consiglio provinciale avvia una commissione d’indagine su Hydro Dolomiti Energia per promuovere un azionariato territoriale e garantire maggiore trasparenza nella gestione delle risorse idroelettriche locali.
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Idroelettrico: il Consiglio provinciale avvia una commissione d’indagine su Hydro Dolomiti Energia - Gaeta.it

Nell’ultima seduta del Consiglio provinciale, il tema dell’idroelettrico e della gestione azionaria di Hydro Dolomiti Energia Srl ha suscitato un acceso dibattito tra i membri. È emersa l’idea di un azionariato diffuso e territoriale, un’opzione che mira a coinvolgere maggiormente la comunità locale nella gestione delle risorse idriche. La discussione ha ruotato attorno alla proposta avanzata da Walter Kaswalder, rappresentante del Patt, per istituire una commissione d’indagine, essenziale per chiarire alcuni aspetti controversi legati alla creazione della società Hydro Dolomiti Energia e alle recenti cessioni di quote che hanno introdotto soggetti privati nel capitale della società.

La mozione di Walter Kaswalder e l’approvazione da parte del Consiglio

Il consigliere Walter Kaswalder ha presentato una mozione che si propone di fare luce sulle modalità di nascita di Hydro Dolomiti Energia. Questo passaggio e l’entrata di investitori privati hanno suscitato preoccupazioni circa la governance della società e l’impatto sull’interesse pubblico. Durante la riunione, la mozione è stata emendata da Alessio Manica del Pd, il quale ha aggiunto spunti per ampliare il raggio d’azione della commissione. L’iniziativa ha trovato consenso all’interno dell’aula, portando a un voto favorevole. In totale, 29 membri hanno sostenuto la proposta, con un solo astenuto. Questo voto segna un passo importante verso la trasparenza nella gestione delle risorse idroelettriche locali.

Mandato della commissione d’indagine: obiettivi e prospettive

Il testo finale della mozione impegna il presidente del Consiglio provinciale, Claudio Soini, ad avviare il percorso per la creazione della commissione consiliare. Questa commissione non si limiterà a esaminare la nascita di Hydro Dolomiti Energia, ma avrà il compito di analizzare anche i vari scenari per migliorare la governance del settore idroelettrico. Particolare attenzione sarà dedicata alle modalità di rinnovo delle concessioni esistenti, un aspetto cruciale per garantire un sostenibile sviluppo delle risorse idriche.

L’ampliamento del raggio d’azione della commissione rappresenta un’opportunità per esplorare in modo più approfondito le implicazioni delle recenti modifiche azionarie e le potenzialità di un’eventuale governance partecipativa. L’obiettivo è non solo quello di fare chiarezza sul passato, ma anche di tracciare un cammino verso un futuro più inclusivo per le decisioni relative a una risorsa fondamentale come l’acqua.

Implicazioni per la comunità locale e il settore idroelettrico

L’istituzione di una commissione consiliare offre la possibilità di coinvolgere attivamente la comunità nelle discussioni riguardanti la gestione delle risorse idrauliche. Questo coinvolgimento è cruciale, poiché la società Hydro Dolomiti Energia non opera in un vuoto, ma interagisce direttamente con le esigenze e le aspettative dei cittadini. La transizione verso un modello di governance più inclusivo potrebbe fornire vantaggi significativi, come una maggiore trasparenza nelle operazioni e l’opportunità di partecipare attivamente alle decisioni cruciali.

In questo contesto, è lecito domandarsi come le decisioni portate avanti dalla commissione influenzeranno sia l’economia locale sia gli investimenti futuri nel settore. L’accento su un azionariato territoriale potrebbe infondere un nuovo impulso all’industria idroelettrica locale, fungendo da stimolo per un rinnovato interesse pubblico nelle questioni energetiche. Con le sfide legate al cambiamento climatico e alla sostenibilità sempre più pressanti, l’approccio proposto dal Consiglio potrebbe separarsi dai modelli tradizionali, spianando la strada a una gestione delle risorse più responsabile e orientata al comunitario.

Ultimo aggiornamento il 15 Gennaio 2025 da Marco Mintillo

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