Il cammino del gran sasso riparte con cento escursionisti e navetta gratuita tra fonte cerreto e campo imperatore

Il cammino del gran sasso riparte con cento escursionisti e navetta gratuita tra fonte cerreto e campo imperatore

La stagione invernale del Gran Sasso si chiude con l’ultima neve, mentre il Cammino del Gran Sasso attira oltre cento escursionisti tra aprile e maggio, confermandosi tra i percorsi più frequentati d’Italia.
Il Cammino Del Gran Sasso Ripa Il Cammino Del Gran Sasso Ripa
Nel 2025 il Gran Sasso ha chiuso la stagione sciistica con l’ultima neve, mentre il Cammino del Gran Sasso ha attratto oltre cento escursionisti, confermandosi come meta di trekking sostenibile e valorizzazione del territorio. - Gaeta.it

La zona del Gran Sasso ha vissuto un avvio di primavera singolare nel 2025. Mentre la stazione sciistica ha approfittato dell’ultima neve prima di Pasqua per chiudere in bellezza la stagione invernale, il Cammino del Gran Sasso ha attirato subito l’attenzione di un gruppo consistente di escursionisti. Tra il 25 aprile e il primo maggio, circa cento camminatori hanno scelto di esplorare questo percorso, segnalando l’inizio promettente di una stagione dedicata al trekking e alla natura.

La stagione dello sci chiude con l’ultima neve del gran sasso in appennino

Nel periodo a ridosso delle festività pasquali, la stazione sciistica del Gran Sasso ha registrato la sua ultima nevicata, confermandosi come la località dell’Appennino che conclude più tardi la stagione invernale. Le condizioni meteo di inizio primavera hanno consentito agli amanti della neve di godere degli ultimi giorni di sci, una scelta che non capita spesso in questa zona montuosa. Questo evento ha messo in risalto il ruolo della stazione come punto di riferimento per gli sport invernali, ma anche come luogo di transizione verso altre attività all’aperto man mano che la temperatura sale.

La chiusura della stagione sciistica segna per molti l’occasione di voltare pagina e iniziare a programmare escursioni, trekkings e passeggiate che durante la primavera e l’estate diventano protagoniste. Le ultime nevicate ricordano comunque che il Gran Sasso mantiene caratteristiche climatiche particolari, capaci di differenziare questo massiccio dagli altri rilievi appenninici, e permettono di tenere vive attività turistiche legate al freddo fino a fine stagione.

Cento camminatori inaugurano la primavera con il cammino del gran sasso

Il Cammino del Gran Sasso ha avviato il 2025 con una presenza importante di escursionisti. Durante il ponte festivo tra il 25 aprile e il primo maggio, oltre cento persone hanno percorso almeno una parte del sentiero. Questo numero segna un forte interesse verso il trekking lento e sostenibile nella zona, spostando l’attenzione del turismo da un modello “mordi e fuggi” verso un approccio che punta alla scoperta del territorio a passo calmo.

L’itinerario si estende per circa sessanta chilometri, interessando cinque comuni sul versante aquilano del massiccio. I camminatori si immergono tra paesaggi naturali ancora poco toccati dal turismo di massa, attraversando borghi e aree selvagge. L’offerta turistica si è poi arricchita con la messa a disposizione di una navetta gratuita che collega Fonte Cerreto a Campo Imperatore. Questa iniziativa ha visto l’organizzazione del Cammino coprire i costi di un servizio utile, soprattutto dopo la decisione di chiudere temporaneamente la funivia, fondamentale per spostamenti efficienti nella zona.

Il cammino tra i più frequentati d’italia con oltre quindicimila presenze nel 2024

Il percorso del Gran Sasso ha ottenuto un riconoscimento importante nell’anno passato. Nel 2024 il cammino si è classificato tra i più scelti in tutta Italia, con un afflusso complessivo superiore alle quindicimila persone. Il dato attesta una crescita significativa rispetto alla prima apertura ufficiale del 2023, quando ha iniziato a farsi conoscere come alternativa alle mete più consuete e affollate.

Il successo del Cammino non è causale. La creazione di un tracciato ben segnalato, unito alla valorizzazione di paesaggi e centri storici, offre un’esperienza completa agli escursionisti. Questo ha permesso di costruire un’offerta turistica capace di attirare persone interessate a permanenze più lunghe, rinunciando alla mera visita veloce. Un effetto positivo per le comunità locali che lavorano nell’ospitalità e che beneficiano di un turismo capillare e meno dispersivo.

Tracciato di 60 km con segnaletica, ricariche e un progetto sostenuto dal gal gran sasso-velino

Il cammino si articola su un percorso lungo sessanta chilometri segnalati con attenzione. Tutta l’area è stata georeferenziata, facilitando la navigazione anche con dispositivi elettronici. Sono state posizionate stazioni di ricarica per e-bike, una presenza ormai essenziale vista la diffusione sempre maggiore di mezzi elettrici per le escursioni. La sicurezza e il comfort sono stati curati con un intervento che ha avuto il sostegno finanziario del Gal Gran Sasso-Velino.

Questa iniziativa si è concretizzata grazie alla collaborazione tra operatori locali, tra cui alberghi, ristoranti e imprenditori, che hanno unito le forze per dare valore a una rete di itinerari già naturale, ma poco sfruttata. L’attenzione al dettaglio è percepibile non solo nelle infrastrutture fisiche, ma anche nell’accoglienza e nei servizi offerti lungo il cammino. Il progetto ha mantenuto saldo il legame con il territorio, mettendo in luce i suoi aspetti autentici e poco conosciuti.

Le cinque tappe del cammino attraversano canyon, borghi e paesaggi unici

Il percorso si divide in cinque tappe, ognuna con caratteristiche distintive e scenari particolari. La prima tappa parte da Fonte Cerreto e conduce fino a Castel del Monte. In questo tratto si esplora Campo Imperatore e il Canyon dello Scoppaturo, un’affascinante gola naturale utilizzata spesso come set cinematografico. La seconda tappa attraversa il Pianoro di San Marco e supera il Colle della Battaglia per arrivare alla Rocca di Calascio, un castello noto per la sua imponenza.

Nella terza giornata di cammino si lascia la Rocca di Calascio per puntare a Santo Stefano di Sessanio, borgo dall’atmosfera antica e suggestiva. La quarta tappa sposta il percorso verso Barisciano, attraversando la Piana delle Locce, un’area ricca di vegetazione e quiete. L’ultima fase del viaggio torna verso Fonte Cerreto passando per le pendici del Monte Ruzza e il rifugio di Montecristo, luoghi particolarmente amati per i panorami e la natura incontaminata.

Questo itinerario permette di toccare angoli diversi del Gran Sasso e di coniugare l’aspetto naturalistico con quello storico-culturale, offrendo ai camminatori un’esperienza eterogenea e stimolante.

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