il Centre Pompidou chiude a Parigi e porta una mostra inedita al Maxxi di Roma nel 2027

il Centre Pompidou chiude a Parigi e porta una mostra inedita al Maxxi di Roma nel 2027

Il Centre Pompidou chiuderà temporaneamente nel 2025 per rinnovamenti, trasferendo parte della sua collezione in sedi internazionali, con una mostra esclusiva al Maxxi di Roma nel 2027 dedicata al processo creativo artistico.
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Il Centre Pompidou di Parigi chiuderà temporaneamente nel 2025 per lavori, distribuendo parte della sua collezione in sedi internazionali, tra cui il Maxxi di Roma che ospiterà una mostra dedicata al “fare” artistico nel 2027. - Gaeta.it

Il celebre Centre Pompidou di Parigi si appresta a chiudere temporaneamente i battenti per importanti lavori strutturali e organizzativi. Questa chiusura, fissata per settembre 2025, non significa la fine delle sue attività: il museo distribuirà alcune parti della sua collezione in vari luoghi del mondo. Tra questi c’è anche l’Italia, con il Maxxi di Roma che ospiterà una mostra esclusiva nel 2027. Vediamo cosa comporta questo passaggio per le due istituzioni e cosa attenderà il pubblico.

la chiusura del Centre Pompidou e la sua evoluzione in corso

Il Centre Pompidou, noto anche come Beaubourg, è uno dei musei più frequentati a Parigi, superato solo dal Louvre e dal Musée d’Orsay. Nel settembre 2025 chiuderà completamente per avviare una trasformazione strutturale e programmatica. Laurent Le Bon, presidente del Centro, ha definito questo momento come una “metamorfosi” necessaria per rinnovare il museo e renderlo adatto alle nuove sfide culturali.

Durante questo periodo di chiusura, la collezione del museo non verrà semplicemente conservata nei magazzini. Ci sarà un’attività di “disseminazione” che porterà opere e progetti in altri contesti internazionali scelti con attenzione, creando una rete temporanea ma solida di esposizioni. Questo vuole mantenere viva la presenza del Centre Pompidou nel dibattito artistico globale, senza interrompere il contatto col pubblico.

la collaborazione con il maxxi: nascita e sviluppi della mostra del 2027

Il Maxxi, museo nazionale delle arti del XXI secolo a Roma, sarà uno dei centri ospitanti questa iniziativa. Il direttore artistico del Maxxi, Francesco Stocchi, ha svelato alcuni dettagli di questo progetto che si sta strutturando da più di un anno. L’idea nasce da un accordo con il curatore del Centre Pompidou, Philippe Alain-Michaud, e porta avanti un rapporto instaurato già sotto la presidenza di Alessandro Giuli, solo di recente nominato ministro.

La mostra, prevista per il 2027, non ha ancora un tema svelato al pubblico. È però chiaro che punterà a raccontare un aspetto fondamentale della pratica artistica: il “fare” nell’arte. L’accento sarà messo su questione come la creatività scaturita dall’errore, dal caso e dal processo pratico e non solo dalla riflessione intellettuale. Questi elementi, spesso trascurati nelle accademie negli ultimi vent’anni, tornano al centro come motore di scoperta e invenzione.

il valore del fare: tra pratica artistica e processo creativo

Secondo Stocchi, la discussione intorno al fare in Italia e altrove deve riacquistare centralità. La mostra del Maxxi esplorerà questa prospettiva concentrandosi su come le idee nascano proprio durante l’azione, nell’atto pratico di lavorare con le mani e sperimentare. Nel mondo dell’arte contemporanea, l’enfasi, nelle scuole, si era spostata verso il pensiero critico e teorico, spesso a scapito del lavoro materiale.

Eppure l’arte si costruisce e si modifica proprio attraverso questo percorso di tentativi e correzioni. Il progetto espositivo ritorna su queste radici, mettendo in luce ciò che accade quando gli artisti si confrontano direttamente con materiali, strumenti e imprevisti. Una riflessione che getta luce su come l’errore non sia un limite, ma una fase integrante del processo creativo.

un sito temporaneo per il Pompidou e la crescita della rete culturale internazionale

Questa collaborazione segna anche un passaggio importante per il Centre Pompidou, che trova nel Maxxi una “casa temporanea” durante la sua chiusura a Parigi. La presenza di una delle sue collezioni in Italia rafforza il dialogo tra le istituzioni e rende visibile l’apertura verso spazi culturali di diversa natura.

In questo modo il museo francese mantiene il legame con il pubblico internazionale, sperimentando nuove forme di esposizione esterne dal proprio edificio originario. Contemporaneamente, il Maxxi consolida la propria funzione di polo di riferimento per l’arte contemporanea in Italia, raccogliendo un’eredità di prestigio da una realtà storica come quella del Centre Pompidou.

Il progetto, nato prima del cambio al vertice del Maxxi, è stato portato avanti con costanza e ha preso forma proprio negli ultimi mesi. Ospitare una mostra con il Centro francese significa per Roma segnare un passaggio significativo nel calendario culturale del prossimo futuro, con riflessi sulla scena artistica nazionale e internazionale.

La chiusura temporanea del Centre Pompidou non cancellerà quindi la sua presenza nel mondo. Il museo si prepara a trasformarsi senza sparire, facendo leva su collaborazioni internazionali e su una nuova visione artistica che mette al centro la pratica e l’azione degli artisti. Nel cuore di Roma, al Maxxi, si potrà vedere come questo processo artistico verrà raccontato, a due anni da questo importante passaggio.

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