L’importanza del biologico nel panorama agroalimentare italiano assume un significato sempre più rilevante. Le cooperative, come dimostra la loro partecipazione a eventi internazionali, svolgono un ruolo cruciale in questo settore, puntando su prodotti di alta qualità e pratiche sostenibili. Recenti statistiche evidenziano come le cooperative non solo stiano crescendo in termini di fatturato, ma stiano anche penetrando in mercati esteri, contribuendo all’espansione del made in Italy.
Legacoop agroalimentare al Sana: un passo verso il futuro del biologico
La partecipazione di Legacoop Agroalimentare al Sana, il Salone internazionale del biologico e del naturale, in corso a Bologna dal 23 al 25 febbraio, sottolinea l’impegno di queste cooperative nel settore bio. Durante l’evento, il presidente Cristian Maretti interverrà al convegno “Una Ocm per il comparto biologico”, programmato per il 24 febbraio. Maretti ha evidenziato come il segmento biologico non rappresenti solo un’opportunità economica, ma si inserisca in una tradizione che valorizza pratiche agricole rispettose dell’ambiente. La cooperazione fa della sostenibilità e della biodiversità il proprio mantra, rifacendosi a un modello di sviluppo che promuove la salute del pianeta.
Questa visione si traduce in una crescente presenza alla manifestazione, dove diverse cooperative si fanno portavoce di un biologico che punta non solo alla coltivazione sostenibile, ma anche a un forte posizionamento sui mercati globali. La presenza al Sana rappresenta un’occasione per le cooperative di esportare la propria eccellenza e connettersi con operatori e consumatori interessati a scoprire le varietà del biologico italiano.
Foodex: un palcoscenico internazionale per il biologico
L’impegno di Legacoop Agroalimentare non si limita al Sana. La cooperativa prenderà parte anche a Foodex, la fiera internazionale di Food & Beverage a Tokyo, in programma dall’11 al 14 marzo. Giunta alla sua 50esima edizione, Foodex è considerata una vetrina fondamentale per i prodotti agroalimentari asiatici. Qui, Legacoop, insieme a rappresentanti del food made in Italy, organizzerà un seminario e uno showcooking focalizzati su biologico e Dieta Mediterranea. Si prevede una partecipazione attiva, supportata dal co-finanziamento di Ice. Queste azioni evidenziano come il biologico non sia solo una tendenza locale, ma un’opportunità di networking internazionale, destinata ad accrescere la notorietà e l’apprezzamento del biologico italiano in nuove aree geografiche.
Statistiche e dati sulle cooperative biologiche in Italia
Un recente report di Ismea e Rete Rurale Nazionale ha rivelato statistiche significative sulle cooperative agroalimentari italiane. Complessivamente, si registrano circa 5.100 realtà operanti, con un fatturato di circa 45 miliardi di euro nel 2023. Queste cooperative biologiche sono oltre 1.900, suggerendo uno spostamento sempre più marcato verso pratiche di produzione sostenibili. La stragrande maggioranza delle cooperative bio, ben l’85%, si dedica a attività di trasformazione e commercializzazione, dimostrando come il mercato richieda non solo prodotti freschi, ma anche beni trasformati e pronti per il consumo.
I dati di vendita rivelano che, sebbene gli ortofrutticoli continuino a dominare il mercato , il vino emerge come il prodotto di punta per le vendite trasformate, riscuotendo il 29,2% del mercato. Questo fa comprendere l’importanza di questo settore non solo nella tradizione italiana, ma anche sulla scena globale.
Crescita economica e mercati internazionali delle cooperative
Nel 2023, più della metà delle cooperative biologiche ha riportato un incremento del fatturato rispetto all’anno precedente. Confrontando i bilanci di dieci anni fa, risulta che il 75% delle cooperative ha visto un aumento significativo, evidenziando una crescita sostenuta in questo ambito. La rapida espansione di questo segmento alimentare offre una spinta positiva non solo a livello locale, ma anche a livello di esportazione.
Le esportazioni di prodotti biologici hanno registrato un grande interesse: quasi il 47% delle cooperative effettua vendite al di fuori dei confini nazionali. Il mercato dell’Unione Europea si conferma il principale bacino di sbocco, rappresentando il 75% delle vendite, mentre altri mercati come Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti si attestano tra i principali destinatari del biologico italiano.
La cooperazione come pilastro delle politiche agroalimentari
Le cooperative biologiche stanno rivestendo un ruolo cruciale nell’ambito delle politiche agroalimentari europee. Un’analisi mostra che il 40% di esse è associata a un’Organizzazione di Produttori riconosciuta, contribuendo a un sistema di filiera più aggregato. Questo sistema aiuta a valorizzare i prodotti biologici in un contesto di crescente attenzione al rispetto ambientale e alla sostenibilità. Le cooperative non solo promuovono pratiche di coltivazione responsabili, ma anche un’economia basata sulla condivisione e sul sostegno reciproco, aspetti che si allineano perfettamente con gli obiettivi di sviluppo sostenibile rintracciabili nelle politiche europee.
In un contesto in evoluzione, il crescente interesse verso il biologico offre opportunità uniche e una base solida per lo sviluppo economico prolungato.