Il cardinale Giuseppe Petrocchi inaugura la Porta Santa durante la 730/a Perdonanza Celestiniana

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Il cardinale Giuseppe Petrocchi inaugura la Porta Santa durante la 730/a Perdonanza Celestiniana - Gaeta.it

La 730/a Perdonanza Celestiniana ha visto, nella serata dedicata all'apertura della Porta Santa, un evento di grande significato per la comunità aquilana. L'arcivescovo emerito dell’Aquila, cardinale Giuseppe Petrocchi, ha officiato il rito, offrendo l'assoluzione a tutti coloro che entreranno nella basilica di Collemaggio con il cuore sincero, segnando un momento di riflessione e raccoglimento per la città.

La cerimonia religiosa presso la basilica di Collemaggio

Un rito sacro di grande tradizione

La cerimonia che ha accompagnato l'apertura della Porta Santa è uno dei momenti più attesi della Perdonanza Celestiniana, una tradizione radicata che risale al 1294. Essa rappresenta un'opportunità per i fedeli di ricevere l'indulgenza plenaria, e il cardinale Petrocchi ha sottolineato l'importanza del pentimento e della confessione per ottenere questo dono spirituale. La Porta Santa resta aperta ufficialmente dai vespri della vigilia della festività di San Giovanni Battista fino ai vespri del giorno successivo, permettendo così a molti di partecipare e ricevere la benedizione.

Un saluto pieno di emozione

Durante la celebrazione, il cardinale Petrocchi ha condiviso emozioni profonde con i presenti, ringraziando calorosamente la comunità per il supporto ricevuto nel corso del suo mandato di undici anni come arcivescovo. Il suo messaggio di gratitudine si è intrecciato con un sincero riconoscimento delle proprie fragilità e mancanze, esprimendo il desiderio di ricevere perdono. Ha affermato di considerarsi onorato di essere diventato cittadino aquilano e di aver preso parte attivamente alla ricostruzione della comunità, sotto tutti gli aspetti, spirituale, culturale e sociale.

Un messaggio di speranza per la città

Resilienza dopo il terremoto

Cardinale Petrocchi non ha risparmiato parole di apprezzamento nei confronti della resilienza mostrata dagli aquilani di fronte alle devastazioni portate dal terremoto. Ha osservato come, nonostante le difficoltà, la comunità si sia rialzata e abbia iniziato un percorso di rinascita. La trasformazione dell'Aquila, che da città distrutta ha iniziato a sorgere come simbolo di vita e speranza, è stata al centro del suo discorso. "Oggi, in molti luoghi dove prima si ergevano segni di morte, sventolano le bandiere della vita e della rinascita", ha affermato, promettendo di continuare a pregare per le vittime del sisma e alla ricerca di un loro supporto spirituale.

Riconoscimenti e ringraziamenti

Un passaggio particolare del suo discorso è stato dedicato ai professionisti dell'informazione. Petrocchi ha sottolineato l'importanza del loro lavoro nel trasmettere notizie correttamente e nel mantenere viva l'attenzione sulla ricostruzione della città. Monsignor Antonio D’Angelo ha pronunciato un discorso di ringraziamento al cardinale, simbolizzando il supporto e la gratitudine della comunità ecclesiastica. Anche il sindaco Pierluigi Biondi ha preso la parola, annunciando che Petrocchi riceverà il 'Premio del Perdono' come riconoscimento per il suo operato.

La chiusura della Porta Santa e il corteo di rientro

Tradizioni da rispettare

La Porta Santa, simbolo di speranza e redenzione, rimarrà aperta fino al giorno successivo all'evento. Al termine della celebrazione, è previsto il tradizionale corteo di rientro, che riunirà la comunità aquilana in un momento di unità e riflessione. Questo evento rappresenta non solo un atto di fede, ma anche un'opportunità per rinvigorire i legami sociali e culturali, sottolineando la resilienza e il carattere della popolazione.

Un evento di grande richiamo

La Perdonanza Celestiniana è un evento che continua ad attrarre attenzione e partecipazione, sottolineando l'importanza della storia e della cultura aquilana. L'apertura della Porta Santa, officiata dal cardinale Petrocchi, offre l'occasione per riflettere sulla storia della città e sulla sua evoluzione. Gli aquilani, con la loro determinazione, dimostrano che la fede e la comunità possono superare anche le sfide più difficili, rendendo l'Aquila un simbolo di speranza e rinascita.

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