Con l’approssimarsi delle festività natalizie, una squadra di calcio con forti radici italiane si appresta a vivere un momento cruciale della sua storia. Il Caravaggio Futebol Clube, una realtà calcistica che rappresenta la fusione tra cultura italiana e brasiliana, si prepara ad affrontare la sua prima avventura nel campionato di Serie A dello stato di Santa Catarina. Fondata nel 1970, questa squadra si distingue non solo per il suo nome ispirato al grande artista Michelangelo Merisi, ma anche per il legame con la comunità italiana di Nova Veneza, ora centro nevralgico per tanti appassionati di calcio.
Un legame profondo con la storia italiana
Il Caravaggio Futebol Clube nasce da un importante contesto culturale. La scelta del nome non è casuale: il club rende omaggio a Michelangelo Merisi, noto come Caravaggio, e celebra al contempo la patrona della squadra, Santa Maria del Fonte, venerata anche dai tanti immigrati italiani che hanno costruito la storia di Nova Veneza. Fondata da Michele Napoli e inizialmente chiamata Nuova Venezia, la città ha visto l’arrivo di una folta comunità veneta e bergamasca fino alla seconda guerra mondiale. In questo mix di culture, il culto di Santa Maria del Fonte ha dato vita a un legame spirituale intenso tra i tifosi e la squadra, che si riflette anche nel simbolo del club.
Negli ultimi anni, il Caravaggio ha avuto un percorso sportivo impressionante: dal professionismo raggiunto nel 2020, sono seguite una serie di promozioni che hanno portato la squadra alla massima serie. Ogni traguardo raggiunto non è solo il riflesso di abilità calcistiche, ma anche della forza di una comunità che si identifica pienamente nella propria squadra. La scelta di tenere un ritiro al seminario diocesano di Nostra Signora di Caravaggio non è quindi soltanto un modo per prepararsi fisicamente, ma anche un richiamo a questa tradizione di devozione e sostegno.
Il ritiro: un mix di sport e spiritualità
Per centrare il nuovo obiettivo di salvezza, il Caravaggio Futebol Clube ha deciso di trascorrere parte della preparazione in un contesto unico: il seminario diocesano di Nostra Signora di Caravaggio. Qui, tra preghiere e allenamenti, la squadra punta a recuperare energia e concentrazione. La decisione di condurre il ritiro in questo luogo non è casuale. La cupola del seminario è presente anche nello stemma della squadra, simbolo di un forte legame con la tradizione e l’identità locale.
Sotto la supervisione del rettore e di due sacerdoti, tutti ferventi tifosi del club, i calciatori si allenano in un campo adiacente al seminario, con l’obiettivo di affinare la loro preparazione in vista dell’esordio in campionato, fissato per il 15 gennaio contro la Chapecoense. La figura del sacerdote don Joel Savi, che segue la squadra anche nelle trasferte, rappresenta un sostegno spirituale ulteriore. È un’occasione per unire il pallone alla fede, creando un ambiente di totale concentrazione per l’intera squadra.
La preparazione non è solo fisica: i momenti di riflessione spirituale rappresentano un momento di cui i calciatori possono approfittare per fortificare il loro spirito di gruppo e affrontare la nuova sfida con determinazione e serenità. Questa fusione tra sport e spiritualità è una delle peculiarità del Caravaggio Futebol Clube, che sa che un po’ di fortuna e una preghiera in più potrebbero fare la differenza in un campionato competitivo come quello della Serie A di Santa Catarina.
Il debutto e gli obiettivi per la nuova stagione
Il debutto del Caravaggio Futebol Clube nel massimo campionato è atteso da tifosi e appassionati. La prima partita si svolgerà allo stadio da Montanha, un terreno di gioco che avrà un’importanza fondamentale anche per il morale della squadra. Affrontare la Chapecoense rappresenta non solo un’opportunità di mettere in mostra quanto appreso durante il ritiro, ma anche un momento significativo di confronto per una squadra che desidera consolidarsi nella nuova divisione.
Oltre alla salvezza, che resta l’obiettivo primario della stagione, la dirigenza e l’allenatore Luis Carlos Cruz puntano a far figurare bene il Caravaggio, evidenziando il talento e la passione dei propri giocatori. Ogni partita sarà un’opportunità per dimostrare l’evoluzione del club e la forza di una comunità orgogliosa delle proprie radici e della propria cultura. E proprio nel ricordo di Michelangelo Merisi, i giocatori cercheranno di scendere in campo con la determinazione necessaria per lasciare un segno importante nella storia del calcio locale.
La preparazione termina il 6 gennaio, ma il lavoro del Caravaggio Futebol Clube è solo all’inizio. L’intero staff e i giocatori sono pronti ad affrontare sfide, unendo spirito di squadra e una fede che li accompagna, nella speranza che ogni passaggio dell’anno calcistico porti a nuovi successi da festeggiare insieme.