Molti gruppi di cattolici americani vicini a Donald Trump guardano con interesse al prossimo conclave, immaginando un pontefice più rigoroso sui temi tradizionali. Questi ambienti, spesso definiti cattolici Maga, contestano apertamente la direzione del pontificato di papa Francesco, criticato per le sue aperture verso posizioni riformiste. Il dibattito all’interno della comunità cattolica statunitense mette in luce un forte contrasto fra visioni religiose e politiche che si intrecciano in modo complesso.
il ruolo delle frange conservatrici cattoliche negli stati uniti
I cattolici Maga sono un gruppo che unisce fede religiosa e forti convinzioni politiche legate a Donald Trump. Dopo la morte di papa Francesco, alcuni esponenti di questo gruppo hanno auspicato un papa che abbia un profilo simile a quello dell’ex presidente, intendendo con ciò un ritorno a posizioni più tradizionaliste e meno aperte ai cambiamenti teologici e sociali. Secondo un articolo del Financial Times, queste frange vedono nel pontificato di Francesco una rottura con i valori cristiani, specialmente sulle questioni dell’aborto, della sessualità e delle politiche migratorie.
posizioni di alcuni personaggi chiave
Personaggi come Jesse Romero, podcaster cattolico di Phoenix, hanno espresso chiaramente l’idea di un “papa in stile Trump” che riscriva un’agenda ecclesiastica di ritorno a principi rigidi. Roger Stone, ex consigliere di Trump, ha invece preso una posizione più dura, bollando le lodi rivolte a Francesco come “nauseanti” e mettendo in dubbio la sua legittimità come pontefice. Questi attacchi riflettono il malcontento crescente in parte della base cattolica conservatrice statunitense, soprattutto per certe scelte pastorali di Francesco percepite come troppo progressiste o fuori dalla tradizione.
le principali criticità verso papa francesco dalla sfera conservatrice
Le critiche rivolte a papa Francesco provengono da diverse aree del cattolicesimo tradizionale in America. Alcuni temi chiave hanno alimentato scontri interni: la benedizione alle coppie omosessuali, l’impegno ambientale seguito a livello globale, l’apertura verso i migranti e la sospensione di elementi tradizionali come il latino nella liturgia. Questi punti hanno creato un ampio dissenso che si è consolidato nel tempo, divenendo un fronte di opposizione strutturato.
interpretazioni accademiche e dati formativi
David Deane dell’Atlantic School of Theology ha descritto la relazione tra i cattolici Maga e i cattolici “post-liberali” come una sorta di simbiosi, che rinsalda un’identità religiosa con un orientamento politico di destra. Questo fenomeno è visibile anche nel cambiamento generazionale tra i sacerdoti americani, dove, secondo i dati raccolti dal Catholic Project, oltre l’80% dei nuovi ordinati dopo il 2020 si dichiara conservatore. Istituzioni come la Franciscan University of Steubenville e la Ave Maria University contribuiscono alla formazione di questa nuova classe ecclesiastica dalla linea tradizionalista.
le risposte di papa francesco ai critici interni e le tensioni con la chiesa americana
Papa Francesco non è rimasto in silenzio di fronte a queste critiche. Nel corso del suo pontificato ha preso provvedimenti diretti contro vescovi e cardinali considerati troppo intransigenti o oppositori della sua linea. In Texas, ha rimosso il vescovo Joseph Strickland, noto favorevole alle posizioni più tradizionaliste, e ha revocato lo stipendio e l’alloggio vaticano al cardinale Raymond Burke, uno dei principali firmatari dei “dubia” su Amoris Laetitia.
lettere e prese di posizione
In una lettera indirizzata ai vescovi americani, Francesco si è pronunciato contro le deportazioni messe in atto dall’amministrazione Trump, definendole un “attacco alla dignità umana“. Queste posizioni hanno alimentato ulteriormente lo scontro all’interno della Chiesa negli Stati Uniti, dove il pontificato argentino ha trovato sia sostenitori convinti sia oppositori agguerriti.
il conclave e le prospettive per il futuro della chiesa cattolica
Il prossimo conclave deciderà la direzione della Chiesa cattolica per il futuro. Attualmente sei dei dieci cardinali elettori statunitensi sono stati nominati da papa Francesco e mostrano una visione pastorale che segue il suo modello. John Yep, leader del gruppo Catholics for Catholics, ha ammesso che è più plausibile un pontefice che prosegua la linea di Francesco, piuttosto che un cambio netto.
Nonostante questo, i cattolici Maga continuano a sperare in un papa che possa correggere alcune scelte ritenute troppo moderne e dividere meno la comunità ecclesiale. Lo scenario che si presenta indica un confronto interno che probabilmente segnerà l’elezione del prossimo pontefice e delinea le tensioni ancora vive fra le spinte riformiste e la tradizione cattolica più rigida, soprattutto negli Stati Uniti.