Il 32% degli italiani ignora le epatiti: allerta per la salute pubblica e la nuova campagna informativa

Il 32 Degli Italiani Ignora L Il 32 Degli Italiani Ignora L
Il 32% degli italiani ignora le epatiti: allerta per la salute pubblica e la nuova campagna informativa - Gaeta.it

In Italia, la consapevolezza riguardo alle epatiti è sorprendentemente bassa, con un'indagine che rivela che il 32% della popolazione ha dichiarato di avere poche o nessuna informazione sulle infezioni epatiche. Le statistiche, presentate in occasione della Giornata mondiale delle epatiti, rivelano l'urgenza di un'informazione più efficace e capillare, con programmi di sensibilizzazione avviati da Gilead Sciences e associazioni di pazienti.

livelli di conoscenza sulle epatiti in italia

uno sguardo all'indagine

Secondo l'indagine "Italiani ed epatiti" condotta da Astra Ricerche, solo il 42,7% della popolazione ha una conoscenza sufficiente riguardo alle epatiti, mentre il 57,3% non sa con certezza come contrarre queste infezioni. Inoltre, il 60% degli intervistati non è a conoscenza dei vari tipi di epatite né dei loro effetti sulla salute. I dati sono allarmanti, considerando che solo il 70% degli italiani riconosce che i virus sono la causa principale delle epatiti, mentre un'anomalia preoccupante indica che il 58,7% accusa i batteri e il 41,5% i parassiti.

il rischio di una malattia silente

Un altro dato significativo emerso dall'indagine è l'ignoranza sulle modalità e le conseguenze delle epatiti. Molti italiani, pur avendo ridotte conoscenze, identificano l’insufficienza epatica , la cirrosi , la morte prematura e il tumore al fegato tra le potenziali conseguenze di un'epatite. Tuttavia, persistono credenze errate: il 70% degli intervistati ritiene che le epatiti manifestino sempre sintomi evidenti, mentre solo il 12% è consapevole che l'epatite C può rimanere asintomatica per anni.

la campagna "epatite c. mettiamoci un punto"

obiettivi e iniziative della campagna

Per affrontare questa mancanza di consapevolezza, è stata avviata la campagna "Epatite C. Mettiamoci un punto", promossa da Gilead Sciences in collaborazione con sette associazioni pazienti e tre società scientifiche, tra cui l'Associazione italiana studio del fegato. Questa iniziativa ha già fatto tappa a Milano, con eventi di sensibilizzazione come il "Tram della sensibilizzazione", per poi espandersi a Roma nei principali snodi ferroviari. L'obiettivo è quello di diffondere maggiori informazioni sull'epatite C, sottolineando l'importanza dello screening.

sostegno istituzionale e pubblico

Il supporto delle istituzioni è cruciale: la Città Metropolitana di Milano ha patrocinato la campagna, rivolgendo l'attenzione a un tema che coinvolge moltissime persone che convivono con il virus HCV, spesso senza neppure saperlo. L'importante messaggio sottolineato dagli esperti è che migliorare la conoscenza delle modalità di trasmissione consentirà di incrementare l'accesso ai test di screening e promuovere diagnosi tempestive.

la percezione delle epatiti e la stigmatizzazione

tra comprensione e pregiudizio

L'indagine ha rivelato che molte persone hanno ancora pregiudizi riguardo alle epatiti, come dimostra il fatto che il 10,8% degli italiani ritiene rischioso il contatto con persone portatrici del virus. Questo stigma, come evidenziato da esperti e associazioni, rappresenta un ostacolo significativo per la diffusione dell'informazione e l'adesione ai programmi di screening.

necessità di informazione e azione collettiva

Roberta D'Ambrosio, una delle autorità in materia, ha enfatizzato l'importanza di un'azione collettiva per combattere questo stigma, evidenziando che l'esposizione a procedure medico-chirurgiche prima degli anni Novanta rappresenta il più rilevante fattore di rischio per l'infezione da HCV. La consapevolezza e l'informazione corrette sono essenziali per incentivare la popolazione a sottoporsi a test, anche in assenza di sintomi.

il programma nazionale di screening

strategie per il futuro

In risposta a questa situazione, è attualmente attivo un programma nazionale di screening gratuito per l'epatite C, rivolto in particolare agli individui nati tra il 1969 e il 1989 e a chi rientra in categorie a rischio. Questo sforzo è sostenuto da vari enti e associazioni, che lavorano per aumentare la consapevolezza della popolazione.

l'importanza delle analisi del sangue

Nonostante la scarsa conoscenza generale, l'83,3% degli intervistati riconosce che le analisi del sangue sono il metodo migliore per accertare la presenza dell'epatite. Promuovere questo messaggio è cruciale per incentivare la popolazione a richiedere diagnosi e accesso ai trattamenti disponibili, al fine di prevenire complicazioni gravi come cirrosi e tumori al fegato.

A sostegno della campagna, personalità pubbliche come Diego Passoni e Luca Trapanese hanno deciso di unirsi per sensibilizzare ulteriormente il pubblico, assicurando così che le informazioni sull'epatite C raggiungano un pubblico più vasto. Un sito web dedicato, epatitecmettiamociunpunto.it, offre risorse e racconti di persone che hanno affrontato l'infezione, potenziando ulteriormente l'iniziativa.

Google News Subscription Box
Seguici su Google News
Resta aggiornato con le ultime notizie 📰
Seguici ora!
Add a comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *