Il Cirò: tradizione e innovazione nel vino calabrese

Il Cirò: tradizione e innovazione nel vino calabrese

Il Cirò, vino calabrese con radici greche, si evolve grazie all’innovazione di Caparra & Siciliani e all’enologo Jacopo Vagaggini, mantenendo viva la tradizione vitivinicola locale.
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Il Cirò: tradizione e innovazione nel vino calabrese - Gaeta.it

Il Cirò, vino prestigioso della Calabria, ha radici storiche che si intrecciano con la cultura greca e antica. La sua storia si arricchisce oggi di nuove prospettive grazie all’impegno di aziende locali come Caparra & Siciliani, che si sforzano di unire tradizione e innovazione. Sotto la direzione dell’enologo Jacopo Vagaggini, il brand punta a esaltare le peculiarità di questo nettare unico, ricevendo importanti riconoscimenti nel panorama vitivinicolo.

La storia e la tradizione del Cirò

Si narra che il Cirò sia stato uno dei vini ufficiali delle antiche Olimpiadi, celebrato tra i greci per la sua qualità e riservato agli atleti vincitori. Questo legame con il passato ha reso il Cirò non solo un prodotto da tavola, ma un simbolo culturale. Oggi, l’azienda Caparra & Siciliani si pone come custode di questa eredità, glorificando la tradizione vinicola calabrese, particolarmente ricca e variegata, attraverso l’uso di tecnologie moderne.

Nei vigneti della zona di Cirò, situati lungo la costa ionica, si coltivano principalmente uve autoctone, tra cui il Gaglioppo e la Greco, due varietà che esprimono al meglio il terroir locale. La storia di questa azienda iniziò oltre settant’anni fa, e attualmente è formata da una comunità di 26 soci che continuano a portare avanti l’importante missione di preservare e promuovere la viticoltura della regione. Questo forte legame tra le generazioni viene custodito con attenzione, in modo che le tradizioni vitivinicole calabresi non vadano perdute.

L’approccio di Jacopo Vagaggini

Con l’arrivo di Jacopo Vagaggini, l’azienda ha intrapreso un nuovo corso che mira a innovare senza scordare le radici. Vagaggini, giovane enologo con un’esperienza consolidata, ha messo in atto cambiamenti significativi nella vinificazione, rendendo i vini più rappresentativi del territorio. Durante una recente degustazione a Roma, sono stati presentati quattro vini: Curiale Cirò Bianco DOC 2023, Vintage Cirò Rosso Classico Superiore 2021, Mastrogiurato IGT Calabria Rosso 2021 e Lice Cirò 2021.

L’enologo ha descritto il Gaglioppo come una varietà dalle notevoli potenzialità, ma ha anche avvertito della necessità di una lavorazione attenta per evitarne eccessi rustici. Un approccio gentile nella vinificazione è essenziale affinché il vino esprima le sue caratteristiche più profonde. Per raggiungere questo obiettivo, l’azienda ha avviato una serie di sperimentazioni di vinificazione, cercando di scoprire le potenzialità di viti con oltre trent’anni di età.

Tecniche di vinificazione e affinamento

Vagaggini ha introdotto delle tecniche innovative per l’affinamento dei vini. In particolare, sono state condotte prove che prevedono un prolungato contatto con il legno francese per 18 mesi, permettendo al vino di assorbire complessità aromatiche equilibrate. La tostatura del legno è un aspetto cruciale; ogni partita viene seguita con attenzione per garantire che il risultato finale non sovrasti il carattere originale del Gaglioppo.

Dopo il periodo in rovere, il vino passa in contenitori di cemento grezzo, un passo che favorisce una naturale ossigenazione e aiuta a ristabilire l’equilibrio della bevanda. Infine, il vino riposa in bottiglia per un anno, un tempo necessario per affinarsi ulteriormente e sviluppare le sue migliori caratteristiche. Il risultato è un prodotto che si distingue con chiarezza per la sua identità, rappresentando al meglio il territorio di Cirò.

Una comunità e un futuro sostenibile

Caparra & Siciliani opera come una cooperativa, ma con un forte senso di comunità tra i membri. Carlo Siciliani ha sottolineato come la storicità dei legami tra i soci non sia solo un valore affettivo, ma fondamentale per garantire un futuro alla produzione vinicola locale. La scelta di eliminare varietà come lo Chardonnay per tornare a coltivare uve locali riflette un forte attaccamento alle tradizioni.

La visione dell’azienda si concentra sulla trasmissione di questi valori alle nuove generazioni, auspicando che il sentimento di appartenenza e unità possa perdurare nel tempo. Con una crescente attenzione alla qualità, il Cirò e la Calabria, con le sue oltre quaranta cantine, si preparano ad affrontare le sfide del futuro.

Ultimo aggiornamento il 2 Dicembre 2024 da Donatella Ercolano

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