Il disegno di legge n. 824, che introduce misure severe contro la gravidanza surrogata, ha trovato approvazione anche al Senato, dopo il via libera della Camera. Con questo provvedimento, il governo italiano considera illegale non solo la gravidanza surrogata praticata nel paese, ma anche quella realizzata all’estero, in nazioni dove tale pratica è regolamentata e legale. L’approvazione ha scatenato una reazione veemente da parte delle forze di opposizione, compattate nella protesta contro quello che considerano un attacco ai diritti individuali e alla libertà di scelta.
Approvazione del ddl n. 824 e implicazioni legali
Il ddl sulla gravidanza surrogata, che criminalizza la maternità surrogata sia in Italia che all’estero, stabilisce che i cittadini italiani che ricorreranno a questa pratica in paesi dove è consentita saranno perseguibili dalla legge italiana. Questa decisione sorge in un contesto di crescente dibattito pubblico sulla procreazione assistita e sulle libere scelte familiari, e si inserisce in un panorama internazionale dove la gravidanza surrogata è legalmente praticata in circa 65 nazioni, di cui sei in Europa.
Il provvedimento ha sollevato preoccupazioni circa le potenziali violazioni dei diritti individuali. Molti temono che questa legislazione possa colpire anche le coppie che cercano di avere un figlio in situazioni di particolare vulnerabilità . La maggioranza ha sostenuto che l’intento è quello di proteggere i diritti dei bambini e prevenire possibili abusi legati alla surrogata, ma l’opposizione critica aspramente questa posizione, vedendola come una negazione della libertà di scelta.
Il dibattito infuocato in Senato
Il confronto in Senato è stato caratterizzato da momenti di alta tensione, con i Presidenti di turno costretti a interrompere più volte le discussioni e minacciare la sospensione dei lavori.
Diversi senatori hanno alzato la voce contro il provvedimento, sostenendo che criminalizzare le scelte riproduttive di cittadini italiani privati della libertà di scelta equivale a un passo indietro rispetto ai diritti civili. L’atmosfera di scontro ha evidenziato non solo le divisioni politiche, ma anche profonde divergenze ideologiche sulla questione del diritto alla maternità e della scienza.
Al centro del dibattito ci sono diverse argomentazioni, incluse preoccupazioni etiche e pratiche riguardo alla salute e al benessere dei minori, che necessitano di un’attenzione particolare. La maggioranza ha insistito sull’urgenza di regolamentare una pratica che, a loro avviso, può sfociare in abusi, mentre l’opposizione accusa la maggioranza di adottare una posizione ideologica che non tiene conto delle reali esigenze delle famiglie.
Le dichiarazioni della senatrice Elena Cattaneo
Una delle figure più rappresentative dell’opposizione, la senatrice a vita e scienziata Elena Cattaneo, ha espresso forte contrarietà al ddl. Cattaneo ha messo in guardia contro il rischio che il disegno di legge diventi un manifesto ideologico piuttosto che una risposta razionale a un tema complesso. Ha sottolineato l’importanza di porre attenzione sulla libertà e sull’autodeterminazione individuale, nonché sul benessere psico-fisico dei minori, considerato un parametro fondamentale da tenere in considerazione.
La senatrice ha anche richiamato l’attenzione su altre normative, come la legge n. 40 del 2004, criticando il fatto che, mentre si dovrebbe discutere delle limitazioni impose alla ricerca scientifica, si sta invece ampliando l’ambito di punibilità verso pratiche legali in altri paesi. Cattaneo ha concluso il suo intervento evidenziando la necessità di un approccio più umano nei confronti della maternità surrogata, rivolgendo l’attenzione verso le esperienze positive di gestazione solidale in nazioni dove essa è regolamentata e rispettata.