La stagione invernale si accende a Roma con la rappresentazione di “Lo schiaccianoci”, in scena al Teatro Quirino dal 26 dicembre al 6 gennaio. Questo classico del balletto, noto per la sua bellezza e la sua atmosfera natalizia, è stato ripensato e rivisitato dal talentoso coreografo Luciano Cannito, il quale ha saputo fondere tradizione e innovazione. La produzione, realizzata da Fabrizio di Fiore Entertainment per Roma City Ballet Company, ha già registrato un alto numero di sold out, confermando l’interesse del pubblico per questa reinterpretazione.
Una visione onirica e drammaturgica del balletto
Luciano Cannito ha descritto la sua versione di “Lo schiaccianoci” come un’opera “onirica”, chiarendo che non esiste una versione originale univoca di questo balletto. La sua interpretazione si concentra sul mantenere gli elementi drammaturgici tradizionali, ma apportando piccole modifiche per renderla più attuale e accessibile.
Cannito ha voluto preservare le coreografie iconiche, come il passo a due, le varianti e la celebrazione finale, mentre ha optato per una narrazione che rimanda a un Natale intatto, ma in via di sfaldamento. Ha unito elementi visivi e narrativi, curando nei minimi dettagli la scenografia e i costumi. Il coreografo ha dichiarato che il suo obiettivo è far sì che lo spettacolo possa divertire anche chi non ha familiarità con la danza, creando un ambiente inclusivo.
Un’altra modifica significativa è la reinterpretazione del personaggio di Drosselmeyer, ruotando attorno a una figura positiva, quasi angelica. Ispirato dal film “La vita è meravigliosa” di Frank Capra, Cannito ha voluto conferire al personaggio una nuova dimensione. Anche Clara e la Fata Confetto hanno subito una trasformazione; in questa nuova visione, sono rappresentate attraverso il sogno e le ambizioni di Clara, che immagina di diventare adulta nel suo mondo incantato.
Ricordi di Natale e l’arte della danza
Nel corso dell’intervista, Cannito ha anche condiviso un ricordo personale di un Natale della sua infanzia che gli è rimasto impresso. Raccontando di quando aveva sei anni e viveva a Isola del Liri, ha descritto un Natale nevoso che ha segnato la sua prima esperienza di spettacolo natalizio. Questo ricordo nostalgico ha alimentato la sua passione per l’arte della danza, un seme che è cresciuto nel tempo.
Tuttavia, il coreografo ha condiviso che, con il passare degli anni, la sua percezione del Natale è cambiata. Ha espresso rassegnazione riguardo alla perdita del senso di semplicità della festività, un sentimento che contrasta con le sue esperienze passate di gioia e meraviglia.
La carriera di Cannito: un passaggio a Rocky e il backstage degli spettacoli
Oltre a “Lo schiaccianoci”, Cannito è in tournée con “Rocky”, dove il protagonista è Pierpaolo Pretelli. L’interesse del coreografo per Pretelli è emerso durante le audizioni, quando ha scoperto che l’attore condivide una storia simile a quella del personaggio che interpreta. La vita di Pretelli, segnata da provenienze umili e sogni ambiziosi, è stata un fattore determinante nella scelta del cast. Durante le prove, Cannito ha notato l’impegno di Pretelli, che ha dedicato tutta l’estate a prepararsi, rendendolo uno dei membri più pronti del cast.
Il coreografo ha rivelato che “Rocky” si è rivelato essere uno dei progetti più complessi che ha affrontato, ma il talento di Pretelli ha impressionato sia Cannito che chi detiene i diritti dell’opera di Broadway, ricevendo anche la benedizione di Sylvester Stallone. Questo risultato sottolinea non solo le abilità artistiche di Pretelli, ma anche l’abilità di Cannito nel forgiare talenti emergenti.
Amici di Maria De Filippi: un amore per la formazione
Luciano Cannito ha un legame speciale con il programma “Amici di Maria De Filippi“, in cui ha ricoperto il ruolo di coach di ballo dal 2010 al 2013. Riconosce il valore educativo del programma per i giovani e il profondo impatto che ha avuto sulla sua carriera. Ha elogiato Maria De Filippi per la sua intuizione e sensibilità, sottolineando come la sua esperienza con “Amici” gli abbia fornito strumenti preziosi nel mondo della danza e del teatro.
Parlando della sua possibilità di tornare come coach, Cannito ha manifestato dubbi sulla sua disponibilità a causa dei suoi attuali impegni, che comprendono la direzione di due teatri e la gestione di diverse produzioni. Ha paragonato l’approccio della televisione a una forma di competizione a volte poco sana, riflettendo le sfide che i giovani artisti devono affrontare nell’industria dell’intrattenimento.
Le sfide dei giovani artisti e il futuro della danza italiana
Affrontando le difficoltà e le problematiche che molti giovani artisti stanno vivendo, Cannito ha notato un aumento degli attacchi di panico e delle ansie post-pandemia. Il periodo di isolamento ha lasciato cicatrici nel tessuto sociale, con molti ragazzi che si confrontano con esperienze che un tempo sembravano inimmaginabili. Cannito ha commentato come la danza continui a coinvolgere un gran numero di giovani, ma ha avvertito che la disciplina deve ora adattarsi a questi nuovi bisogni.
Guardando al futuro, il coreografo ha notato una crescente attenzione verso nuove forme di danza, in particolare il Modern, segnalando come i giovani stiano esplorando ampie opportunità di espressione al di là del balletto classico. La sua visione di un panorama danzante italiano vivace è alimentata dalla determinazione delle nuove generazioni, pronte a rigenerare il settore danzando con passione e creatività.
Ultimo aggiornamento il 30 Dicembre 2024 da Marco Mintillo