Il comitato “Fermiamo il mostro”, che conta oltre 9000 membri, continua la sua opposizione al Rigassificatore di Vado Ligure, in provincia di Savona. Ad un anno dalla massiccia manifestazione del 31 agosto 2023, in cui centinaia di cittadini hanno partecipato a una serata di informazione, il comitato intende ricordare quell’evento come punto di partenza di una continua battaglia da parte della comunità locale. Una lotta che si intreccia con tematiche politiche e le imminenti elezioni regionali, dopo gli arresti di figure influenti come Giovanni Toti e Matteo Cozzani, coinvolti in un’inchiesta che ha scosso il panorama politico regionale.
una manifestazione che ha segnato un cambio di rotta
un evento di massa
La manifestazione del 31 agosto 2023 ha visto la partecipazione di migliaia di cittadini, superando ogni aspettativa. Questo evento ha segnato l’inizio di una mobilitazione attiva contro il rigassificatore, ma non serve a glorificare un traguardo raggiunto. Secondo il comitato, è fondamentale mantenere viva la memoria di quel momento per comprendere meglio l’importanza della lotta dei cittadini e dei sindaci che, al momento, è tutt’altro che risolta. L’assemblea ha avuto come obiettivo principale quello di informare la comunità locale riguardo agli impatti e ai rischi legati al progetto, prendendo coscienza delle varie implicazioni ambientali e sociali.
un contesto politico instabile
A rendere ancora più rilevante la situazione attuale è il contesto politico instabile. Gli arresti di Toti e Cozzani, avvenuti in seguito a un’inchiesta giudiziaria, hanno scosso il settore politico regionale e hanno suscitato interrogativi sull’integrità e sull’affidabilità di quelli che fino ad oggi avevano sostenuto la realizzazione del rigassificatore. Con il precipitare della situazione, molti politici, tradizionalmente favorevoli al progetto, hanno iniziato a rivedere le loro posizioni. Tuttavia, non tutti hanno cambiato idea, come sottolinea il comitato. In particolare, Toti e alcuni membri di spicco della sua cerchia continuano a sostenere l’iniziativa, portando avanti argomenti che sostengono l’inevitabilità del progetto.
la fiducia perduta nei politici local
cambiamenti di opinione e opportunismi
In generale, il comitato “Fermiamo il mostro” mette in guardia rispetto ai cambi di posizione di alcuni politici locali, che ora si dichiarano contrari al rigassificatore. Secondo la loro interpretazione, tali dichiarazioni appaiono come un tentativo di conquistare consensi in vista delle prossime elezioni, senza però un vero cambiamento di intenti. La giunta regionale uscente ha, infatti, trasferito decisionalità al governo centrale, spingendo affinché il progetto potesse andare avanti senza interruzioni. Questa mancanza di coerenza sulla questione ha generato un clima di sfiducia tra i cittadini, che non vedono nelle nuove promettenti dichiarazioni un reale impegno verso il rispetto degli interessi collettivi.
gli impegni della nuova giunta
Per il comitato, la nuova giunta regionale sarà chiamata ad affrontare la questione del rigassificatore in modo chiaro e diretto. La resistenza all’operazione di Vado Ligure dovrà essere una priorità assoluta per qualsiasi candidato che desideri ricevere il sostegno dell’elettorato. La battaglia non riguarda solo la rivendicazione di posizioni politiche, ma coinvolge una visione più ampia riguardo alla sicurezza e alla sostenibilità ambientale, temi che non si possono ignorare.
prospettive future: il ruolo della comunitÃ
un movimento che resiste
La battaglia contro il rigassificatore non è solo una questione locale, ma riflette un fenomeno crescente di attivismo civico che si sta diffondendo su scala più ampia. I cittadini di Vado Ligure e Savona hanno dimostrato che la mobilitazione popolare può avere un impatto significativo. Le manifestazioni, le assemblee aperte e le iniziative di sensibilizzazione sono solo alcuni degli strumenti attraverso i quali i membri del comitato continuano a promuovere la loro causa e a mantenere viva l’attenzione pubblica sulla questione.
il futuro è nelle mani dei cittadini
Con le elezioni regionali all’orizzonte, i cittadini di Vado Ligure sono ormai più consapevoli e pronti a esprimere le loro richieste. La responsabilità dei prossimi rappresentanti politici sarà quella di dimostrare che l’interesse della comunità viene prima di tutto. La strada da percorrere è ancora lunga, ma la determinazione di un comitato composto da migliaia di membri evidenzia la forza della partecipazione popolare e l’importanza di una governance attenta e responsabile.