Luciano Francone, figura di spicco nel mondo del ciclismo e segretario del Velodromo Francone, è venuto a mancare all’età di 76 anni. La sua morte ha gettato uno stato di profondo cordoglio nella comunità di San Francesco al Campo, segnando un momento difficile per il piccolo paese piemontese e per il movimento ciclistico locale. Francone è stato un pilastro per il velodromo, contribuendo in maniera sostanziale alla sua crescita e successo negli anni.
La figura di Luciano Francone e il suo ruolo fondamentale
Luciano Francone è stato per molti anni il cuore pulsante del Velodromo Francone, una struttura sportiva di riferimento per il ciclismo della zona canavesana. Sotto la sua guida, il velodromo non è solamente cresciuto come impianto, ma è diventato anche un centro di aggregazione e passione per tutti gli appassionati di ciclismo. La sua dedizione al lavoro, pur non essendo sempre sotto i riflettori, ha garantito il mantenimento di standard elevati e l’organizzazione di eventi sportivi che hanno attratto ciclisti di tutte le età.
Francone era descritto come una persona disponibile e cortese, qualità che gli hanno permesso di instaurare legami profondi all’interno della comunità ciclistica piemontese. Grazie al suo impegno, il Velodromo Francone ha rappresentato un ambiente accogliente, dove giovani ciclisti e professionisti potevano trovare supporto e opportunità di crescita. La scomparsa di Luciano ha lasciato un vuoto incolmabile non solo tra i colleghi e i dirigenti del velodromo, ma anche tra gli atleti che hanno avuto modo di beneficiare della sua conoscenza e passione per lo sport.
La comunità si unisce nel dolore
La notizia della scomparsa di Luciano Francone è stata accolta con grande tristezza non solo dai familiari, ma anche da tutti coloro che lo hanno conosciuto. Franco Bocca, esperto giornalista e appassionato di ciclismo, ha condiviso ricordi affettuosi nei confronti di Francone, esprimendo la propria solidarietà alla famiglia e sottolineando il rispetto che aveva guadagnato nel corso degli anni. Le sue parole rispecchiano il sentimento comune di una comunità in lutto, unita nel ricordo di un uomo che ha dedicato la sua vita al ciclismo.
La cerimonia funebre, prevista per mercoledì 29 gennaio presso la chiesa parrocchiale di San Francesco al Campo, rappresenterà non solo un momento di raccoglimento familiare, ma anche un’occasione per gli amici e gli appassionati di ciclismo di rendere omaggio a un’importante figura del settore. La famiglia di Luciano, in particolare la moglie Silvia Fassio e i figli Mauro, Elena e Davide, si troverà circondata dall’affetto e dalla stima di una comunità che non dimenticherà mai l’eredità lasciata da Francone.
Un’eredità di passione e impegno
L’eredità di Luciano Francone va oltre la sua persona; riflette l’impatto positivo che la sua passione ha avuto sul mondo del ciclismo e sulle nuove generazioni di atleti. Il Velodromo Francone non è solo un luogo dove si praticano competizioni, ma è diventato un simbolo di intento comunitario e sviluppo sportivo, grazie al contributo inestimabile di Francone.
La sua influenza continua a vivere attraverso le attività del velodromo, un centro di formazione e solidarietà per i ciclisti. La comunità motociclistica piemontese porterà avanti i suoi insegnamenti e il suo spirito di servizio, ispirandosi al modello che lui ha rappresentato. La sua scomparsa è un richiamo all’importanza dell’impegno personale e della dedizione, valori che permettono di trasformare passioni individuali in opportunità collettive. Il nome di Luciano Francone diventerà un faro per i futuri ciclisti, simboleggiando la forza della comunità e l’amore per lo sport.