Il degrado invisibile del Multipiano: le ombre di via Gaetano Ermoli

Il dibattito sul “Multipiano” di Tor Tre Teste si concentra su via Francesco Tovaglieri, trascurando via Gaetano Ermoli, evidenziando problemi di degrado e mancanza di attenzione da parte delle autorità.
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Il degrado invisibile del Multipiano: le ombre di via Gaetano Ermoli - (Credit: abitarearoma.it)

La questione del Multipiano, noto anche come “Ecomostro” di Tor Tre Teste, è tornata alla ribalta. Questa struttura, spesso al centro di dibattiti politici e sociali, continua a sollevare preoccupazioni, non solo per la sua architettura controversa, ma anche per le condizioni in cui versa. Un aspetto spesso trascurato dai media e dagli amministratori è la via Gaetano Ermoli, che, seppur limitrofa, sembra rimanere nell’ombra delle discussioni pubbliche. Questo articolo esplorerà le dinamiche legate a questo luogo, evidenziando la differenza tra quanto percepito e la realtà dei fatti.

Il contesto del “ecomostro” di Tor Tre Teste

Il cosiddetto “Ecomostro” si trova nel quartiere di Tor Tre Teste ed è noto per il suo aspetto architettonico controverso. Questa struttura, che ha generato numerosi dibattiti, è spesso associata a via Francesco Tovaglieri, dove al civico 29 è situata l’entrata per le operazioni di carico e scarico delle attrezzature elettorali. Nonostante l’attenzione mediatica e politica si concentri principalmente su questo accesso, molte persone ignorano la presenza di via Gaetano Ermoli, la parallela che abbraccia l’altro lato della stessa area.

Una delle caratteristiche distintive di via Gaetano Ermoli è l’esistenza di diverse entrate che danno accesso al Multipiano. A tale proposito, al civico 3 si possono notare due cancellate frequentemente chiuse, dietro cui si celano uffici di gestione. Al civico 20 si trova un altro accesso, caratterizzato da una cancellata che costantemente varia tra chiuso e aperto, offrendo l’ingresso al Deposito Comunale e al Servizio Elettorale del Comune di Roma. Sebbene in molti casi la via Tovaglieri sia quella che cattura l’attenzione e l’accesso preferito, la mancanza di riferimento a via Gaetano Ermoli da parte di politici, giornalisti e cittadini suscita interrogativi sul perché di una simile disattenzione.

Perché via Gaetano Ermoli rimane in ombra?

La domanda più rilevante che sorge è perché via Gaetano Ermoli non venga mai citata nei giorni di discussione riguardanti il Multipiano. In un recente scambio telefonico con un amico runner e studente universitario, è emersa la consapevolezza di questa mancanza di menzione. Molti ufficiali e operatori che visitano il sito, infatti, si focalizzano praticamente solo su via Francesco Tovaglieri, ignorando totalmente il lato di via Gaetano Ermoli. Questo grande disinteresse per quest’ultima potrebbe essere indice di una più ampia problematica di trasparenza e accessibilità dei problemi reali che circondano queste strutture.

Il degrado presente nell’area è evidente anche attraverso le fotografie inviate dal mio amico. Le immagini mostrano chiaramente l’abbandono e la mancanza di manutenzione che colpiscono la struttura del Multipiano, un aspetto che può far sorgere ulteriori interrogativi riguardo le responsabilità e le promesse fatte dai rappresentanti locali. La quasi totale assenza di menzioni riguardanti via Gaetano Ermoli sembra tratteggiare un quadro di trascuratezza, che contrasta con il blaterare politico che spesso promette miglioramenti e ristrutturazioni, lasciando però irrisolto il problema del degrado.

Un appello alla responsabilità

I cittadini che hanno l’autorizzazione per visitare il Multipiano dovrebbero interrogarsi su ciò che realmente osservano. È plausibile che molti di essi, attraverso l’accesso via Francesco Tovaglieri, non siano mai entrati in contatto diretto con le realtà mostrate nelle fotografie di Sergio. Questo solleva questioni importanti sulla percezione di quanto avviene in questa zona, la cui condizione attuale parla di un degrado che non può essere ignorato.

È essenziale che l’attenzione si sposti su tutte le aree coinvolte nella discussione e che non ci si limiti a esplorare solo l’entrata più visibile. La responsabilità pubblica implica la necessità di un’adeguata gestione dei luoghi e una comunicazione aperta sulle condizioni. Solo così si potrà aspirare a miglioramenti tangibili e a una maggiore equità nella rappresentazione delle problematiche locali.

Ultimo aggiornamento il 22 Ottobre 2024 da Marco Mintillo

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