Il codice santini arriva alla galleria nazionale delle marche: un nuovo tesoro per urbino

Il codice santini arriva alla galleria nazionale delle marche: un nuovo tesoro per urbino

Il Codice Santini, prezioso manoscritto rinascimentale, arriva alla Galleria Nazionale delle Marche, arricchendo il patrimonio culturale di Urbino e rivelando l’interesse per ingegneria e scienze dell’epoca.
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Il codice santini arriva alla galleria nazionale delle marche: un nuovo tesoro per urbino - Gaeta.it

Un’imperdibile novità si aggiunge al patrimonio culturale italiano con l’arrivo del Codice Santini alla Galleria Nazionale delle Marche, nel magnifico Palazzo Ducale di Urbino. Questo prezioso manoscritto, databile ai primi decenni del Cinquecento, offre uno sguardo affascinante sulle macchine ingegneristiche e belliche dell’epoca, rivelando l’interesse del Rinascimento per le scienze matematiche e ingegneristiche sotto le dinastie Montefeltro e Della Rovere. Presentato al pubblico il 19 febbraio, il Codice Santini era sul mercato dall’anno precedente e rappresenta un significativo passo avanti per le collezioni della Galleria.

Un tesoro dimenticato delle scienze rinascimentali

Il Codice Santini si compone di una serie di disegni e descrizioni di macchine, strumenti e strutture belliche. Questo manoscritto non è solo una testimonianza della genialità tecnica dell’epoca, ma un segno tangibile dell’interesse per le discipline scientifiche di quel tempo, caratteristiche della cultura urbinate. Contextualizzato tra le dinastie Montefeltro e Della Rovere, il Codice potrebbe essere attribuito a più autori, tra cui Francesco di Giorgio Martini, noto architetto e ingegnere rinascimentale, o Giovan Battista Comandino, un matematico e ingegnere del tempo.

La ricerca attorno all’autore è ancora aperta, e questo mistero contribuisce ad aumentare il fascino attorno all’opera. Essa rispecchia infatti il fervore culturale del Rinascimento, un’epoca in cui arte e scienza si intrecciavano per dar vita a prodotti intellettuali di grande valore. Gli storici sono ora al lavoro per risalire alla figura del creatore del Codice, arricchendo ulteriormente la storia di questo straordinario manoscritto.

Un legame con il palazzo ducale

Il Palazzo Ducale di Urbino non è solo il nuovo custode del Codice Santini, ma è intrinsecamente legato alla sua storia. Vi sono evidenze che collegano il manoscritto al palazzo attraverso le formelle del Fregio dell’Arte della Guerra, un’opera recentemente riallestita nelle Soprallogge al piano nobile della residenza. La presenza del volume nella storica biblioteca ducale, ora in gran parte conservata presso la Biblioteca Vaticana, testimonia il suo legame indissolubile con la cultura e la nobiltà locale. Un inventario del 1632 menziona già la sua assenza, suggerendo che potrebbe essere rimasto in città e tramandato da nobili famiglie locali fino agli ultimi proprietari.

Questa scoperta non solo arricchisce il patrimonio culturale della Galleria Nazionale delle Marche, ma offre anche un’importante opportunità di riscoperta della storia rinascimentale di Urbino. La possibilità di esporre un’opera con tale significato storico e culturale rappresenta un traguardo significativo nel contesto della valorizzazione della cultura marchigiana.

Un futuro di arricchimento culturale

L’acquisizione del Codice Santini si inserisce perfettamente nella strategia della Galleria Nazionale delle Marche, volta a potenziare le proprie collezioni. Grazie all’ampliamento degli spazi espositivi avvenuto nel 2022, la Galleria si è dotata di nuove aree in cui mostrare opere di significativo valore. Il recupero di opere d’arte, come nel caso di un frammento dello studiolo di Francesco Maria II Della Rovere, avvenuto nel 2023, e l’assegnazione di un dipinto del Sassoferrato nel 2024, segnano un percorso proattivo verso la valorizzazione e la conservazione di tesori artistici.

Queste acquisizioni non solo ampliano il panorama delle opere disponibili al pubblico, ma rafforzano anche il posizionamento della Galleria come centro culturale d’eccellenza. La presenza di nuove opere offre l’opportunità ai visitatori di immergersi in un passato ricco di storia e bellezza, contribuendo a mantenere viva l’eredità culturale di Urbino e della sua straordinaria tradizione artistica.

L’arrivo del Codice Santini rappresenta così non solo un arricchimento per la Galleria Nazionale delle Marche, ma anche un simbolo dell’importanza della storia locale nel più ampio contesto culturale italiano. Con eventi e mostre dedicate, il pubblico avrà l’opportunità di apprezzare e studiare questo documento unico, garantendo un futuro luminoso per la cultura marchigiana.

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