Il comitato per la difesa del lago bracciano invia una diffida a acea ato 2 e altri enti

Il comitato per la difesa del lago bracciano invia una diffida a acea ato 2 e altri enti

Il Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano diffida Acea Ato 2 dai prelievi d’acqua, evidenziando rischi ambientali e legali per il lago di Bracciano e le comunità locali.
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Il comitato per la difesa del lago bracciano invia una diffida a acea ato 2 e altri enti - Gaeta.it

La preoccupazione per il lago di Bracciano cresce con la recente diffida formalmente inviata dal Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano. Con l’assistenza legale degli avvocati Simone Calvigioni e Francesco Falconi, il Comitato ha criticizzato i tentativi di Acea/Acea Ato 2 e altre autorità di effettuare prelievi di acqua dal lago, sottolineando il potenziale impatto ambientale negativo. La situazione rappresenta un punto delicato per le comunità locali e l’ecosistema acquatico della zona.

Il contenuto della diffida

Nel documento ufficiale, il Comitato richiede esplicitamente che Acea/Acea Ato 2 fermi qualsiasi prelievo d’acqua dal lago di Bracciano. La Regione Lazio e altri enti coinvolti sono avvertiti che non devono autorizzare alcuna captazione. Il messaggio del Comitato è chiaro: la tutela dell’ambiente e delle risorse naturali deve avere la priorità rispetto a qualsiasi manovra commerciale.

Il Comitato informa anche della possibilità di intraprendere azioni legali contro chiunque possa concorrere, tramite atti proattivi come l’emissione di un nulla osta, o in modo omissivo, non fermando i prelievi. Questa posizione ferma testimonia una crescente ansia tra i residenti circa le sorti del lago, che rappresenta un patrimonio naturale e culturale fondamentale per il territorio.

Giustificazioni del comitato sulle captazioni

L’atto di diffida non si limita a esprimere preoccupazioni, ma specifica anche le ragioni scientifiche dietro le opposizioni ai prelievi. Secondo il Comitato, la ripresa delle captazioni da parte di Acea Ato 2 comporterebbe un abbassamento delle acque di circa 3,5 centimetri, rischiando di provocare un arretramento delle linee di costa. Questo fenomeno potrebbe avere conseguenze negative sul processo di depurazione naturale dell’acqua e sulla riproduzione delle specie ittiche, un elemento vitale per la biodiversità lacustre.

Il Comitato critica la proposta di Acea Ato 2 di monitorare l’impatto ambientale prima e dopo i prelievi. A loro avviso, questa iniziativa dimostra la mancanza di capacità da parte della società di prevedere e prevenire gli impatti ecologici su specie e habitat. Secondo le valutazioni del Comitato, sono necessarie misure preventive più rigorose per garantire la salute dell’ecosistema.

La questione del nuovo acquedotto

All’interno della diffida, il Comitato esprime scetticismo anche riguardo all’utilizzo delle acque dell’acquedotto Traiano, che si vorrebbe riversare nel lago in cambio di ulteriori prelievi. Spiega che la concessione attraverso la quale Acea Ato 2 preleva acqua dal lago già prevedeva che tutte le derivazioni, elaborate per rapportare il prelievo al livello delle acque, dovessero confluire nel lago. Non è chiaro perché questa misura non venga attuata, considerando che sarebbe stata utile per compensare l’abbassamento delle acque provocato da prelievi passati ritenuti illegittimi.

Il contesto attuale del lago

La situazione attuale del lago di Bracciano è critica. Secondo i dati riportati, il livello dell’acqua è di 161,78 metri sul livello del mare, valore che si colloca al di sotto dei livelli registrati in occasioni passate, tra cui quelli del 2017, quando si verificarono danni notevoli all’ecosistema lacustre. Un aspetto preoccupante del contesto attuale è che nel febbraio 2021 Acea Ato 2 aveva già tentato di riprendere i prelievi per situazioni simili a quelle attuali, ma la richiesta era stata negata.

La diffusione della diffida e il contesto legale

La diffida è stata inoltrata alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia, dove attualmente è aperto un procedimento penale a carico dei vertici di Acea Ato 2. L’accusa riguardante il disastro ambientale risale al 2017 e coinvolge anche il presidente della Regione Lazio. Il documento circola tra varie autorità competenti, comprese quelle preposte alla tutela del suolo e delle risorse idriche.

Citiamo, infine, una sentenza della Corte di Cassazione che ha stabilito che le captazioni dal lago devono essere bloccate se il livello delle acque scende sotto i 161,90 metri sul livello del mare. Inoltre, è obbligatoria l’installazione di sistemi di flussometria per consentire il blocco automatico dei prelievi in caso di livelli critici.

Con questa mossa decisiva, il Comitato si dimostra un attore attivo nella salvaguardia del lago Bracciano e intende mettere in atto tutte le misure legali per proteggere questo ecosistema.

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