L’attenzione torna alta sul drammatico caso di Ethan, un bambino di sette mesi rapito dal padre alla fine di agosto a Piano di Sorrento, in Campania. La madre, Claudia, ha lanciato un appello disperato per il ritorno del piccolo, sostenuta dalla comunità locale e dal parroco della Basilica di San Michele Arcangelo, don Antonino, il quale ha invitato i residenti a unirsi in preghiera.
Il rapimento di Ethan: una storia di dolore e angoscia
Il contesto della scomparsa
Ethan, nato a Cincinnati, Ohio, è stato portato via dal padre a fine agosto, in circostanze che hanno suscitato preoccupazione tra le autorità e la famiglia. La madre, Claudia, non ha più avuto notizie del suo bambino da quando il padre ha lasciato l’Italia per gli Stati Uniti, approfittando delle sue possibilità di viaggio. Secondo le segnalazioni, il bambino non sarebbe stato portato via con il consenso della madre, il che solleva interrogativi sulla legittimità della sua sottrazione. In risposta a questa situazione, Claudia ha immediatamente sporto denuncia ai carabinieri, avviando contestualmente le procedure necessarie sotto la convenzione dell’Aja sulla sottrazione interna di minori.
Il ruolo delle istituzioni
La questione solleva questioni importanti legate alla cooperazione internazionale tra le istituzioni italiane e statunitensi. La madre di Ethan ha chiesto l’intervento delle autorità competenti affinché possano collaborare efficacemente per ricondurre il piccolo a casa. Sotto questa pressione, si attende ora una risposta concreta da parte delle autorità pubbliche, non solo in Italia ma anche negli Stati Uniti dove Ethan potrebbe trovarsi. Questa circostanza richiama l’urgenza di una legislazione più robusta riguardante la protezione dei minori nei casi di custodia contrastata, un problema che tocca molte famiglie in difficoltà.
Supporto della comunità: una veglia di preghiera
L’invito del parroco
In questo drammatico contesto, il parroco don Antonino ha deciso di mobilitare la comunità locale, invitando tutti i residenti della Penisola sorrentina a partecipare a una veglia di preghiera che si terrà domenica 22 settembre alle ore 20:00 nella Basilica di San Michele Arcangelo. È un momento di riflessione, speranza e sostegno per la famiglia di Ethan e per tutti coloro che si sono sentiti coinvolti nella storia del piccolo. Don Antonino ha esortato i fedeli a unirsi in preghiera, ponendo l’accento sull’importanza della comunità nel supporto di chi sta vivendo una situazione così difficile.
Il gesto di solidarietà
La veglia non è solo un gesto simbolico, ma un’opportunità per riunire le forze e l’energia di una comunità alle prese con un evento doloroso. Inoltre, il parroco ha invitato i partecipanti a iscriversi alla pagina Facebook creata da Claudia, “Riportiamo Ethan A Casa dalla sua Mamma e dai suoi Fratelli“. Questo canale è diventato uno strumento cruciale per la diffusione di informazioni, aumentando la consapevolezza sulla situazione e raccogliendo solidarietà. La risposta della comunità è stata calorosa, con numerosi cittadini già pronti a partecipare per dare il proprio supporto.
Il grido di aiuto di Claudia e il futuro di Ethan
La resilienza di una madre
Claudia, 45 anni, originaria di Piano di Sorrento, vive una situazione incerta e angosciante da quando suo figlio è venuto meno. La sua devozione e determinazione per riportare a casa Ethan sono palpabili, così come il dolore che esprime per la separazione forzata. La madre ha condiviso il suo appello, non solo in modo personale, ma coinvolgendo anche le istituzioni sia italiane che statunitensi per sollecitare una risposta e un’azione concreta.
L’attenzione mediatica e il supporto sociale
La vicenda di Ethan ha catturato l’attenzione dei media locali e nazionali, contribuendo a far crescere la consapevolezza riguardo ai problemi di rapimento e sottrazione di minori. Attraverso l’intensificarsi delle notizie e della diffusione del caso, Claudia spera di ricevere un sostegno maggiore, affinché il piccolo Ethan possa tornare in Italia, dalla sua famiglia che lo aspetta con ansia. La comunità di Piano di Sorrento, unita nel dolore e nella speranza, continua a mobilitarsi per supportare la madre e tenere viva l’attenzione sulla sorte del bambino.